Il Nuraghe Ruinas è definito da Giovanni Lilliu il più alto della Sardegna. A quota 1205 sopra il nuraghe offre una vista panoramica meravigliosa sul territorio circostante e sulle rovine delle numerose capanne circolari che lo circondano (almeno 200).
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Il Nuraghe Ruinas è definito da Giovanni Lilliu il più alto della Sardegna. A quota 1205 sopra il nuraghe offre una vista panoramica meravigliosa sul territorio circostante e sulle rovine delle numerose capanne circolari che lo circondano (almeno 200).
Si trova nel territorio del Comune di Urzulei ad una quota di 1030 metri. Era un nuraghe complesso di cui rimangono solo pochi ruderi. Nelle vicinanze vi sono anche delle importanti tombe dei giganti
E’ un nuraghe di grosse dimensioni, in cui si distinguono ancora, chiaramente, un mastio, quattro torri secondarie e due cortili. Gli ingressi del complesso sono due e sono ancora visibili le scale per raggiungere quella che era la parte superiore. Purtroppo il nuraghe non è in buonissime condizioni, malgrado i recenti lavori che lo hanno liberato dalla vegetazione che lo avvolgeva quasi completamente. La stratigrafia muraria rende possibile distinguere varie fasi edilizie. La struttura è stata realizzata quasi interamente con rocce locali come il porfido e il granito e presenta anche zeppe di rincalzo in basalto bolloso nella parte esterna della muratura. Fù oggetto di campagne di scavo nel 1966 e nel 1981 che permisero il ritrovamento di alcuni bronzi e anche di alcuni frammenti di ceramica dipinta micenea del tardo elladico.
Il nuraghe è composto da una torre principale, due corpi aggiunti a quest’ultima, resti dell’antemurale per buona parte del perimetro e i resti di alcune capanne. Non è in buono stato di conservazione salvo l’ingresso principale architravato con finestrella di scarico e i resti di una scala. Nelle vicinanze in direzione nord-ovest c’è una grotta lunga qualche decina di metri utilizzata come necropoli. I resti scheletrici sono stati studiati e risalgono al periodo nuragico.
Luogo di rara bellezza. L”insieme, di particolare suggestione, comprende un nuraghe complesso con annesso villaggio, una grotta con due ingressi, due tombe di giganti e due nuraghi monotorri. (Sardegna Cultura)
Il nuraghe, costruito in blocchi di basalto, è in discreto stato di conservazione. E’ composto da una torre principale, e da altre due addossate alla prima, ma di una non si riconosce la struttura a causa dei crolli. Attraverso un ingresso munito di architrave si accede alla torre principale, dove s’individuano una nicchia e i resti di una scala. Dal nuraghe si ha una splendida vista sulla baia di Cea. (Agugliastra.it)
Il nuraghe, costruito in blocchi di basalto, è in discreto stato di conservazione. E’ composto da una torre principale, e da altre due addossate alla prima, ma di una non si riconosce la struttura a causa dei crolli. Attraverso un ingresso munito di architrave si accede alla torre principale, dove s’individuano una nicchia e i resti di una scala. Dal nuraghe si ha una splendida vista sulla baia di Cea. (Agugliastra.it)
Tombe collettive di epoca nuragica 1600 1800 a.c. edificate nella fase finale del bronzo medio 1500 a.c. e utilizzate fino alla fase del bronzo finale 1100, 900 a.c. La camera funeraria allungata con pareti laterali in blocchi di calcare disposti a filari aggettanti, delimitata sul fondo da una lastra posta a coltello. La muratura esterna è absidata nella parte posteriore. L’ingresso rivolto ad est della tomba n°1 e a sud est della tomba n° 2, è preceduto da uno spazio semicircolare a esedra. Studio C&C architets
Immerso nella fittissima vegetazione, si trova il pozzo sacro “Su Presoni”, così denominato perché nei secoli scorsi si tramanda fosse usato come carcere. Il pozzo sacro è un edificio connesso al culto delle acque, è composto da una parte sotto terra (cella del pozzo) e una sopratterra (atrio) raccordate da una rampa di scale. Il monumento di Cardedu è in buono stato di conservazione, rimangono ben visibili i muri laterali dell’atrio ad un’altezza residua di più di un metro
Immerso nella fittissima vegetazione, si trova il pozzo sacro “Su Presoni”, così denominato perché nei secoli scorsi si tramanda fosse usato come carcere. Il pozzo sacro è un edificio connesso al culto delle acque, è composto da una parte sotto terra (cella del pozzo) e una sopratterra (atrio) raccordate da una rampa di scale. Il monumento di Cardedu è in buono stato di conservazione, rimangono ben visibili i muri laterali dell’atrio ad un’altezza residua di più di un metro
Il complesso di nuraghe Urceni fu impiantato a 900 m sulla sommità di uno sperone roccioso. Manufatto architettonico ben conservato, di gran pregio per la sapiente simbiosi tra elemento costruttivo e elemento naturale. Nell’area sorgono diverse piante di lecci. Si è di fronte ad un manufatto architettonico ben conservato, di gran pregio per la sapiente simbiosi tra elemento costruttivo e elemento naturale. Nell’area sorgono diverse piante di lecci che parzialmente ne occultano la vista. (archeotaccu.it)