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CARRO A DUE RUOTE

50) CARRO A DUE RUOTE
Nome: carro a due ruote
Altezza: 4,1 cm.
Lunghezza: 6,5 cm.
Larghezza: 5,4 cm.
Aspetto: la ruota sinistra (originale) mostra quattro raggi a croce intorno al mozzo rotondo. Descrivendo il corpo del carretto, Lilliu parla di una cassa di forma ricurva e non sembra convintissimo che si tratti di un carretto (lo chiama anche “mobiletto”), e dice che non sa trovare proprio nessun riscontro di carro simile in tutto il mondo antico vicino al mondo protosardo.
Dato che il carretto è incompleto, privo di sedile e di timone, non riesce a ricostruirne nè l’immagine nè l’utilizzo.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), località Santa Vittoria
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: incompleto nella parte destra, é stato ricostruito (tutto l’asse tranne il tratto inserito nel tamburo e la ruota destra)
Curiositá: rimangono per Lilliu numerosi dubbi sulla funzione e natura di questo oggetto.
1) il conducente stava in piedi sul veicolo oppure lo guidava da seduto poggiando i piedi sulle assicelle del telaio?
2) vista la mancanza del timone, come veniva trainato il carretto e da quale animale? Da un cavallo… o un bue?
In allegato abbiamo inserito un’ipotesi di ricostruzione di carro da guerra del periodo nuragico (di G. Exana)
Fotografia e disegni di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore:
CAPOTRIBU’ DI UTA CON SPADA (e bastone)

Nome: Capotribù di Uta con spada
Altezza: 39 cm
Aspetto: fiero e imponente, armato di spada, pugnale nuragico ad elsa gammata (inguainato in custodia decorata a spina di pesce) e bastone con borchie in metallo
Vestiario: berretto, doppia tunica o tunica con gonnellino, ampio mantello, due sciarpe con estremità frangiate
Luogo di ritrovamento: UTA (CA), località Monte Arcosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bellissimo

Comune:
Prov:
Autore:
UOMO DI UTA CON CORDA

8) UOMO DI UTA CON CORDA
Nome: noto come Fromboliere
Professione: sconosciuta
Altezza: 15 cm
Aspetto: fiero e attento, con corda ritorta e tesa tra le mani. Si nota una certa somiglianza con alcuni bronzetti capotribù, anche per la presenza del copricapo e del pugnale
Vestiario: doppia tunica smanicata, cintura con frange decorative, berretto a calotta, pugnale nuragico con elsa gammata inserito nella bandoliera, capelli corti
Luogo di ritrovamento: UTA (CA), località Monte Arcosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: il bronzetto é stato ritrovato con i piedi spezzati
Curiositá: secondo alcuni studiosi la corda potrebbe essere stata utilizzata come fionda oppure come semplice corda resistente da utilizzare per vari usi (domestici, etc.).
Secondo un’altra ipotesi segnalataci potrebbe invece trattarsi di una delle preziose corde composte da tante cordicelle attorcigliate provenienti da Tartesso.
Nella Bibbia si parla infatti delle navi di Thartshish (Tartesso…. per alcuni Tharros…) che solcavano i mari e tra le varie mercanzie portavano “funi ritorte e robuste” come questa; il bronzetto potrebbe quindi rappresentare un offerente che presenta la corda come segno di devozione o ex-voto.
fotografie e ipotesi di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore: foto G. Exana
MODELLINO DI NURAGHE E CAPANNE

