Risultati della ricerca


#immagini: 212

Dolmen Sa Coveccada

Realizzato in trachite tufacea grigio-rosa, il monumento presenta pianta rettangolare dalle dimensioni di m 5 x 2,20 ed è formato da tre grandi lastre ortostatiche ben squadrate, collocate verticalmente in appositi canali di alloggiamento predisposti nel suolo roccioso prima della posa. Poggiato sopra, ad una altezza di 2 m e 10, un quarto lastrone di m 6 x 3 x 0,60 del peso di circa 18 tonnellate funge da copertura. È andata perduta la parete posteriore del dolmen e la relativa copertura, che doveva raggiungere un peso di circa 27 tonnellate.

Dolmen Sa Coveccada

Realizzato in trachite tufacea grigio-rosa, il monumento presenta pianta rettangolare dalle dimensioni di m 5 x 2,20 ed è formato da tre grandi lastre ortostatiche ben squadrate, collocate verticalmente in appositi canali di alloggiamento predisposti nel suolo roccioso prima della posa. Poggiato sopra, ad una altezza di 2 m e 10, un quarto lastrone di m 6 x 3 x 0,60 del peso di circa 18 tonnellate funge da copertura. È andata perduta la parete posteriore del dolmen e la relativa copertura, che doveva raggiungere un peso di circa 27 tonnellate.

Dolmen Sa Coveccada

Realizzato in trachite tufacea grigio-rosa, il monumento presenta pianta rettangolare dalle dimensioni di m 5 x 2,20 ed è formato da tre grandi lastre ortostatiche ben squadrate, collocate verticalmente in appositi canali di alloggiamento predisposti nel suolo roccioso prima della posa. Poggiato sopra, ad una altezza di 2 m e 10, un quarto lastrone di m 6 x 3 x 0,60 del peso di circa 18 tonnellate funge da copertura. È andata perduta la parete posteriore del dolmen e la relativa copertura, che doveva raggiungere un peso di circa 27 tonnellate.

Dolmen Sa Coveccada

Realizzato in trachite tufacea grigio-rosa, il monumento presenta pianta rettangolare dalle dimensioni di m 5 x 2,20 ed è formato da tre grandi lastre ortostatiche ben squadrate, collocate verticalmente in appositi canali di alloggiamento predisposti nel suolo roccioso prima della posa. Poggiato sopra, ad una altezza di 2 m e 10, un quarto lastrone di m 6 x 3 x 0,60 del peso di circa 18 tonnellate funge da copertura. È andata perduta la parete posteriore del dolmen e la relativa copertura, che doveva raggiungere un peso di circa 27 tonnellate.

Dolmen Sa Coveccada

Realizzato in trachite tufacea grigio-rosa, il monumento presenta pianta rettangolare dalle dimensioni di m 5 x 2,20 ed è formato da tre grandi lastre ortostatiche ben squadrate, collocate verticalmente in appositi canali di alloggiamento predisposti nel suolo roccioso prima della posa. Poggiato sopra, ad una altezza di 2 m e 10, un quarto lastrone di m 6 x 3 x 0,60 del peso di circa 18 tonnellate funge da copertura. È andata perduta la parete posteriore del dolmen e la relativa copertura, che doveva raggiungere un peso di circa 27 tonnellate.

Dolmen Sa Coveccada

Realizzato in trachite tufacea grigio-rosa, il monumento presenta pianta rettangolare dalle dimensioni di m 5 x 2,20 ed è formato da tre grandi lastre ortostatiche ben squadrate, collocate verticalmente in appositi canali di alloggiamento predisposti nel suolo roccioso prima della posa. Poggiato sopra, ad una altezza di 2 m e 10, un quarto lastrone di m 6 x 3 x 0,60 del peso di circa 18 tonnellate funge da copertura. È andata perduta la parete posteriore del dolmen e la relativa copertura, che doveva raggiungere un peso di circa 27 tonnellate.

