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Nuraghe Preri Maseru o Feminedda

Nuraghe a prima vista monotorre, in realtà complesso con strutture interrate coperte di vegetazione. La torre primitiva conserva interamente il circuito perimetrale. Nel lato SE vi è forse un ingresso sopraelevato. L’interno della torre è ostruito da massi e terriccio. A SE si nota evidente un tentativo di scavo clandestino che ha messo in luce il paramento esterno della torre. A S e SO si notano cortine murarie di forma circolare che potrebbero appartenere ad altre due torri.

Nuraghe Preri Maseru o Feminedda

Nuraghe a prima vista monotorre, in realtà complesso con strutture interrate coperte di vegetazione. La torre primitiva conserva interamente il circuito perimetrale. Nel lato SE vi è forse un ingresso sopraelevato. L’interno della torre è ostruito da massi e terriccio. A SE si nota evidente un tentativo di scavo clandestino che ha messo in luce il paramento esterno della torre. A S e SO si notano cortine murarie di forma circolare che potrebbero appartenere ad altre due torri.

Nuraghe Preri Maseru o Feminedda

Nuraghe a prima vista monotorre, in realtà complesso con strutture interrate coperte di vegetazione. La torre primitiva conserva interamente il circuito perimetrale. Nel lato SE vi è forse un ingresso sopraelevato. L’interno della torre è ostruito da massi e terriccio. A SE si nota evidente un tentativo di scavo clandestino che ha messo in luce il paramento esterno della torre. A S e SO si notano cortine murarie di forma circolare che potrebbero appartenere ad altre due torri.

Nuraghe Preri Maseru o Feminedda

Nuraghe a prima vista monotorre, in realtà complesso con strutture interrate coperte di vegetazione. La torre primitiva conserva interamente il circuito perimetrale. Nel lato SE vi è forse un ingresso sopraelevato. L’interno della torre è ostruito da massi e terriccio. A SE si nota evidente un tentativo di scavo clandestino che ha messo in luce il paramento esterno della torre. A S e SO si notano cortine murarie di forma circolare che potrebbero appartenere ad altre due torri.

Nuraghe Preri Maseru o Feminedda

Nuraghe a prima vista monotorre, in realtà complesso con strutture interrate coperte di vegetazione. La torre primitiva conserva interamente il circuito perimetrale. Nel lato SE vi è forse un ingresso sopraelevato. L’interno della torre è ostruito da massi e terriccio. A SE si nota evidente un tentativo di scavo clandestino che ha messo in luce il paramento esterno della torre. A S e SO si notano cortine murarie di forma circolare che potrebbero appartenere ad altre due torri.

Nuraghe Monte Murecci

il nuraghe è stato edificato in pietra calcarea con massi di grosse e medie dimensioni non lavorate asportate dallo stesso luogo; in una torre è presente una nicchia. Sul lato Est del nuraghe si possono osservare gli imponenti resti murari della struttura alti oltre sei metri, e un muro di cinta anch’esso di grosse dimensioni

Grotta Pirosu o Su Benatzu

Grotta santuario scoperta nel giugno del 1968 da alcuni speleologi dell’Asi, l’Associazione speleologica iglesiente. A circa 150 metri dall’ingresso vi era quella che venne chiamata la Sala del tesoro: centinaia di ciotole di varia forma e dimensione erano accatastate in tre grandi cumuli. Ma l’elemento più importante era una colonna stalagmitica spezzata che fungeva da altare: qui erano collocati un tripode bronzeo di scuola cipriota-micenea, una navicella votiva, anch’essa in bronzo come alcuni pugnali, bracciali e anelli. Accanto all’altare vi era un grande cumulo di cenere: il focolare, dove vennero trovate ossa di animali, segni di sacrifici rituali. L’analisi al carbonio 14 ha consentito di datare i reperti tra l’820 e il 730 a.C. Il “tesoro” è esposto nelle sale del museo nazionale di Cagliari e nei musei di Carbonia e Santadi.

Domus de janas Loccis Santus

Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia. Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre.