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Pozzo sacro Coni

Il monumento è situato nella conca marnosa di Coni alle pendici del colle di Valenza, nella regione storica di Part”e Alenza, tra la Marmilla e il Sarcidano. Il tempio a pozzo di Coni, realizzato con blocchi di basalto in opera pseudoisodoma, benché privo del vestibolo, ripete il classico schema architettonico dei pozzi nuragici.
Il monumento è costituito da una scala discendente protetta da un corridoio (m 2,60 di lunghezza) e da una camera sotterranea che custodisce la vena sorgiva.

Pozzo sacro Coni

Il monumento è situato nella conca marnosa di Coni alle pendici del colle di Valenza, nella regione storica di Part”e Alenza, tra la Marmilla e il Sarcidano. Il tempio a pozzo di Coni, realizzato con blocchi di basalto in opera pseudoisodoma, benché privo del vestibolo, ripete il classico schema architettonico dei pozzi nuragici.
Il monumento è costituito da una scala discendente protetta da un corridoio (m 2,60 di lunghezza) e da una camera sotterranea che custodisce la vena sorgiva.

Pozzo sacro Coni

Il monumento è situato nella conca marnosa di Coni alle pendici del colle di Valenza, nella regione storica di Part”e Alenza, tra la Marmilla e il Sarcidano. Il tempio a pozzo di Coni, realizzato con blocchi di basalto in opera pseudoisodoma, benché privo del vestibolo, ripete il classico schema architettonico dei pozzi nuragici.
Il monumento è costituito da una scala discendente protetta da un corridoio (m 2,60 di lunghezza) e da una camera sotterranea che custodisce la vena sorgiva.

Pozzo sacro Coni

Il monumento è situato nella conca marnosa di Coni alle pendici del colle di Valenza, nella regione storica di Part”e Alenza, tra la Marmilla e il Sarcidano. Il tempio a pozzo di Coni, realizzato con blocchi di basalto in opera pseudoisodoma, benché privo del vestibolo, ripete il classico schema architettonico dei pozzi nuragici.
Il monumento è costituito da una scala discendente protetta da un corridoio (m 2,60 di lunghezza) e da una camera sotterranea che custodisce la vena sorgiva.

Pozzo sacro Coni

Il monumento è situato nella conca marnosa di Coni alle pendici del colle di Valenza, nella regione storica di Part”e Alenza, tra la Marmilla e il Sarcidano. Il tempio a pozzo di Coni, realizzato con blocchi di basalto in opera pseudoisodoma, benché privo del vestibolo, ripete il classico schema architettonico dei pozzi nuragici.
Il monumento è costituito da una scala discendente protetta da un corridoio (m 2,60 di lunghezza) e da una camera sotterranea che custodisce la vena sorgiva.

NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME BOVINA E ANATRELLE SULL’ORLO

29) NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME BOVINA E ANATRELLE SULL’ORLO
Nome: navicella nuragica con protome bovina e anatrelle sull’orlo
Dimensioni: lunghezza 18 cm. altezza 8 cm.
Aspetto: lo scafo ha profilo semplice girato all’interno senza orlo in rilievo; sulla struttura centrale (per Lilliu il manico della nave votiva) è presente il caratteristico anello (di cui abbiamo già parlato 🙂 ) sormontato da volatile rivolto a poppa. Sull’orlo dello scafo, ai due margini, numerose anatrelle distribuite in modo ornamentale,tre coppie a poppa e due coppie a prua.
Luogo di ritrovamento: Nuragus (NU), località Forraxi Nioi
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: le anatrelle sono rotte in alcuni parti; protome mancante.
Curiosità: come possiamo dire OGGI che la protome era BOVINA? Lilliu nel 1966 nel suo libro riferisce che la protome fu staccata dallo scafo sin già dal tempo del ritrovamento e che “ora è del tutto perduta nelle vicende museografiche”; tuttavia riesce a descriverla per noi grazie al disegno del Crespi dove appare il dettaglio della protome bovina con muso cilindrico, occhi a globetto, corna lunate con al centro un volatile rivolto in avanti. (forse simile a quanto appare nella fotografia di bronzetto intero di bue con volatile qui allegata)
Note generali: per anni sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Fotografie e note generali di G. Exana
Descrizione della navicella tratta da “Sculture della Sardegna Nuragica” – G.