OFFERENTE CON GROSSA FOCACCIA

18) OFFERENTE CON GROSSA FOCACCIA

Nome: Offerente con grossa focaccia
Professione: sconosciuta
Altezza: 13 cm, diametro focaccia di 2,5 cm
Vestiario e aspetto: la mano destra dell’offerente ha il palmo rivolto verso il bronzetto, come se l’uomo stesse trattenendo qualcosa; la mano sinistra offre una grossa focaccia, la dimensione rappresenta il grande valore dell’offerta – il pane – dono comune ma prezioso per la civiltà contadina e pastorale sarda antica. L’uomo ha il torso nudo, gonnellino ai fianchi, testa a capocchia su collo corto, orecchie pronunciate ( a “sventola”), naso corto e arcuato
Luogo di ritrovamento: Fluminaria (SS), nuraghe Attentu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari (già collezione Dessì)
Segni particolari: le gambe erano spezzate e sono state restaurate
CURIOSITÁ: Lilliu nel 1966 segnala (e nel suo libro sotto citato riporta una bella fotografia del dettaglio) che il bronzetto mostrava sul petto 3 protuberanze al posto di 2 mammelle maschili; per Lilliu trattasi di sbavatura di fusione. Il bronzetto, per questo e per altri dettagli, molto probabilmente fu venduto allo stato grezzo e lasciato così come uscì dalla fusione.
Guardando la fotografia attuale… sembrerebbe che la protuberanza centrale sia stata rimossa…

fotografia dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag.356)

Comune: MORES
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
NAVICELLA CON PROTOME BOVINA

77) NAVICELLA CON PROTOME BOVINA
Nome: navicella con protome bovina
Dimensioni: lunghezza 20,2 cm – altezza 4,8 cm – larghezza 4,8 cm
Aspetto: lo scafo è piatto e orlato. Il manico consiste in un elemento leggermente spostato in avanti rispetto al centro della navicella ed è costituito da quattro bastoncelli ricurvi che nascono dal bordo (due verso prua e due verso poppa) e si fondono in alto. Nel punto di unione dei quattro sostegni del ponte è presente una corta colonnina cilindrica che termina con un capitello dove si fonde l’anello dell’appiccagnolo.
La protome bovina avanza dalla prua in orizzontale: collo e testa disegnano un morbido profilo serpeggiante, decisamente “simbolico” e poco naturale. Le corna bovine sono rese con eleganza, le orecchie sono “due bitorzoletti rigidi che spuntano, come cornetti rudimentali, sopra il collo,molto distanti dalle corna in un modo innaturale”. La forma dell’albero della navicella termina con un elemento svasato che, forse, vuole imitare la coffa.
Luogo di ritrovamento: MORES (SS), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: Integra. Il foro rotondo dell’anello prolungato in alto perché lo spessore si è consumato nel tempo si è assottigliato per effetto della lunga durata della sospensione: ciò – dice Lilliu – fa pensare ad un uso pratico dell’oggetto come lucerna
Curiosità: per Lilliu:
– la forma terminale dell’albero della navicella è molto simile a quella dell’albero delle navi fenicie dette “hippos”, perché fornite di prua a testa di cavallo, rappresentate in bassorilievi assiri del palazzo di Khorsabad, nel tempio di Sargon II (722-705 a. C.)
– notevole ed istruttiva anche la somiglianza di questa protome con quella del manico di bronzo a testa bovina dal Circolo delle Sfingi di Vetulonia, datato alla prima metà del VII sec. A.C.
Note generali: per anni le navicelle sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Disegno di ipotetica nave nuragica di G. Exana.
Descrizione e immagine della navicella tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO
Inseriamo anche le immagini di G. Exana di altra navicella con protome allungata molto simile, anche se in questa è presente sulla sommità dell’appiccagnolo un volatile, forse una colomba.

Comune: MORES
Prov:
Autore: