Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.
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Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.
Il Fronte Mola è un interessante nuraghe “a corridoio”, l’unico finora noto a pianta rettangolare (lungh. m 16,20; largh. m 12, 00; alt. res. m 8,00). Orienta il lato maggiore lungo l’asse N-S e mostra l’ingresso a S. È costruito alla base con grossi blocchi di calcare rozzamente sbozzati e nelle parti superiori con massi più piccoli sovrapposti e rincalzati con zeppe.
La domus 1, ha un impianto pluricellulare, con l’anticella semicircolare dalla quale si accede ad una prima cella trapezoidale, che presenta la particolarità di un pilastro centrale. Sulla sommità del pilastro è praticata un’ apertura che conduce ad un livello superiore, con due cellette sovrapposte alla precedente. La domus 2, ha un impianto pluricellulare, con corridoio, cella ellittica, vano centrale subrettangolare con nicchia e terza cella quadrangolare.
La domus 1, ha un impianto pluricellulare, con l’anticella semicircolare dalla quale si accede ad una prima cella trapezoidale, che presenta la particolarità di un pilastro centrale. Sulla sommità del pilastro è praticata un’ apertura che conduce ad un livello superiore, con due cellette sovrapposte alla precedente. La domus 2, ha un impianto pluricellulare, con corridoio, cella ellittica, vano centrale subrettangolare con nicchia e terza cella quadrangolare.
Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.
Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.
Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.
Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.
Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.
Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.
Non esiste relazione diretta, eppure è identico ai coevi templi mesopotamici e incarna il credo ‘orientaleggiante’ di unione tra cielo e terra: le aree sacre in cima a rilievi erano considerate punto d’incontro tra uomo e divinità. Il tempio di monte d’Accoddi , risalente a cinquemila anni fa, è uno ziqqurat unico in Europa per singolarità di tipologie architettoniche. Fu scoperto a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che pareva ‘artificiale’ al centro di una pianura.