Tra vasi e pintadere

Premesso che secondo diversi eminenti studiosi (tra i quali in primis il Professor Giovanni Ugas) gli antichi sardi intrattennero con l’Egitto faraonico lunghi e costanti rapporti, non può sorprendere il fatto che, su diversi vasi piriformi rinvenuti a Sardara e a Villanovaforru, compaiono segni e simboli tipici della tradizione geroglifica nilotica. In particolare ci si riferisce alla “greca”, con valore fonetico “n” a indicare l’acqua (N35 della lista Gardiner) e ai cerchielli concentrici (N5 della lista Gardiner) ideogramma … Leggi tutto

Le statue menhir di Laconi

  Il link a margine rimanda ad una tabella che elenca i diversi tipi astratti di vulve e figure femminili riprese da petroglifi rinvenuti in vari siti europei. Uno di questi (evidenziato in rosso), richiama in particolare il petroglifo presente sul registro inferiore della statua menhir “Tamadili I” custodita nel Menhir Museum di Laconi e qui ritratta in una foto di Nuragando. La stessa statua menhir compare riprodotta graficamente nella figura 24 del libro del professor Enrico Atzeni … Leggi tutto

L’isola sacra

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di Giorgio Valdès In un post pubblicato di recente sulla pagina facebook della nostra associazione, a commento di un articolo degli archeologi Giacomo Paglietti ed Augusto Mulas, si parlava della cura estetica con cui venivano edificati i nuraghi. Circostanza che lascia presumere una loro funzione sacrale, come simbolo dello spirito religioso che contraddistingueva la popolazione del tempo. E’ anche vero che non tutti i nuraghi sono stati realizzati ricorrendo in tutto o in parte all’opera isodoma o pseudo-isodoma … Leggi tutto

Sardi nuragici e Levantini

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Le osservazioni da proporre sui rapporti tra Sardi nuragici e Levantini sono un cumulo, almeno quanto lo sono le contraddizioni in materia. Innanzitutto è appurato che almeno dal VI millennio a.C. si parla di oggetti e minerali di ossidiana proveniente dal monte Arci, esportati in Corsica, in Toscana e in Iberia: https://www.sardegnacultura.it/documenti/7_93_20070720115442.pdf Nei millenni e secoli successivi è poco credibile, se non illogico, che i sardi avessero rinunciato a navigare considerato che dal mare arrivavano, in particolare, evidenti … Leggi tutto

Nella Sardegna nuragica…non solo il culto dell’acqua

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Si è parlato a lungo, e anche ultimamente, dell’introduzione della viticultura in Sardegna. Guarda caso, in un recente articolo comparso sulla Nuova Sardegna, si cita una cantina sarda che pare essere l’unica a lavorare l’uva con non meglio precisati “vitigni autoctoni di età fenicia”. (cfr. primo link) Sicuramente esiste una corrente del pensiero che attribuisce a questi fantomatici Fenici tutto ciò che di bello e di buono arrivò in Sardegna tra il IX e l’VIII secolo a.C., ma … Leggi tutto

La fonte della vita

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di Giorgio Valdès Il concetto di rigenerazione della vita è una costante nelle tante manifestazioni architettoniche della nostra preistoria. Nelle domus de janas neolitiche, le salme venivano inumate, in posizione rannicchiata, all’interno di celle indicative del ventre materno. In esse è spesso presente il simbolo della falsa porta, luogo metafisico attraverso il quale si pensava che l’anima del defunto potesse liberamente transitare per accedere al mondo dei vivi, e quindi raccogliere le offerte deposte in coppelle di varie … Leggi tutto

Il mistero delle statue-stele

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di Giorgio Valdès Ieri, su questa pagina fb, è stato pubblicato un post che propone alcune teorie interpretative sui petroglifi che compaiono sul prospetto delle statue stele di Laconi. In particolare si parla di quella figura che viene normalmente definita come “pugnale bipenne”, presunto simbolo di personaggio maschile. A questo proposito mi sono sempre chiesto a quale funzione potesse assolvere tale strumento. Se infatti un’”ascia bipenne” ha un senso perché le lame sono inserite in un’immanicatura che le … Leggi tutto

Il simbolo della doppia spirale

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di Giorgio Valdès Molti di voi conosceranno la così detta “domu delle corna” di Perfugas, così chiamata per il petroglifo inciso sopra una sua parete interna ed assimilato appunto ad una protome d’ariete. Raffigurazioni analoghe si trovano, in particolare, nella “domu” di Baldedu a Chiaramonti, in una delle domus di Elighe Entosu a Cargeghe, nella domu di Corongiu a Pimentel e anche in una pittura parietale delle domus di Pranu Efis, sempre a Pimentel (pittura che purtroppo va … Leggi tutto

Su Babballotti

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di Giorgio Valdès Chissà quanti di noi -mi riferisco ai Sardi- ricorderanno la filastrocca che aveva come protagonista un piccolo ed innocuo scarabeo: “Babballotti, babballotti, su chi ‘essiri a su notti, su chi ‘essiri a su dì… babballoti fuirì (o accuarì)” (Babballotti, babballotti, quello che esce durante la notte, quello che esce durante il giorno…babballotti fuggi via (o nasconditi)”. Era una filastrocca che, almeno per quanto mi riguarda, ascoltavo dai miei genitori e dai miei nonni durante l’infanzia … Leggi tutto

Interconnessione tra nuraghi

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di Giorgio Valdès In alcuni altri precedenti post avevamo scritto in merito al sistema di allineamento dei nuraghi, che si ripete nella quasi totalità del territorio regionale. Per essere più espliciti, un’ipotetica linea retta che unisce due nuraghi, nella quasi totalità dei casi ne intercetta almeno un terzo se non diversi altri. A questo proposito, l’antropologa Dolores Turchi, nel suo libro “Lo sciamanesimo in Sardegna”, scriveva che il professor Giuseppe Ferraro, esperto in tradizioni popolari e folklore (1846-1907) … Leggi tutto

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