Lasciato il centro abitato, percorrendo la strada comunale da Samatzai verso la SS 128, superata la località sa Perda Fitta, poco più avanti sulla destra si dirama un’altra strada che conduce a Tradori (antico villaggio spopolatosi nel XV secolo); poco prima di arrivare a Tradori, in località Pala Cogodi, sopra un piccolo promontorio circondato da terreno seminativo, si scorgono le rovine del nuraghe. Il sito è molto degradato ma verosimilmente si trattava di una costruzione complessa, della quale si rilevano solo due torri circolari addossate; di esse si evidenziano appena i filari di base. La torre più grande ha un diametro di m. 8,40
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Lo si trova percorrendo la strada che da Samatzai immette nella SS 128. Svoltando a destra lungo una diramazione si arriva alla località Bidda Mendula. Sopra un lieve promontorio arenaceo (quota m. 150), si notano le rovine di un edificio costruito a grossi blocchi di marna arenaria pertinenti a un insediamento di Età Nuragica. In superficie si evidenzia una costruzione circolare semplice, probabilmente un nuraghe monotorre, dal diametro di m. 14, che presenta nel lato ovest i resti di un rifascio murario dello spessore di m. 2,30 visibile per alcuni metri.
Cisterna o silos in località Perdas de Maria Mancosu –
Si tratta delle rovine di un edificio, costruito con grossi blocchi, completamente interrato; in superficie emergono solamente pochi resti sconvolti. Uno dei grossi massi di superficie diversi anni fa venne rimosso da un mezzo agricolo mettendo in evidenza un pertugio attraverso il quale si potè accedere dentro la struttura. Si tratta, con tutta probabilità, di un silos per approvvigionamento idrico o per viveri. La muratura di rivestimento ai fianchi è in massi di medie dimensioni disposti in filari sovrapposti ed aggettanti verso l’imboccatura. La forma è tronco-conica con rigonfiamento inferiore. Diametro alla base m. 1,55; altezza m. 2,73.
Si trova sul lato sinistro della strada comunale Samatzai- Serrenti nella omonima località, su un leggero rialzo del pianoro. Si tratta di un monotorre dal diametro esterno di m.10 con uno spessore murario di circa 2 m. Conserva quasi integralmente, per tutta la circonferenza, il filare di base costituito da grossi blocchi di calcare ricavati dalla zona circostante ricca di tali affioramenti.
Posto ai confini con il territorio di Guasila, ai piedi dell’altopiano basaltico di Lasìna, dalla parte occidentale che degrada verso il territorio samatzese. L’edificio è composto da un’unica torre dal diametro esterno di m. 12 e conserva integralmente, per tutta la sua circonferenza, il filare di base. I materiali messi in opera sono di roccia arenaria.
Si trova lungo la strada che da Samatzai conduce alla chiesa campestre di S. Pietro.
Si tratta delle rovine di un nuraghe complesso posto in area in lieve pendio con torre centrale e altre due più piccole. Presenta una pianta allungata con le tre torri disposte sullo stesso asse longitudinale orientato da nord a sud. A poca distanza dalla torre centrale si rilevano le strutture basali di tre capanne circolari sicuramente pertinenti ad un piccolo villaggio circostante. Le strutture sono realizzate in materiali marnosi e basaltici.
È posto sulla sommità di una collina conoide a 275 m. d’altezza, lungo la linea di confine tra i territori di Samatzai e Pimentel.
Si tratta delle rovine di un insediamento molto importante con un nuraghe complesso con probabile villaggio circostante. La disposizione planimetrica è composta da un mastio centrale circondato da 4 torri laterali unite da cortine murarie. I materiali utilizzati sono costituiti da grossi blocchi sbozzati di marna calcarea. Con i materiali di crollo dell’insediamento è stato costruito, nel lato nordovest un grande recinto circolare per il bestiame ancora evidente.
È posto sulla sommità di una collina conoide a 275 m. d’altezza, lungo la linea di confine tra i territori di Samatzai e Pimentel.
Si tratta delle rovine di un insediamento molto importante con un nuraghe complesso con probabile villaggio circostante. La disposizione planimetrica è composta da un mastio centrale circondato da 4 torri laterali unite da cortine murarie. I materiali utilizzati sono costituiti da grossi blocchi sbozzati di marna calcarea. Con i materiali di crollo dell’insediamento è stato costruito, nel lato nordovest un grande recinto circolare per il bestiame ancora evidente.
Si trova lungo la strada che da Samatzai conduce alla chiesa campestre di S. Pietro.
Si tratta delle rovine di un nuraghe complesso posto in area in lieve pendio con torre centrale e altre due più piccole. Presenta una pianta allungata con le tre torri disposte sullo stesso asse longitudinale orientato da nord a sud. A poca distanza dalla torre centrale si rilevano le strutture basali di tre capanne circolari sicuramente pertinenti ad un piccolo villaggio circostante. Le strutture sono realizzate in materiali marnosi e basaltici.
Si trova percorrendo la strada comunale Samatzai-Guasila, in prossimità della chiesa campestre di S. Pietro, nel lato sinistro della strada su un lieve promontorio. L’edificio di pianta complessa presenta una torre centrale residuata al filare di base che si interrompe a sud e a sud ovest per una lunghezza di m. 8 appaiono le fondamenta di 4 torri periferiche originariamente congiunte da cortine rettilinee, formanti un basamento di sostegno alla torre principale che ha un diametro di m. 9,60. A circa 11 m. dalla torre centrale è visibile quasi interamente la muratura basale di una capanna circolare del diametro di 8,40 m. Le strutture del complesso sono composte da enormi blocchi di roccia arenaria poligonali.
tempio dedicato ad Astarte, la dea punica dell’amore, della fertilità e della guerra. Quello che rendeva celebri i suoi luoghi di culto era il fatto che fossero legati ad una pratica particolare, quella della prostituzione sacra.
tempio dedicato ad Astarte, la dea punica dell’amore, della fertilità e della guerra. Quello che rendeva celebri i suoi luoghi di culto era il fatto che fossero legati ad una pratica particolare, quella della prostituzione sacra.
