Comune: NURAGUS
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ANSA DI VASO IN BRONZO

118) ANSA DI VASO IN BRONZO
Nome: ansa di vaso in bronzo con decorazione di globetti e anatrelle
Dimensioni: altezza 11,2 cm – larghezza 14,7 cm
Aspetto: l’ansa, appartenuta molto probabilmente a un vaso bronzeo, é costituita da un’ampia maniglia a ferro di cavallo, due piastre rotonde decorate con motivi a spirale, un listello rettangolare di collegamento delle piastre decorato con tratti orizzontali in rilievo.
La maniglia é decorata in alto con tre piccole forme sferiche equidistanti; le piastre a disco sono invece sormontate da anatrelle rivolte verso il vaso. Il corpo dei volatili é decorato con incisioni oblique che rappresentano le piume; gli occhi sono a globetto; la forma del corpo e del collo è “serpentina”.
Lilliu nota forti SIMILITUDINI dei dischi a spirale con:
– ruote del ” cofanetto” (o meglio modellino di carro con ruote) proveniente da Oschiri che abbiamo già schedato (nostra scheda n. 31 del 13 agosto 2016)
– duplice fila di rotelle spiraliformi che decora la lastra traforata di un “cofanetto” proveniente da S.Maria di Paulis
– frammento di vaso da Forraxi Nioi-Nuragus con dischetti a spirale
– maniglia di piccolo caldano carenato in bronzo di Calagonone-Dorgali, presso privato in Milano

Comune:
Prov:
Autore:
ELSA DI PUGNALE DECORATA CON FIGURA DI GUERRIERO IN RILIEVO

126) ELSA DI PUGNALE DECORATA CON FIGURA DI GUERRIERO IN RILIEVO
Nome: Elsa di pugnale decorata con figura di guerriero in rilievo
categoria: arma
Dimensioni: lunghezza residua 7,5 cm.
Aspetto: l’impugnatura ha forma cilindrica appiattita con due restringimenti separati nel mezzo da un ingrossamento a fascia decorata. Il manico termina a manubrio con alette fatte per rendere più comoda l’impugnatura. La lama è ridotta a moncone, è visibile solo la parte vicino all’attaccattura. Sono ancora visibili sulla placchetta i tre chiodi a capocchia rotonda, disposti a triangolo, che fermano la lama al tallone.
Lilliu suppone vi fosse anche un anellino al di sopra del manubrio, “destinato ad appendere l’oggetto alla cintura o in altra parte della persona.”
Ma la particolarità di questo oggetto è la decorazione singolare rappresentata sotto la testa dell’elsa: una figurina umana in rilievo.
Sotto la figura vi sono varie decorazioni di gusto geometrico, a zone orizzontali e verticali, sottilmente incise. Si nota anche una decorazione orizzontale a perline.
La figurina è un guerriero modellato schematicamente senza molta cura dei particolari ( si notano però gli occhi a puntino).
L’uomo è raffigurato in piedi, con le gambe leggermente divaricate (in modo inconsueto per le statuine nuragiche!) e con le braccia sollevate in alto per chiudersi, quasi in un cerchio, al di sopra della testa. Indossa un’armatura e, forse, un elmo a brevi corna.
Luogo di ritrovamento: Teti (NU), localitá Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: forma elegante, nel complesso simile ad altri esempi – non decorati – ritrovati a Tempio e a Forraxi Nioi di Nuragus. Rotta la lama e l’appendice sul manubrio.
Curiositá:
Innanzitutto nell’oggetto bronzeo si nota l’associazione di due tecniche: a incisione (le decorazioni orizzontali e verticali) e a rilievo (la figurina umana e le perline).
Per quanto riguarda invece la figurina umana Lilliu si chiede: “cosa significa l’atteggiamento della figura a braccia alzate sopra la testa?… è l’immagine di un guerriero vittorioso che leva le mani in segno di esultanza dopo aver vinto e prostrato il nemico? O è, invece, un che alza le braccia in segno di resa? O, infine, non si tratterà di puro schema ornamentale senza contenuto ideologico? Difficile decidersi…..” ?
Il disegno delle braccia alzate a cerchio sembra ricordare – dice Lilliu – le corna lunate delle figurine di buoi mentre il motivo della testa nel centro delle stesse ricorda sia le else delle spade “hallstattiche” (con ” antenne” al posto delle braccia stilizzate) sia certi oggetti simbolici siriaci da Ain Giudi col busto di Sol-Mercurius (discendente di un antico dio semitico) circondato da braccia lunate semplici e doppie.
Immagine e descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: