Le domus de janas di Pranu Efis o S’acqua Salida, a Pimentel, sono facilmente raggiungibili. Dopo aver percorso circa due km della strada che collega il paese a Guasila, s’imbocca sulla sinistra uno sterrato che dopo 300 metri conduce alla necropoli. Alcune delle sepolture presentano ancora segni di pittura in ocra rossa e una in particolare contiene un profilo simile alla protome taurina
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Le domus de janas di Pranu Efis o S’acqua Salida, a Pimentel, sono facilmente raggiungibili. Dopo aver percorso circa due km della strada che collega il paese a Guasila, s’imbocca sulla sinistra uno sterrato che dopo 300 metri conduce alla necropoli. Alcune delle sepolture presentano ancora segni di pittura in ocra rossa e una in particolare contiene un profilo simile alla protome taurina
Le domus de janas di Pranu Efis o S’acqua Salida, a Pimentel, sono facilmente raggiungibili. Dopo aver percorso circa due km della strada che collega il paese a Guasila, s’imbocca sulla sinistra uno sterrato che dopo 300 metri conduce alla necropoli. Alcune delle sepolture presentano ancora segni di pittura in ocra rossa e una in particolare contiene un profilo simile alla protome taurina
Le domus de janas di Pranu Efis o S’acqua Salida, a Pimentel, sono facilmente raggiungibili. Dopo aver percorso circa due km della strada che collega il paese a Guasila, s’imbocca sulla sinistra uno sterrato che dopo 300 metri conduce alla necropoli. Alcune delle sepolture presentano ancora segni di pittura in ocra rossa e una in particolare contiene un profilo simile alla protome taurina
Gli ipogei presenti nel sito sono due: la prima tomba è quella più interessante perché mostra una serie di incisioni sopra il portello d’accesso; la seconda si trova poco più in là, in prossimità del ciglio della strada ed ha l’ambiente interno quasi del tutto allagato.
Entrambe le sepolture sono a pozzetto e risalirebbero al 3000 a. C circa.
Gli ipogei presenti nel sito sono due: la prima tomba è quella più interessante perché mostra una serie di incisioni sopra il portello d’accesso; la seconda si trova poco più in là, in prossimità del ciglio della strada ed ha l’ambiente interno quasi del tutto allagato.
Entrambe le sepolture sono a pozzetto e risalirebbero al 3000 a. C circa.
Gli ipogei presenti nel sito sono due: la prima tomba è quella più interessante perché mostra una serie di incisioni sopra il portello d’accesso; la seconda si trova poco più in là, in prossimità del ciglio della strada ed ha l’ambiente interno quasi del tutto allagato.
Entrambe le sepolture sono a pozzetto e risalirebbero al 3000 a. C circa.
Gli ipogei presenti nel sito sono due: la prima tomba è quella più interessante perché mostra una serie di incisioni sopra il portello d’accesso; la seconda si trova poco più in là, in prossimità del ciglio della strada ed ha l’ambiente interno quasi del tutto allagato.
Entrambe le sepolture sono a pozzetto e risalirebbero al 3000 a. C circa.
Gli ipogei presenti nel sito sono due: la prima tomba è quella più interessante perché mostra una serie di incisioni sopra il portello d’accesso; la seconda si trova poco più in là, in prossimità del ciglio della strada ed ha l’ambiente interno quasi del tutto allagato.
Entrambe le sepolture sono a pozzetto e risalirebbero al 3000 a. C circa.
Gli ipogei presenti nel sito sono due: la prima tomba è quella più interessante perché mostra una serie di incisioni sopra il portello d’accesso; la seconda si trova poco più in là, in prossimità del ciglio della strada ed ha l’ambiente interno quasi del tutto allagato.
Entrambe le sepolture sono a pozzetto e risalirebbero al 3000 a. C circa.
All’interno dell’area archeologica romana sono state rinvenute le prime stratificazioni nuragiche, tra cui un pozzo sacro.
All’interno dell’area archeologica romana sono state rinvenute le prime stratificazioni nuragiche, tra cui un pozzo sacro.
























