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Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.)
Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.)
Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.)
Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.)
Immersa in una folta vegetazione, realizzata su un costone acclive, si trova un bellissima fonte (anche se la sua lettura non è assolutamente chiara ). Purtroppo la parte sinistra della struttura è crollata. Ma si può vedere ancora la tecnica costruttiva a filari, con il tetto piattabandato e la base di forma quadrata. Il tutto quasi completamente realizzato in granito. Sembra possa intravedersi un atrio, che viene allagato dal troppo pieno, formando una sorta di canale, ormai completamente invaso da sterpaglie. Un po’ più in basso, forse collegato alla fonte, tramite questo canale ed un drenaggio, c’è una grande vasca, stretta, lunga e bassa dove oggi possono abbeverarsi gli animali.
Immersa in una folta vegetazione, realizzata su un costone acclive, si trova un bellissima fonte (anche se la sua lettura non è assolutamente chiara ). Purtroppo la parte sinistra della struttura è crollata. Ma si può vedere ancora la tecnica costruttiva a filari, con il tetto piattabandato e la base di forma quadrata. Il tutto quasi completamente realizzato in granito. Sembra possa intravedersi un atrio, che viene allagato dal troppo pieno, formando una sorta di canale, ormai completamente invaso da sterpaglie. Un po’ più in basso, forse collegato alla fonte, tramite questo canale ed un drenaggio, c’è una grande vasca, stretta, lunga e bassa dove oggi possono abbeverarsi gli animali.