Il villaggio nuragico di Neulè si trova nella zona omonima a pochi chilometri dall’abitato di Dorgali. Sono presenti nel sito numerose capanne ancora integre, un pozzo sacro e un nuraghe.
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Il villaggio nuragico di Neulè si trova nella zona omonima a pochi chilometri dall’abitato di Dorgali. Sono presenti nel sito numerose capanne ancora integre, un pozzo sacro e un nuraghe.
Il villaggio nuragico di Neulè si trova nella zona omonima a pochi chilometri dall’abitato di Dorgali. Sono presenti nel sito numerose capanne ancora integre, un pozzo sacro e un nuraghe.
La tomba dei giganti S’iscra e Lottoni è di tipo dolmenico, del periodo del Bronzo Antico e si presenta in discreto stato di conservazione, infatti conserva quasi intatto il corridoio funebre con copertura a piattabanda, cioè costituita da lastre di pietra disposte orizzontalmente lungo le pareti del corridoio. La grande stele è costituita da un monolite centinato, in cui è scavato il piccolo portello d’accesso alla camera funeraria. L’esedra conserva ancora alcune pietre infisse come erano in origine.
La fonte di S’Ulumu (Dorgali) presenta una celletta circolare con un breve vestibilo esterno, costruita a filari orizzontali ed ha una copertura a tholos. Proprio a causa del suo aspetto architettonico-strutturale di forma semplice, aveva un carattere essenzialmente funzionale di rifornimento idrico
La fonte di S’Ulumu (Dorgali) presenta una celletta circolare con un breve vestibilo esterno, costruita a filari orizzontali ed ha una copertura a tholos. Proprio a causa del suo aspetto architettonico-strutturale di forma semplice, aveva un carattere essenzialmente funzionale di rifornimento idrico
L’ipogeo di Mariughia è ubicato a circa un km a Nord di Dorgali, ad ovest della roccia detta ”Sa Bobboa”, in una zona coltivata in gran parte a vigneti. La cella, di tipo monocellulare, con pianta sub-ellittica e con ingresso decentrato sulla sinistra rispetto all’asse mediano del vano, presenta pavimento piano e volta ad andamento curvilineo, quasi a forno. Denota due momenti di esecuzione: nell’impianto originario vennero scavati la cella e il portello rettangolare, sottolineato, alla mezzeria dello spessore degli stipiti e della soglia da una solcatura forse per accogliere qualche incastro del portello; in un secondo momento venne aggiunto un piccolo corridoio dolmenico formato da due lastre basaltiche infisse a coltello e accuratamente lavorate, probabilmente chiuso in alto da una terza lastra, oggi mancante.
Secondo la Ferrarese-Ceruti le due solcature che segnano, al centro, le due lastre del corridoio documentano l’esistenza di un elemento di chiusura che divideva il corridoio in due settori. In questa fase il portello fu ampliato nel senso della larghezza fino a presentare la luce a forma di T per accogliere meglio la lastra di copertura del corridoio. Degli antichi corredi, frantumati e dispersi dalle violazioni, resta solo un frammento di tripode di cultura Bonnanaro.
Tratto dalla pubblicazione “Dorgali Monumenti Antichi” di R. Manunza.
L’ipogeo di Mariughia è ubicato a circa un km a Nord di Dorgali, ad ovest della roccia detta ”Sa Bobboa”, in una zona coltivata in gran parte a vigneti. La cella, di tipo monocellulare, con pianta sub-ellittica e con ingresso decentrato sulla sinistra rispetto all’asse mediano del vano, presenta pavimento piano e volta ad andamento curvilineo, quasi a forno. Denota due momenti di esecuzione: nell’impianto originario vennero scavati la cella e il portello rettangolare, sottolineato, alla mezzeria dello spessore degli stipiti e della soglia da una solcatura forse per accogliere qualche incastro del portello; in un secondo momento venne aggiunto un piccolo corridoio dolmenico formato da due lastre basaltiche infisse a coltello e accuratamente lavorate, probabilmente chiuso in alto da una terza lastra, oggi mancante.
Secondo la Ferrarese-Ceruti le due solcature che segnano, al centro, le due lastre del corridoio documentano l’esistenza di un elemento di chiusura che divideva il corridoio in due settori. In questa fase il portello fu ampliato nel senso della larghezza fino a presentare la luce a forma di T per accogliere meglio la lastra di copertura del corridoio. Degli antichi corredi, frantumati e dispersi dalle violazioni, resta solo un frammento di tripode di cultura Bonnanaro.
Tratto dalla pubblicazione “Dorgali Monumenti Antichi” di R. Manunza.
Questa tomba di tipo dolmenico, del periodo del Bronzo Antico, si presenta in ottimo stato di conservazione, infatti conserva quasi intatto il corridoio funebre con copertura a piattabanda, cioè costituita da lastre di pietra disposte orizzontalmente lungo le pareti del corridoio. La grande stele è costituita da un monolite centinato, in cui è scavato il piccolo portello d’accesso alla camera funeraria. L’esedra conserva ancora alcune pietre infisse come erano in origine.
Questa tomba di tipo dolmenico, del periodo del Bronzo Antico, si presenta in ottimo stato di conservazione, infatti conserva quasi intatto il corridoio funebre con copertura a piattabanda, cioè costituita da lastre di pietra disposte orizzontalmente lungo le pareti del corridoio. La grande stele è costituita da un monolite centinato, in cui è scavato il piccolo portello d’accesso alla camera funeraria. L’esedra conserva ancora alcune pietre infisse come erano in origine.
Questa tomba di tipo dolmenico, del periodo del Bronzo Antico, si presenta in ottimo stato di conservazione, infatti conserva quasi intatto il corridoio funebre con copertura a piattabanda, cioè costituita da lastre di pietra disposte orizzontalmente lungo le pareti del corridoio. La grande stele è costituita da un monolite centinato, in cui è scavato il piccolo portello d’accesso alla camera funeraria. L’esedra conserva ancora alcune pietre infisse come erano in origine.
Questa tomba di tipo dolmenico, del periodo del Bronzo Antico, si presenta in ottimo stato di conservazione, infatti conserva quasi intatto il corridoio funebre con copertura a piattabanda, cioè costituita da lastre di pietra disposte orizzontalmente lungo le pareti del corridoio. La grande stele è costituita da un monolite centinato, in cui è scavato il piccolo portello d’accesso alla camera funeraria. L’esedra conserva ancora alcune pietre infisse come erano in origine.