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#immagini: 136

nuraghe Orgoduri

E’ un nuraghe complesso che sorge su un piccolo rilievo e che originariamente doveva essere composto da almeno 3 torri e circondato da un villaggio.
Si distinguono infatti chiaramente i basamenti delle torri e di quelle che dovevano essere le capanne. Rimane ancora parzialmente in piedi, invece, la torre centrale (quella nelle immagini). Salendo in cima alla torre si può vedere infatti il locale interno. I detriti accumulati all’interno ed all’esterno impediscono invece di accedere dalla base (sono accumulati in particolare in prossimità dell’ingresso).

Comune: BAUNEI
Prov: Nuoro
Autore: Mauro Loi
Codice Geo: NUR5651
> Scheda Geoportale
villaggio nuragico di Or Murales

Il sito denominato “Or Murales” sorge a quota 802 metri s.l.m., in prossimità della punta Or Mufrones, ed è raggiungibile percorrendo un sentiero che parte dalla Statale Orientale Sarda (km 187, località Ghenna ‘e Petta, all’interno dei terreni concessi all’Ente Foreste).
L’area è caratterizzata da una foresta di lecci e ginepri, utilizzati nel tempo per la costruzione di ovili dalle forme singolari.
Il villaggio nuragico di Or Murales è composto da circa 100 capanne, costruite con blocchi di calcare sul pendio e sugli ampi piani terrazzati. Le strutture, prevalentemente di forma circolare e coperte da una fitta vegetazione, si dispongono per agglomerati, le insule, con l’ingresso su un cortile comune di disimpegno. Le capanne conservano un alzato che può raggiungere anche i 3 metri di altezza e, in alcuni casi, l’architrave dell’ingresso. Alcuni ambienti, danneggiati in passato da scavi illegali, hanno restituito frammenti di tegami con decorazioni impresse a pettine e olle a colletto con anse a gomito rovesciato, databili fra le ultime fasi del Bronzo medio e il Bronzo finale (1500-1000 a.C.). Fra gli strumenti d’uso quotidiano si annoverano alcune macine di basalto con presa longitudinale, importate probabilmente dal vicino territorio di Baunei.
L’assenza di monumenti funerari induce ad ipotizzare che i defunti venissero tumulati nelle grotte scavate a valle nella Codula di Luna.

villaggio nuragico di Or Murales

Il sito denominato “Or Murales” sorge a quota 802 metri s.l.m., in prossimità della punta Or Mufrones, ed è raggiungibile percorrendo un sentiero che parte dalla Statale Orientale Sarda (km 187, località Ghenna ‘e Petta, all’interno dei terreni concessi all’Ente Foreste).
L’area è caratterizzata da una foresta di lecci e ginepri, utilizzati nel tempo per la costruzione di ovili dalle forme singolari.
Il villaggio nuragico di Or Murales è composto da circa 100 capanne, costruite con blocchi di calcare sul pendio e sugli ampi piani terrazzati. Le strutture, prevalentemente di forma circolare e coperte da una fitta vegetazione, si dispongono per agglomerati, le insule, con l’ingresso su un cortile comune di disimpegno. Le capanne conservano un alzato che può raggiungere anche i 3 metri di altezza e, in alcuni casi, l’architrave dell’ingresso. Alcuni ambienti, danneggiati in passato da scavi illegali, hanno restituito frammenti di tegami con decorazioni impresse a pettine e olle a colletto con anse a gomito rovesciato, databili fra le ultime fasi del Bronzo medio e il Bronzo finale (1500-1000 a.C.). Fra gli strumenti d’uso quotidiano si annoverano alcune macine di basalto con presa longitudinale, importate probabilmente dal vicino territorio di Baunei.
L’assenza di monumenti funerari induce ad ipotizzare che i defunti venissero tumulati nelle grotte scavate a valle nella Codula di Luna.

