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Nuraghe Figu

Il Complesso comprende un nuraghe del tipo a corridoio, con annesso abitato e tomba dei giganti. Al protonuraghe si accedeva attraverso un ingresso realizzato in corrispondenza dell’angolo Nord occidentale. A breve distanza dal nuraghe è possibile individuare i resti di alcune capanne dell’antico villaggio.

Nuraghe Abbasantera

zona ricca di archeologia quella dove è posizionato il Nuraghe, posto nella parte più alta dell’altipiano di sa Sèa domina tutta la Valle dei Nuraghi di Torralba ed in vista (anche se in lontananza) S. Antine. A distanza di 50 metri verso N c’è una strana costruzione, un’area racchiusa da un muro alto circa 2 metri ed che ha una forma allungata di circa metri 10×30

Nuraghe Abbasantera

zona ricca di archeologia quella dove è posizionato il Nuraghe, posto nella parte più alta dell’altipiano di sa Sèa domina tutta la Valle dei Nuraghi di Torralba ed in vista (anche se in lontananza) S. Antine. A distanza di 50 metri verso N c’è una strana costruzione, un’area racchiusa da un muro alto circa 2 metri ed che ha una forma allungata di circa metri 10×30

Complesso betilico di Cachile

Già nel 1992 l’archeologo Ercole Contu relaziona alla Soprintendenza di Sassari ipotizzando la scoperta o di colonne romane, ipotesi subito scartatata, o di betili, cosa più precisa. Della scoperta evidenzia il carattere eccezionale della cosa. Io a dirla tutta “sas pedras ficchidas” così sono conosciute in paese le conoscevo da tempo immemorabile, si fa per dire, cioè da quando ancor piccoli ci recavamo a fare legna boschiva, facendo la massima attenzione a non avvicinarci a tali fatui e indeterminati mostri cattivi. Il tempo coi fattori climatici che si ripetono da millenni ne hanno minato la stabilità tanto è che molti spezzoni si sono staccati e sono rotolati a valle. Altri rimangono in piedi, non si sa per quanto, spero, almeno il tempo necessario perchè sia fatto uno studio del sito che, certamente è in assoluto unico in Sardegna forse nel mediterraneo.

Complesso betilico di Cachile

Già nel 1992 l’archeologo Ercole Contu relaziona alla Soprintendenza di Sassari ipotizzando la scoperta o di colonne romane, ipotesi subito scartatata, o di betili, cosa più precisa. Della scoperta evidenzia il carattere eccezionale della cosa. Io a dirla tutta “sas pedras ficchidas” così sono conosciute in paese le conoscevo da tempo immemorabile, si fa per dire, cioè da quando ancor piccoli ci recavamo a fare legna boschiva, facendo la massima attenzione a non avvicinarci a tali fatui e indeterminati mostri cattivi. Il tempo coi fattori climatici che si ripetono da millenni ne hanno minato la stabilità tanto è che molti spezzoni si sono staccati e sono rotolati a valle. Altri rimangono in piedi, non si sa per quanto, spero, almeno il tempo necessario perchè sia fatto uno studio del sito che, certamente è in assoluto unico in Sardegna forse nel mediterraneo.

Complesso betilico di Cachile

Già nel 1992 l’archeologo Ercole Contu relaziona alla Soprintendenza di Sassari ipotizzando la scoperta o di colonne romane, ipotesi subito scartatata, o di betili, cosa più precisa. Della scoperta evidenzia il carattere eccezionale della cosa. Io a dirla tutta “sas pedras ficchidas” così sono conosciute in paese le conoscevo da tempo immemorabile, si fa per dire, cioè da quando ancor piccoli ci recavamo a fare legna boschiva, facendo la massima attenzione a non avvicinarci a tali fatui e indeterminati mostri cattivi. Il tempo coi fattori climatici che si ripetono da millenni ne hanno minato la stabilità tanto è che molti spezzoni si sono staccati e sono rotolati a valle. Altri rimangono in piedi, non si sa per quanto, spero, almeno il tempo necessario perchè sia fatto uno studio del sito che, certamente è in assoluto unico in Sardegna forse nel mediterraneo.

Complesso betilico di Cachile

Già nel 1992 l’archeologo Ercole Contu relaziona alla Soprintendenza di Sassari ipotizzando la scoperta o di colonne romane, ipotesi subito scartatata, o di betili, cosa più precisa. Della scoperta evidenzia il carattere eccezionale della cosa. Io a dirla tutta “sas pedras ficchidas” così sono conosciute in paese le conoscevo da tempo immemorabile, si fa per dire, cioè da quando ancor piccoli ci recavamo a fare legna boschiva, facendo la massima attenzione a non avvicinarci a tali fatui e indeterminati mostri cattivi. Il tempo coi fattori climatici che si ripetono da millenni ne hanno minato la stabilità tanto è che molti spezzoni si sono staccati e sono rotolati a valle. Altri rimangono in piedi, non si sa per quanto, spero, almeno il tempo necessario perchè sia fatto uno studio del sito che, certamente è in assoluto unico in Sardegna forse nel mediterraneo.