La fortezza nuragica di “Punta de s’Arroccu” si trova precisamente nella regione molto ampia denominata “Elighia”, proprio nel crinale di “Sassu Altu ad una quota di metri 598 s.l.m. quando questo guarda nel sottostante territorio di “su Campu de Othieri”. La sua imponenza in termini di sviluppo e dei grossi monoliti che la costituiscono, ne fa un esempio di opera militare ciclopica. E’ di forma abbastanza irregolare e il muro di cinta che la costituisce, largo dai tre ai quattro metri, non segue un disegno regolare, ma, da l’impressione che voglia unire tutti gli spuntoni di roccia esistenti in natura, inglobandoli in un unico insieme. I grandi massi poligonali di trachite sono sistemati organicamente tra pietre più piccole talora bene sbozzate.
#immagini: 422
La fortezza nuragica di “Punta de s’Arroccu” si trova precisamente nella regione molto ampia denominata “Elighia”, proprio nel crinale di “Sassu Altu ad una quota di metri 598 s.l.m. quando questo guarda nel sottostante territorio di “su Campu de Othieri”. La sua imponenza in termini di sviluppo e dei grossi monoliti che la costituiscono, ne fa un esempio di opera militare ciclopica. E’ di forma abbastanza irregolare e il muro di cinta che la costituisce, largo dai tre ai quattro metri, non segue un disegno regolare, ma, da l’impressione che voglia unire tutti gli spuntoni di roccia esistenti in natura, inglobandoli in un unico insieme. I grandi massi poligonali di trachite sono sistemati organicamente tra pietre più piccole talora bene sbozzate.
Siamo al confine del territorio di Chiaramonti con quello di Martis e, per l’appunto proprio in territorio martese troviamo un gruppo di Domus, la prima delle quali ha subito un vistoso crollo che ha occluso quasi per intero la porticina d’ingresso, lasciando un pertugio che permette la visione. Altre due, incompiute (?) appaiono sempre sullo stesso costone calcareo cento metri più a ovest
Siamo al confine del territorio di Chiaramonti con quello di Martis e, per l’appunto proprio in territorio martese troviamo un gruppo di Domus, la prima delle quali ha subito un vistoso crollo che ha occluso quasi per intero la porticina d’ingresso, lasciando un pertugio che permette la visione. Altre due, incompiute (?) appaiono sempre sullo stesso costone calcareo cento metri più a ovest
Siamo al confine del territorio di Chiaramonti con quello di Martis e, per l’appunto proprio in territorio martese troviamo un gruppo di Domus, la prima delle quali ha subito un vistoso crollo che ha occluso quasi per intero la porticina d’ingresso, lasciando un pertugio che permette la visione. Altre due, incompiute (?) appaiono sempre sullo stesso costone calcareo cento metri più a ovest
Inizialmente dei probabili ripari sottoroccia sono diventati domus all”occorrenza con l”apporto di relative modifiche. Ve ne sono altre da rilevare. Il territorio circostante è ricco di fossili e di formazioni calcaree.
Inizialmente dei probabili ripari sottoroccia sono diventati domus all”occorrenza con l”apporto di relative modifiche. Ve ne sono altre da rilevare. Il territorio circostante è ricco di fossili e di formazioni calcaree.
Inizialmente dei probabili ripari sottoroccia sono diventati domus all”occorrenza con l”apporto di relative modifiche. Ve ne sono altre da rilevare. Il territorio circostante è ricco di fossili e di formazioni calcaree.
Si trova nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di Orria Pitzinna ma precisamente nel tancato di Badu Bolta e-o di Peruchi, proprio a fianco della chiesetta campestre dedicata a Santa Maria Maddalena e, adiacente ai resti ottocenteschi prima dell’anno mille al villaggio abbandonato di Orria Pithinna. Vi si arriva percorrendo la strada che porta all’eremo di Santa Giusta de s’Abba, fino all’altezza della chiesa di Santa Maria Maddalena, oppure lasciando la strada asfaltata all’altezza del ponte sul rio Iscanneddu-Badu Olta e proseguendo per il dolce pendio verso nord-ovest. Si tratta di una Domos ricavata su una prominenza tufacea bianco-grigia di cui è composto tutto il substrato geologico della regione ed è costituita da una unica ampia cella che sopra l’ingresso presenta un’ampia nicchia dove si riponevano le offerte o gli idoli apotropaici.
Si trova nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di Orria Pitzinna ma precisamente nel tancato di Badu Bolta e-o di Peruchi, proprio a fianco della chiesetta campestre dedicata a Santa Maria Maddalena e, adiacente ai resti ottocenteschi prima dell’anno mille al villaggio abbandonato di Orria Pithinna. Vi si arriva percorrendo la strada che porta all’eremo di Santa Giusta de s’Abba, fino all’altezza della chiesa di Santa Maria Maddalena, oppure lasciando la strada asfaltata all’altezza del ponte sul rio Iscanneddu-Badu Olta e proseguendo per il dolce pendio verso nord-ovest. Si tratta di una Domos ricavata su una prominenza tufacea bianco-grigia di cui è composto tutto il substrato geologico della regione ed è costituita da una unica ampia cella che sopra l’ingresso presenta un’ampia nicchia dove si riponevano le offerte o gli idoli apotropaici.
Si trova nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di Orria Pitzinna ma precisamente nel tancato di Badu Bolta e-o di Peruchi, proprio a fianco della chiesetta campestre dedicata a Santa Maria Maddalena e, adiacente ai resti ottocenteschi prima dell’anno mille al villaggio abbandonato di Orria Pithinna. Vi si arriva percorrendo la strada che porta all’eremo di Santa Giusta de s’Abba, fino all’altezza della chiesa di Santa Maria Maddalena, oppure lasciando la strada asfaltata all’altezza del ponte sul rio Iscanneddu-Badu Olta e proseguendo per il dolce pendio verso nord-ovest. Si tratta di una Domos ricavata su una prominenza tufacea bianco-grigia di cui è composto tutto il substrato geologico della regione ed è costituita da una unica ampia cella che sopra l’ingresso presenta un’ampia nicchia dove si riponevano le offerte o gli idoli apotropaici.
Composta da diverse unità monocella, alcune altre con anticella e due o tre piccoli ambienti interni. Si pensa ragionevolmente che ve ne siano altre non evidenti ancora nel grembo di Madre Terra. Insistono quasi tutte sul crinale del monte e sul leggero declivio di sa pala de s’Ozastru. Sul pianoro i resti dell’omonimo runaghe con evidente collegamento tra i due siti di epoche diverse e ragionevolmente esempio di sincretismo culturale e religioso.