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Nuraghe front’e Mola o Su Saccu (7)

Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.

Nuraghe front’e Mola o Su Saccu (6)

Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.

Nuraghe front’e Mola o Su Saccu

Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.

Domus de janas Sa Mandra ‘e Jossu

La domus 1, ha un impianto pluricellulare, con l’anticella semicircolare dalla quale si accede ad una prima cella trapezoidale, che presenta la particolarità di un pilastro centrale. Sulla sommità del pilastro è praticata un’ apertura che conduce ad un livello superiore, con due cellette sovrapposte alla precedente. La domus 2, ha un impianto pluricellulare, con corridoio, cella ellittica, vano centrale subrettangolare con nicchia e terza cella quadrangolare.

Domus de janas Sa Mandra ‘e Jossu

La domus 1, ha un impianto pluricellulare, con l’anticella semicircolare dalla quale si accede ad una prima cella trapezoidale, che presenta la particolarità di un pilastro centrale. Sulla sommità del pilastro è praticata un’ apertura che conduce ad un livello superiore, con due cellette sovrapposte alla precedente. La domus 2, ha un impianto pluricellulare, con corridoio, cella ellittica, vano centrale subrettangolare con nicchia e terza cella quadrangolare.

Complesso archeologico di Monte d’Accoddi

Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.

Complesso archeologico di Monte d’Accoddi

Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.

Complesso archeologico di Monte d’Accoddi

Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.

Complesso archeologico di Monte d’Accoddi

Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.

Complesso archeologico di Monte d’Accoddi

Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.

Complesso archeologico di Monte d’Accoddi

Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.

Complesso archeologico di Monte d’Accoddi

Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.