Sorge nel territorio chiaramontese di “Turturina” da cui ne prende il nome ad una quota di 380 metri s.l.m.
E’ un nuraghe del tipo monotorre il cui stato di conservazione è abbastanza degradato. Le pietre che compongono i pochi filari rimasti sono molto grosse e rozzamente sagomate.
Si evidenzia la porta di ingresso che è esposta a sud sud est ed è composta da grosse pietre con particolare riferimento a quella trasversale.
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Siamo nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di sos Pianos in sa midda de Josso al confine con sa Mesana, Bados de Lovè e sos Cudinatos. Si tratta di un piccolo gioiello ancora da scoprire in quel favoloso scrigno che interessa tutto l’ampio territorio da Murrone e fino a Bardedu.
Siamo nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di sos Pianos in sa midda de Josso al confine con sa Mesana, Bados de Lovè e sos Cudinatos. Si tratta di un piccolo gioiello ancora da scoprire in quel favoloso scrigno che interessa tutto l’ampio territorio da Murrone e fino a Bardedu.
Sorge nel territorio chiaramontese di “Turturina” da cui ne prende il nome ad una quota di 380 metri s.l.m.
E’ un nuraghe del tipo monotorre il cui stato di conservazione è abbastanza degradato. Le pietre che compongono i pochi filari rimasti sono molto grosse e rozzamente sagomate.
Si evidenzia la porta di ingresso che è esposta a sud sud est ed è composta da grosse pietre con particolare riferimento a quella trasversale.
Siamo nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di sos Pianos in sa midda de Josso al confine con sa Mesana, Bados de Lovè e sos Cudinatos. Si tratta di un piccolo gioiello ancora da scoprire in quel favoloso scrigno che interessa tutto l’ampio territorio da Murrone e fino a Bardedu.
La fortezza nuragica di “Punta de s’Arroccu” si trova precisamente nella regione molto ampia denominata “Elighia”, proprio nel crinale di “Sassu Altu ad una quota di metri 598 s.l.m. quando questo guarda nel sottostante territorio di “su Campu de Othieri”. La sua imponenza in termini di sviluppo e dei grossi monoliti che la costituiscono, ne fa un esempio di opera militare ciclopica. E’ di forma abbastanza irregolare e il muro di cinta che la costituisce, largo dai tre ai quattro metri, non segue un disegno regolare, ma, da l’impressione che voglia unire tutti gli spuntoni di roccia esistenti in natura, inglobandoli in un unico insieme. I grandi massi poligonali di trachite sono sistemati organicamente tra pietre più piccole talora bene sbozzate.
E” costituito da pochi circoli basali che ne determinano però con precisione l”essenza di costruzione che fa parte di un più ampio contesto antropico nel territorio circostante con altre numerose emergenze poco distanti. Preminente la funzione di sentinella o dir si voglia di difesa. – Nuraghe del mestolo. In tema di utensili da cucina è singolare che questo nuraghe disti in linea d”aria circa un chilometro dal Nuraghe Cogàlzos (vedi) che significa “cucchiai (d”osso)”. Vedi Truddàriga.mu
Si trova nell’ampia regione di runaghe Ruju da cui è poco discosto più a valle verso ponente.
In totale stato di rovina, resistono alcuni massi del circolo basale che ne identificano la presenza.
A ricordarne l’esistenza solo lpochi circoli di pietre che si sono salvati dall’azione devastatrice di uomini, talvolta da istituzioni a dir poco superficiali e disinteressate, durante l’apertura della strada a scorrimento veloce Sassari Tempio. Il tracciato infatti gli scorre ad appena qualche metro di distanza mettendo a repentaglio un area archeologica di primo ordine.
Si trova dentro il tancato omonimo
La presenza del termine re indica quasi certamente che il sito appartenne in epoca giudicale al patrimonio personale o familiare di uno dei giudici o re di Torres o del Logudoro.
E’ un nuraghe semplice
del tipo monotorre, con cameretta infrapiano il cui stato di conservazione si presenta molto problematico. Esistono infatti da cinque
a sei circoli di pietre di grandi e medie dimensioni, talune vagamente sbozzate, di trachite bruna disposte in filari disordinati. All’interno invece si può osservare bene la camera centrale alla quale si accede dalla relativa porta, anche questa costruita
con poderosi massi. Al suo interno ci sono le nicchie laterali, delle quali quella ad ovest èin buono stato di conservazione. Internamente dall’ingresso della camera principale si rileva anche l’ingresso del nuraghe non visibile dall’esterno. Si nota inoltre, anche una buona parte
del corridoio laterale che si snoda a spirale in senso orario, di questo, è bene conservata la parte iniziale, a dx della porta della camera centrale. Evidente anche la costruzione di copertura a piattabanda visibile salendo sul rudere.
E’ in stato di rovina abbastanza avanzato, tuttavia il monumento conserva alcune caratteristiche che ne fanno una costruzione particolare. Infatti nel nostro territorio vi sono altri nuraghi che hanno una apertura a Nord.Nuraghe del gallo” oppure “di Pullo”, nome latino. Nella fantasia popolare il gallo è una rappresentazione apotropaica del diavol