Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
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Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
La stele, trovata ad Ozieri in località “Luzzanas” ’è conservata oggi nel Museo Civico Archeologico presso l’ex Convento delle Clarisse.
E’ situato all’interno di un’azienda privata. Avvolto dalla vegetazione è in parte diroccato ma utilizzato per riparo delle pecore.
E’ situato all’interno di un’azienda privata. Avvolto dalla vegetazione è in parte diroccato ma utilizzato per riparo delle pecore.
Prende il nome di una vecchia chiesa. Situato su di un piccolo promontorio sulla riva destra del Riu Mannu. L’architrave è spezzato ed il monumento tutto è in pieno stato di degrado e abbandono. Erano presenti due ingressi (uno è crollato) e diverse pietre sacrificali. La particolarità di questo Nuraghe è che la tholos, perfettamente intatta, è stata costruita con massi scuri formati da agglomerati di conchiglie fossili. Una rarità, poiché in zona non vi è traccia di questo tipo di materiale.
Prende il nome di una vecchia chiesa. Situato su di un piccolo promontorio sulla riva destra del Riu Mannu. L’architrave è spezzato ed il monumento tutto è in pieno stato di degrado e abbandono. Erano presenti due ingressi (uno è crollato) e diverse pietre sacrificali. La particolarità di questo Nuraghe è che la tholos, perfettamente intatta, è stata costruita con massi scuri formati da agglomerati di conchiglie fossili. Una rarità, poiché in zona non vi è traccia di questo tipo di materiale.
Prende il nome di una vecchia chiesa. Situato su di un piccolo promontorio sulla riva destra del Riu Mannu. L’architrave è spezzato ed il monumento tutto è in pieno stato di degrado e abbandono. Erano presenti due ingressi (uno è crollato) e diverse pietre sacrificali. La particolarità di questo Nuraghe è che la tholos, perfettamente intatta, è stata costruita con massi scuri formati da agglomerati di conchiglie fossili. Una rarità, poiché in zona non vi è traccia di questo tipo di materiale.
Prende il nome di una vecchia chiesa. Situato su di un piccolo promontorio sulla riva destra del Riu Mannu. L’architrave è spezzato ed il monumento tutto è in pieno stato di degrado e abbandono. Erano presenti due ingressi (uno è crollato) e diverse pietre sacrificali. La particolarità di questo Nuraghe è che la tholos, perfettamente intatta, è stata costruita con massi scuri formati da agglomerati di conchiglie fossili. Una rarità, poiché in zona non vi è traccia di questo tipo di materiale.
Il complesso archeologico “Sa Mandra de sa Jua” – letteralmente “recinto dei buoi aggiogati”, che in senso lato indica un terreno fertile – occupa una modesta altura che domina il Rio Mannu di Ozieri. Il sito, pluristratificato, fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo ed è inglobato a partire dagli anni ’60 nel quartiere di San Nicola che dista circa 4 chilometri dall’abitato di Ozieri.
Il complesso archeologico “Sa Mandra de sa Jua” – letteralmente “recinto dei buoi aggiogati”, che in senso lato indica un terreno fertile – occupa una modesta altura che domina il Rio Mannu di Ozieri. Il sito, pluristratificato, fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo ed è inglobato a partire dagli anni ’60 nel quartiere di San Nicola che dista circa 4 chilometri dall’abitato di Ozieri.
Il complesso archeologico “Sa Mandra de sa Jua” – letteralmente “recinto dei buoi aggiogati”, che in senso lato indica un terreno fertile – occupa una modesta altura che domina il Rio Mannu di Ozieri. Il sito, pluristratificato, fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo ed è inglobato a partire dagli anni ’60 nel quartiere di San Nicola che dista circa 4 chilometri dall’abitato di Ozieri.
























