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Tomba di giganti di Cachile

In avanzato stato di abbandono, si evidenzia comunque il corpo murario in direzione est-ovest ottenuto con pietre di media misura disposte a taglio. Poche le tracce della probabile esedra. Da rilevare comunque la presenza di una pietra betilica che presenta alcuni fori di cui si ignora il significato se non rapportato all”essenza femminile. mu

Tomba di giganti di Cachile

In avanzato stato di abbandono, si evidenzia comunque il corpo murario in direzione est-ovest ottenuto con pietre di media misura disposte a taglio. Poche le tracce della probabile esedra. Da rilevare comunque la presenza di una pietra betilica che presenta alcuni fori di cui si ignora il significato se non rapportato all”essenza femminile. mu

Tomba di giganti Su Pagliacu o su Caddalzu

Sepoltura di epoca nuragica realizzata in blocchi poligonali di trachite. Della tomba, poco visibile a causa della vegetazione presente, residuano il corridoio e l’esedra. Da quello che i resti e la vegetazione consentono di vedere i due bracci (ad andamento rettilineo) che delimitano l’esedra sono costituiti da due paramenti murari sovrapposti e di differente larghezza con risega che presumibilmente serviva da sedile. mu.

Tomba di giganti Su Pagliacu o su Caddalzu

Sepoltura di epoca nuragica realizzata in blocchi poligonali di trachite. Della tomba, poco visibile a causa della vegetazione presente, residuano il corridoio e l’esedra. Da quello che i resti e la vegetazione consentono di vedere i due bracci (ad andamento rettilineo) che delimitano l’esedra sono costituiti da due paramenti murari sovrapposti e di differente larghezza con risega che presumibilmente serviva da sedile. mu.

Tomba di Giganti di Badde

Dalla sua posizione domina il corso destro del rio Giunturas e si raccorda al ciglio del dirupo in modo egregio quasi a voler dichiarare la sua posizione di dominio sulla sottostante vallata.
La Tomba dei Giganti purtroppo è scomparsa a seguito di lavori e miglioramenti fondiari autorizzati dalla RAS. Questo la dice lunga sul rispetto che deve essere dovuto al nostro patrimonio archeologico.

Comune: CHIARAMONTI
Prov: Sassari
Autore: Mario Unali
Tomba di Giganti di Badde

Dalla sua posizione domina il corso destro del rio Giunturas e si raccorda al ciglio del dirupo in modo egregio quasi a voler dichiarare la sua posizione di dominio sulla sottostante vallata.
La Tomba dei Giganti purtroppo è scomparsa a seguito di lavori e miglioramenti fondiari autorizzati dalla RAS. Questo la dice lunga sul rispetto che deve essere dovuto al nostro patrimonio archeologico.

Comune: CHIARAMONTI
Prov: Sassari
Autore: Mario Unali
Tomba di giganti di Badde

Dalla sua posizione domina il corso destro del rio Giunturas e si raccorda al ciglio del dirupo in modo egregio quasi a voler dichiarare la sua posizione di dominio sulla sottostante vallata.
La Tomba dei Giganti purtroppo è scomparsa a seguito di lavori e miglioramenti fondiari autorizzati dalla RAS. Questo la dice lunga sul rispetto che deve essere dovuto al nostro patrimonio archeologico.

Comune: CHIARAMONTI
Prov: Sassari
Autore: Mario Unali
Complesso betilico di Cachile

Già nel 1992 l’archeologo Ercole Contu relaziona alla Soprintendenza di Sassari ipotizzando la scoperta o di colonne romane, ipotesi subito scartatata, o di betili, cosa più precisa. Della scoperta evidenzia il carattere eccezionale della cosa. Io a dirla tutta “sas pedras ficchidas” così sono conosciute in paese le conoscevo da tempo immemorabile, si fa per dire, cioè da quando ancor piccoli ci recavamo a fare legna boschiva, facendo la massima attenzione a non avvicinarci a tali fatui e indeterminati mostri cattivi. Il tempo coi fattori climatici che si ripetono da millenni ne hanno minato la stabilità tanto è che molti spezzoni si sono staccati e sono rotolati a valle. Altri rimangono in piedi, non si sa per quanto, spero, almeno il tempo necessario perchè sia fatto uno studio del sito che, certamente è in assoluto unico in Sardegna forse nel mediterraneo.

