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Domus de janas Maria Frunza

Il sito archeologico, risalente al neolitico finale, è composto da 5 domus de janas posizionate ad altezze differenti lungo il pendio montano ed è agilmente raggiungibile percorrendo un sentiero poco distante dalla strada provinciale Nuoro-Siniscola; la prima domus si apre direttamente sul sentiero mentre le altre si trovano tra la vegetazione al di sopra di questa.

Domus de janas Maria Frunza

Il sito archeologico, risalente al neolitico finale, è composto da 5 domus de janas posizionate ad altezze differenti lungo il pendio montano ed è agilmente raggiungibile percorrendo un sentiero poco distante dalla strada provinciale Nuoro-Siniscola; la prima domus si apre direttamente sul sentiero mentre le altre si trovano tra la vegetazione al di sopra di questa.

Domus de janas Maria Frunza

Il sito archeologico, risalente al neolitico finale, è composto da 5 domus de janas posizionate ad altezze differenti lungo il pendio montano ed è agilmente raggiungibile percorrendo un sentiero poco distante dalla strada provinciale Nuoro-Siniscola; la prima domus si apre direttamente sul sentiero mentre le altre si trovano tra la vegetazione al di sopra di questa.

Domus de janas Maria Frunza

Il sito archeologico, risalente al neolitico finale, è composto da 5 domus de janas posizionate ad altezze differenti lungo il pendio montano ed è agilmente raggiungibile percorrendo un sentiero poco distante dalla strada provinciale Nuoro-Siniscola; la prima domus si apre direttamente sul sentiero mentre le altre si trovano tra la vegetazione al di sopra di questa.

Domus de janas Maria Frunza

Il sito archeologico, risalente al neolitico finale, è composto da 5 domus de janas posizionate ad altezze differenti lungo il pendio montano ed è agilmente raggiungibile percorrendo un sentiero poco distante dalla strada provinciale Nuoro-Siniscola; la prima domus si apre direttamente sul sentiero mentre le altre si trovano tra la vegetazione al di sopra di questa.

Domus de janas Maria Frunza

Il sito archeologico, risalente al neolitico finale, è composto da 5 domus de janas posizionate ad altezze differenti lungo il pendio montano ed è agilmente raggiungibile percorrendo un sentiero poco distante dalla strada provinciale Nuoro-Siniscola; la prima domus si apre direttamente sul sentiero mentre le altre si trovano tra la vegetazione al di sopra di questa.

Tempio nuragico a pozzo di Santa Vittoria

Il tempio a pozzo è il luogo più importante di tutto il santuario, tale da essere riconosciuto per primo e subito oggetto di scavi. Datato al IX secolo a.C. dall’archeologo Anati nel 1985[2], il sito venne costruito con la tecnica ciclopica, la medesima utilizzata per i nuraghi, ma al contrario di questi con pietre molto curate e non sbozzate. . Nell’antichità il tempio era coperto.

Tempio nuragico a pozzo di Santa Vittoria

Il tempio a pozzo è il luogo più importante di tutto il santuario, tale da essere riconosciuto per primo e subito oggetto di scavi. Datato al IX secolo a.C. dall’archeologo Anati nel 1985[2], il sito venne costruito con la tecnica ciclopica, la medesima utilizzata per i nuraghi, ma al contrario di questi con pietre molto curate e non sbozzate. . Nell’antichità il tempio era coperto.

Tempio nuragico a pozzo di Santa Vittoria

Il tempio a pozzo è il luogo più importante di tutto il santuario, tale da essere riconosciuto per primo e subito oggetto di scavi. Datato al IX secolo a.C. dall’archeologo Anati nel 1985[2], il sito venne costruito con la tecnica ciclopica, la medesima utilizzata per i nuraghi, ma al contrario di questi con pietre molto curate e non sbozzate. . Nell’antichità il tempio era coperto.

Tempio nuragico a pozzo di Santa Vittoria

Il tempio a pozzo è il luogo più importante di tutto il santuario, tale da essere riconosciuto per primo e subito oggetto di scavi. Datato al IX secolo a.C. dall’archeologo Anati nel 1985[2], il sito venne costruito con la tecnica ciclopica, la medesima utilizzata per i nuraghi, ma al contrario di questi con pietre molto curate e non sbozzate. . Nell’antichità il tempio era coperto.

Tempio nuragico a pozzo di Santa Vittoria

Il tempio a pozzo è il luogo più importante di tutto il santuario, tale da essere riconosciuto per primo e subito oggetto di scavi. Datato al IX secolo a.C. dall’archeologo Anati nel 1985[2], il sito venne costruito con la tecnica ciclopica, la medesima utilizzata per i nuraghi, ma al contrario di questi con pietre molto curate e non sbozzate. . Nell’antichità il tempio era coperto.

Santuario nuragico di Santa Vittoria

Santa Vittoria costituisce uno dei più importanti complessi cultuali della Sardegna nuragica. Esteso per più di 3 ettari, è difeso a S/S-O dal dirupo naturale e a N-O da una muraglia che segue il margine roccioso. ; Il santuario presenta quattro gruppi principali di edifici: i due templi e la “capanna del sacerdote”, il “recinto delle feste”, il gruppo del recinto del “doppio betilo” e il gruppo est-sud-est