Nuraghe Loppelie

Ancora oggi il nuraghe Loppelìe, nonostante i crolli che nei secoli ne hanno minato l’integrità, si presenta in buone condizioni. L’ingresso, ben conservato, è di forma triangolare, formato da massi aggettanti sormontati da un architrave. Sul lato sinistro del vano di ingresso si apre la scala intramuraria, ancora percorribile nella parte iniziale. Tra l’altro il nuraghe Loppelìe merita di essere visitato anche per lo splendido panorama di cui si gode dalla sommità della struttura, che spazia dal sottostante paese di Triei, alle montagne che sovrastano Baunei e dalla baia di Arbatax alle cime del Gennargentu. (Turismo Baunei)

Nuraghe Loppelie

Ancora oggi il nuraghe Loppelìe, nonostante i crolli che nei secoli ne hanno minato l’integrità, si presenta in buone condizioni. L’ingresso, ben conservato, è di forma triangolare, formato da massi aggettanti sormontati da un architrave. Sul lato sinistro del vano di ingresso si apre la scala intramuraria, ancora percorribile nella parte iniziale. Tra l’altro il nuraghe Loppelìe merita di essere visitato anche per lo splendido panorama di cui si gode dalla sommità della struttura, che spazia dal sottostante paese di Triei, alle montagne che sovrastano Baunei e dalla baia di Arbatax alle cime del Gennargentu. (Turismo Baunei)

Grutta ‘e is Janas

GRUTTA ‘E JANAS
Il nome di questa piccola grotta nascosta nel costone ai piedi di “Montargia”, il bastione calcareo che sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei (il rione chiamato “Bidda ’e Susu”, letteralmente “Paese di sopra”) ricalca pari pari l’appellativo di tante altre cavità dell’Isola che la tradizione popolare ha sempre circondato di un alone di mistero. Infatti, così come “Grutta ’e Janas” in sardo significa “grotta delle fate, delle streghe”, allo stesso modo le necropoli prenuragiche scavate nella roccia, presenti in tutte le zone della Sardegna, vengono chiamate “Domus de Janas” (“case delle fate, delle streghe”). Oggi per gli archeologi il mistero della funzione delle “Domus de Janas” è stato abbondantemente svelato, anche se rimangono ancora misteriosi alcuni aspetti dei rituali funerari e della religiosità prenuragica. “Grutta ’e Janas” è aperta al pubblico (è stato creato un sentiero di accesso, alla base della parete di “Montargia”) e merita di essere inserita in una guida storico – turistica per il suo particolare pavimento stalagmitico, leggermente inclinato, decorato con un motivo molto articolato e di incerta interpretazione. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio. Proprio per le caratteristiche peculiari del motivo scavato nel pavimento, la grotta è stata oggetto nel 2005 di una campagna di scavi archeologici condotta sotto la direzione dell’archeologa Maria Ausilia Fadda. In occasione di questo intervento la zona è stata recintata e nel cancello di ingresso al sito sono stati apposti alcuni cartelli esplicativi sulle caratteristiche più importanti di “Grutta ’e Janas”. I testi, firmati dalla Fadda spiegano che “la grotta si contraddistingue per la presenza di un’articolata raffigurazione incisa, riferibile al Neolitico finale (4000-3200 a.C.) usata probabilmente per riti propiziatori legati alla fertilità”. Incisioni simili sono state scoperte e studiate anche in Piemonte e Liguria, analogie che sempre secondo la Fadda “potrebbero confermare ulteriormente i forti legami dell’area continentale con la Sardegna, che esportava l’ossidiana dei ricchissimi giacimenti del Monte Arci fin nel sud della Francia. Questi contatti di carattere commerciale hanno fortemente influenzato la produzione di manufatti ceramici, come i vasi a bocca quadrata, molto simili a quelli di produzione ligure, e i vasi con superfici lavorate a stralucido, come quelli del Midi francese”.

Comune: BAUNEI
Prov: Nuoro
Autore: Antonio Meledina