Complesso betilico di Cachile

Già nel 1992 l’archeologo Ercole Contu relaziona alla Soprintendenza di Sassari ipotizzando la scoperta o di colonne romane, ipotesi subito scartatata, o di betili, cosa più precisa. Della scoperta evidenzia il carattere eccezionale della cosa. Io a dirla tutta “sas pedras ficchidas” così sono conosciute in paese le conoscevo da tempo immemorabile, si fa per dire, cioè da quando ancor piccoli ci recavamo a fare legna boschiva, facendo la massima attenzione a non avvicinarci a tali fatui e indeterminati mostri cattivi. Il tempo coi fattori climatici che si ripetono da millenni ne hanno minato la stabilità tanto è che molti spezzoni si sono staccati e sono rotolati a valle. Altri rimangono in piedi, non si sa per quanto, spero, almeno il tempo necessario perchè sia fatto uno studio del sito che, certamente è in assoluto unico in Sardegna forse nel mediterraneo.

Complesso betilico di Cachile

Già nel 1992 l’archeologo Ercole Contu relaziona alla Soprintendenza di Sassari ipotizzando la scoperta o di colonne romane, ipotesi subito scartatata, o di betili, cosa più precisa. Della scoperta evidenzia il carattere eccezionale della cosa. Io a dirla tutta “sas pedras ficchidas” così sono conosciute in paese le conoscevo da tempo immemorabile, si fa per dire, cioè da quando ancor piccoli ci recavamo a fare legna boschiva, facendo la massima attenzione a non avvicinarci a tali fatui e indeterminati mostri cattivi. Il tempo coi fattori climatici che si ripetono da millenni ne hanno minato la stabilità tanto è che molti spezzoni si sono staccati e sono rotolati a valle. Altri rimangono in piedi, non si sa per quanto, spero, almeno il tempo necessario perchè sia fatto uno studio del sito che, certamente è in assoluto unico in Sardegna forse nel mediterraneo.

Complesso betilico di Cachile

Già nel 1992 l’archeologo Ercole Contu relaziona alla Soprintendenza di Sassari ipotizzando la scoperta o di colonne romane, ipotesi subito scartatata, o di betili, cosa più precisa. Della scoperta evidenzia il carattere eccezionale della cosa. Io a dirla tutta “sas pedras ficchidas” così sono conosciute in paese le conoscevo da tempo immemorabile, si fa per dire, cioè da quando ancor piccoli ci recavamo a fare legna boschiva, facendo la massima attenzione a non avvicinarci a tali fatui e indeterminati mostri cattivi. Il tempo coi fattori climatici che si ripetono da millenni ne hanno minato la stabilità tanto è che molti spezzoni si sono staccati e sono rotolati a valle. Altri rimangono in piedi, non si sa per quanto, spero, almeno il tempo necessario perchè sia fatto uno studio del sito che, certamente è in assoluto unico in Sardegna forse nel mediterraneo.

Fortezza prenuragica di monte S’Arrocu

La fortezza nuragica di “Punta de s’Arroccu” si trova precisamente nella regione molto ampia denominata “Elighia”, proprio nel crinale di “Sassu Altu ad una quota di metri 598 s.l.m. quando questo guarda nel sottostante territorio di “su Campu de Othieri”. La sua imponenza in termini di sviluppo e dei grossi monoliti che la costituiscono, ne fa un esempio di opera militare ciclopica. E’ di forma abbastanza irregolare e il muro di cinta che la costituisce, largo dai tre ai quattro metri, non segue un disegno regolare, ma, da l’impressione che voglia unire tutti gli spuntoni di roccia esistenti in natura, inglobandoli in un unico insieme. I grandi massi poligonali di trachite sono sistemati organicamente tra pietre più piccole talora bene sbozzate.