81) MODELLINO DI NURAGHE E CAPANNE
Nome: modellino di nuraghe e capanne
Dimensioni: lunghezza residua del basamento 7,7 cm (lunghezza originaria 12,5 cm)- larghezza 9,5 cm – altezza residua dell’edificio turrito 7,3 cm
Aspetto: nel mezzo di una sottile lastra rettangolare sorge un edificio a torricelle, limitato sulla destra da uno schema di capanna con copertura a doppia falda.
L’edificio centrale è un corpo a pianta quadrangolare, vuoto all’interno, guarnito da quattro esili torri agli angoli ed alte colonnine rastremate in cima dove terminano in un capitello “a tori e scozia” (vedi note). Le colonnine, che sorgono direttamente dalla lastra di base, sono per tre quarti affiancate al corpo dell’edificio e per la restante parte si alzano sulla copertura “a terrazzo”. Nel mezzo della copertura si eleva un’altissima torre centrale, spessa il doppio delle altre….doveva avere (forse) un capitello sommitale, come le colonnine.
La capanna è costituita da un vano rettangolare chiuso su due lati con tetto a doppia falda spiovente, rappresentato con due strati sovrapposti: uno inferiore che indica lo schema ligneo del soffitto, uno superiore liscio all’esterno che indica una copertura, forse di paglia.
Sulla cima del tetto sono raffigurati tre uccelli molto grandi: uno sta nel mezzo, rivolto verso l’edificio nuragico, mentre gli alti due sono ai margini, disposti lungo il colmo e rivolti rispettivamente verso la facciata e il retro del piccolo edificio.
Luogo di ritrovamento: Ittireddu (SS), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: lastra basale spezzata a sinistra. Sul lato mancante era presente un’altra capanna in perfetta simmetria rispetto allo schema presente. Frastagliata la parte destra della lastra.
La torre centrale e tre delle colonnine laterali sono spuntate;
mancante anche una colombetta.
Curiosità: per Lilliu questo oggetto è la rappresentazione di un nuraghe quadrilobato, che trova l’esempio monumentale più completo e significativo in Su Nuraxi a Barumini.
I volatili rappresentati sono probabilmente colombe o anatrelle e sono un motivo squisitamente ornamentale per Lilliu, senza un significato simbolico preciso.
Infine per Lilliu la capanna a pianta quadrata con copertura a doppio spiovente non rappresenta un’abitazione bensì una capanna campestre stagionale, o una postazione per le guardie (con colombette??? ?).
Interessante leggere le altre (alcune fantasiose!) ipotesi citate da Lilliu e fatte da vari studiosi per le capanne (di cui una sola conservata):
– arca di Noè presso un modello di cattedrale del primissimo Medioevo (???)(Spano)
– edicole di culto dipendenti da un tempio di tipo fenicio- cipriota (Spinazzola)
– edicole di culto dipendenti da tempio nuragico di carattere betilico (Milani)
– edicole di culto dipendenti da tempio miceneo (Lanternari)
– tettoia per deposito di minerali, materiali e arnesi da lavoro connessi con un altoforno metallurgico a cinque ciminiere (Mingazzini)
– “testudo arietaria” nuragica senza trave (macchina da guerra con testa d’ariete ) in ricordo dell’assalto alla vicina fortezza (Contu) ???
– nuraghe complesso inserito nel contesto del villaggio segnato schematicamente e idealisticamente da casette del tutto convenzionali ma significative (Pais e…Lilliu)
Note: si riporta l’immagine di modanature lisce con profili curvilinei semplici tratta dalla tav.29 del libro Le Regole de’ cinque Ordini di Architettura Civile del Vignola, da dove si evince la forma a “toro” e “scozia”
Fotografia e immagine dal web
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore:
PORTATORE DI LANCIA IN NUDITÀ RITUALE

125) PORTATORE DI LANCIA IN NUDITÀ RITUALE
Nome: portatore di lancia in nudità rituale
Professione: sconosciuta
Dimensioni: da verificare
Aspetto e vestiario: l’uomo è raffigurato in piedi, completamente nudo; con la mano destra (tozza ma con le dita incise e visibili) alzata quasi all’altezza del viso, per porgere il saluto devozionale; con la mano sinistra regge una lancia.
Le gambe sono leggermente piegate, i piedi quasi uniti. Ben evidenti le parti anatomiche del sesso maschile, la cui rappresentazione assumerebbe un significato rituale.
La testa sembra foggiata a capocchia liscia o forse l’uomo indossa una berretta a calotta semisferica.
Luogo di ritrovamento: Antas-Fluminimmagiore (CA), dalla tomba n. 3 (X sec. a.C.).
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: integro
Curiositá:
Questo bronzetto fu trovato in una sepoltura a pozzetto (dello stesso tipo scavate dall’archeologo A. Bedini a Mont’e Prama), la tomba n.3.
L’inumato rinvenuto entro tale tomba aveva infatti con sè questi oggetti:
– una collana con materiali in ambra, cristallo di rocca, pasta vitrea e argento.
– indossava un anello al dito
– stringeva il bronzetto nuragico
“Secondo gli studiosi si tratterebbe della rappresentazione della prima divinità nuragica adorata nell’area di Antas, il Babai, la divinità paterna che in seguito sarebbe stata interpretata dai cartaginesi come Sid Addir Bab, e dai romani come Sardus Pater.” (P. Montalbano)
“Quanto alla divinità fatta oggetto di culto è da rimarcare la presenza a Serra Niedda di una statuina bronzea raffigurante un personaggio in nudità rituale. La figura di Serra Niedda è stata paragonata al portatore di lancia in nudità rituale proveniente da Antas, presso il tempio del Sardus Pater. ”
(Da Wikipedia).
Fotografia di RS Roberto

