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#immagini: 2001

S’Uttu de su Para

Nuraghe complesso, probabilmente del tipo “a tancato” con cortile e torre aggiunta, realizzato in pietra calcarea. Si conservano in buona parte i maestosi paramenti murari della torre principale. Internamente, nel lato SSE è visibile un’apertura architravata di forma trapezoidale, preceduta da un andito il cui percorso è interrotto a causa del crollo delle strutture. Sono evidenti manomissioni da parte di clandestini.

S’Uttu de su Para

Nuraghe complesso, probabilmente del tipo “a tancato” con cortile e torre aggiunta, realizzato in pietra calcarea. Si conservano in buona parte i maestosi paramenti murari della torre principale. Internamente, nel lato SSE è visibile un’apertura architravata di forma trapezoidale, preceduta da un andito il cui percorso è interrotto a causa del crollo delle strutture. Sono evidenti manomissioni da parte di clandestini.

TDG Su Candiazzu I

Il corpo tombale mostra con difficoltà i suoi paramenti murari per crolli e per la vegetazione presente nella parte anteriore e finale. Dalle parti visibili si intuisce che è realizzata con massi calcarei rifiniti, di notevoli dimensioni. Il muro dell’abside, pur coperto da vegetazione, conserva 2/3 filari di massi poliedrici. La parte anteriore della tomba è inglobata in un muretto a secco dove si individua un masso di forma parallelepipeda, forse l’architrave della tomba

TDG Su Candiazzu I

Il corpo tombale mostra con difficoltà i suoi paramenti murari per crolli e per la vegetazione presente nella parte anteriore e finale. Dalle parti visibili si intuisce che è realizzata con massi calcarei rifiniti, di notevoli dimensioni. Il muro dell’abside, pur coperto da vegetazione, conserva 2/3 filari di massi poliedrici. La parte anteriore della tomba è inglobata in un muretto a secco dove si individua un masso di forma parallelepipeda, forse l’architrave della tomba

TDG Su Candiazzu I

Il corpo tombale mostra con difficoltà i suoi paramenti murari per crolli e per la vegetazione presente nella parte anteriore e finale. Dalle parti visibili si intuisce che è realizzata con massi calcarei rifiniti, di notevoli dimensioni. Il muro dell’abside, pur coperto da vegetazione, conserva 2/3 filari di massi poliedrici. La parte anteriore della tomba è inglobata in un muretto a secco dove si individua un masso di forma parallelepipeda, forse l’architrave della tomba

TDG Su Candiazzu I

Il corpo tombale mostra con difficoltà i suoi paramenti murari per crolli e per la vegetazione presente nella parte anteriore e finale. Dalle parti visibili si intuisce che è realizzata con massi calcarei rifiniti, di notevoli dimensioni. Il muro dell’abside, pur coperto da vegetazione, conserva 2/3 filari di massi poliedrici. La parte anteriore della tomba è inglobata in un muretto a secco dove si individua un masso di forma parallelepipeda, forse l’architrave della tomba

TDG Su Candiazzu I Interno

Il corpo tombale mostra con difficoltà i suoi paramenti murari per crolli e per la vegetazione presente nella parte anteriore e finale. Dalle parti visibili si intuisce che è realizzata con massi calcarei rifiniti, di notevoli dimensioni. Il muro dell’abside, pur coperto da vegetazione, conserva 2/3 filari di massi poliedrici. La parte anteriore della tomba è inglobata in un muretto a secco dove si individua un masso di forma parallelepipeda, forse l’architrave della tomba

Domus de janas di Montessu

Scavata in un anfiteatro di roccia trachitica sul fianco meridionale del ‘silenzioso’ colle di sa Pranedda, è composta da oltre 40 tombe di varie dimensioni e planimetrie, allineate lungo la parete rocciosa in maniera simmetrica, secondo un disegno che pare preordinato. La necropoli di Montessu è una delle più significative e affascinanti testimonianze prenuragiche dell’Isola, in uso per un millennio e mezzo, dal Neolitico finale (3200-2800 a.C.) al Bronzo antico (1800-1600 a.C.), come attestano i reperti ceramici ritrovati e custoditi nei musei archeologici di Cagliari e Santadi. Oltre alla necropoli, la valle ospita un parco archeologico comprendente un’allèe couverte, due nuraghi e due imponenti menhir alti circa cinque metri. La necropoli faceva capo a un villaggio del III millennio a.C. Tante altre perdas fittas (conficcate) caratterizzano il territorio, dove trova posto un’altra necropoli neolitica, le domus di Marchianna, e i ruderi di altri 40 nuraghi. (Sardegna Turismo)