Comune:
Prov:
Autore: Foto RS Roberto
MODELLINO DI CARRO CON RUOTE

31) MODELLINO DI CARRO CON RUOTE
Nome: per Lilliu “cofanetto portagioielli a carrello”
Dimensioni: lunghezza 14 cm. altezza 11,3 cm. larghezza 6 cm.
Aspetto: ha la forma di un’arca rettangolare montata su quattro ruote, con coperchio mobile. Le ruote sono piene e decorate con motivo a spirale. Il corpo sembra imitare la forma di una cassapanca lignea con listelli ornamentali che simulano anche i rinforzi dello scheletro della cassa. Il coperchio è costituito da una placca rettangolare con i margini in risalto con al centro il manico sagomato a ponticello; su entrambi i lati corti ha un anello orizzontale dove, secondo Lilliu, passava il nastro di stoffa o la catenella di metallica di chiusura che veniva infilata agli anelli verticali posti sui fianchi della cassa
Luogo di ritrovamento: Oschiri (OT) località ai piedi del nuraghe Lunghenia
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bellissimo ed elegante
Curiosità: solo un prezioso scrigno destinato a contenere gioielli…o anche vero e proprio modellino di antica cassa da viaggio con ruote, elemento tipico dei popoli nomadi e dei pastori dediti a lunghe transumanze?
“Gli studiosi indicano due probabili luoghi di origine della ruota: le cittá stato della Mesopotamia e le steppe dell’Asia Centrale. Di una cosa siamo certi: i sardi nuragici la conoscevano in tutte le sue applicazioni pratiche.” (G.Pala)
Fotografie G. Pala e b.a

Comune: OSCHIRI
Prov:
Autore:
MODELLINO DI CARRO CON RUOTE

Nome: per Lilliu “cofanetto portagioielli a carrello”
Dimensioni: lunghezza 14 cm. altezza 11,3 cm. larghezza 6 cm.
Aspetto: ha la forma di un’arca rettangolare montata su quattro ruote, con coperchio mobile. Le ruote sono piene e decorate con motivo a spirale. Il corpo sembra imitare la forma di una cassapanca lignea con listelli ornamentali che simulano anche i rinforzi dello scheletro della cassa. Il coperchio è costituito da una placca rettangolare con i margini in risalto con al centro il manico sagomato a ponticello; su entrambi i lati corti ha un anello orizzontale dove, secondo Lilliu, passava il nastro di stoffa o la catenella di metallica di chiusura che veniva infilata agli anelli verticali posti sui fianchi della cassa
Luogo di ritrovamento: Oschiri (OT) località ai piedi del nuraghe Lunghenia
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bellissimo ed elegante
Curiosità: solo un prezioso scrigno destinato a contenere gioielli…o anche vero e proprio modellino di antica cassa da viaggio con ruote, elemento tipico dei popoli nomadi e dei pastori dediti a lunghe transumanze?
“Gli studiosi indicano due probabili luoghi di origine della ruota: le cittá stato della Mesopotamia e le steppe dell’Asia Centrale. Di una cosa siamo certi: i sardi nuragici la conoscevano in tutte le sue applicazioni pratiche.” (G.Pala)
Fotografie G. Pala e b.a

Comune:
Prov:
Autore:
MODELLINO DI CARRO CON RUOTE

Nome: per Lilliu “cofanetto portagioielli a carrello”
Dimensioni: lunghezza 14 cm. altezza 11,3 cm. larghezza 6 cm.
Aspetto: ha la forma di un’arca rettangolare montata su quattro ruote, con coperchio mobile. Le ruote sono piene e decorate con motivo a spirale. Il corpo sembra imitare la forma di una cassapanca lignea con listelli ornamentali che simulano anche i rinforzi dello scheletro della cassa. Il coperchio è costituito da una placca rettangolare con i margini in risalto con al centro il manico sagomato a ponticello; su entrambi i lati corti ha un anello orizzontale dove, secondo Lilliu, passava il nastro di stoffa o la catenella di metallica di chiusura che veniva infilata agli anelli verticali posti sui fianchi della cassa
Luogo di ritrovamento: Oschiri (OT) località ai piedi del nuraghe Lunghenia
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bellissimo ed elegante
Curiosità: solo un prezioso scrigno destinato a contenere gioielli…o anche vero e proprio modellino di antica cassa da viaggio con ruote, elemento tipico dei popoli nomadi e dei pastori dediti a lunghe transumanze?
“Gli studiosi indicano due probabili luoghi di origine della ruota: le cittá stato della Mesopotamia e le steppe dell’Asia Centrale. Di una cosa siamo certi: i sardi nuragici la conoscevano in tutte le sue applicazioni pratiche.” (G.Pala)
Fotografie G. Pala e b.a

Comune:
Prov:
Autore:
Villaggio nuragico Sa Reggia a Foresta Burgos

Il nuraghe Costa, comunemente chiamato Sa Reggia, comprende un nuraghe complesso, un villaggio circostante e un possente antemurale. Il nuraghe è costituito da un mastio e da un bastione di quattro torri secondarie con all’interno un cortile. La torre centrale (14 metri di diametro) è edificata con blocchi di basalto poligonali nella parte inferiore e ben lavorati in quella superiore.armato di spada, pugnale nuragico ad elsa gammata (inguainato in custodia decorata a spina di pesce) e bastone con borchie in metallo
Vestiario: berretto, doppia tunica o tunica con gonnellino, ampio mantello, due sciarpe con estremità frangiate
Luogo di ritrovamento: UTA (CA), località Monte Arcosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bellissimo

Comune: BURGOS
Prov: Sassari
Autore: Dan Floris
Codice Geo: NUR5854
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ELSA DI PUGNALE DECORATA CON FIGURA DI GUERRIERO IN RILIEVO

126) ELSA DI PUGNALE DECORATA CON FIGURA DI GUERRIERO IN RILIEVO
Nome: Elsa di pugnale decorata con figura di guerriero in rilievo
categoria: arma
Dimensioni: lunghezza residua 7,5 cm.
Aspetto: l’impugnatura ha forma cilindrica appiattita con due restringimenti separati nel mezzo da un ingrossamento a fascia decorata. Il manico termina a manubrio con alette fatte per rendere più comoda l’impugnatura. La lama è ridotta a moncone, è visibile solo la parte vicino all’attaccattura. Sono ancora visibili sulla placchetta i tre chiodi a capocchia rotonda, disposti a triangolo, che fermano la lama al tallone.
Lilliu suppone vi fosse anche un anellino al di sopra del manubrio, “destinato ad appendere l’oggetto alla cintura o in altra parte della persona.”
Ma la particolarità di questo oggetto è la decorazione singolare rappresentata sotto la testa dell’elsa: una figurina umana in rilievo.
Sotto la figura vi sono varie decorazioni di gusto geometrico, a zone orizzontali e verticali, sottilmente incise. Si nota anche una decorazione orizzontale a perline.
La figurina è un guerriero modellato schematicamente senza molta cura dei particolari ( si notano però gli occhi a puntino).
L’uomo è raffigurato in piedi, con le gambe leggermente divaricate (in modo inconsueto per le statuine nuragiche!) e con le braccia sollevate in alto per chiudersi, quasi in un cerchio, al di sopra della testa. Indossa un’armatura e, forse, un elmo a brevi corna.
Luogo di ritrovamento: Teti (NU), localitá Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: forma elegante, nel complesso simile ad altri esempi – non decorati – ritrovati a Tempio e a Forraxi Nioi di Nuragus. Rotta la lama e l’appendice sul manubrio.
Curiositá:
Innanzitutto nell’oggetto bronzeo si nota l’associazione di due tecniche: a incisione (le decorazioni orizzontali e verticali) e a rilievo (la figurina umana e le perline).
Per quanto riguarda invece la figurina umana Lilliu si chiede: “cosa significa l’atteggiamento della figura a braccia alzate sopra la testa?… è l’immagine di un guerriero vittorioso che leva le mani in segno di esultanza dopo aver vinto e prostrato il nemico? O è, invece, un che alza le braccia in segno di resa? O, infine, non si tratterà di puro schema ornamentale senza contenuto ideologico? Difficile decidersi…..” ?
Il disegno delle braccia alzate a cerchio sembra ricordare – dice Lilliu – le corna lunate delle figurine di buoi mentre il motivo della testa nel centro delle stesse ricorda sia le else delle spade “hallstattiche” (con ” antenne” al posto delle braccia stilizzate) sia certi oggetti simbolici siriaci da Ain Giudi col busto di Sol-Mercurius (discendente di un antico dio semitico) circondato da braccia lunate semplici e doppie.
Immagine e descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: