Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.)
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Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.)
Tutt’attorno all’area vi sono numerose tracce di presenze antichissime, come menhir votivi e conci di varie forme, palesemente lavorati dalla mano dell’uomo in età preistorica. Altre costruzioni arricchiscono il territorio, come il maestoso ed originalissimo Nuraghe Santa Lulla, polilobato posto sulla sommità del monte omonimo e, poco più in là, uno dei più importanti pozzi sacri nuragici: Su Tempiesu,. (Pieragica)
Tutt’attorno all’area vi sono numerose tracce di presenze antichissime, come menhir votivi e conci di varie forme, palesemente lavorati dalla mano dell’uomo in età preistorica. Altre costruzioni arricchiscono il territorio, come il maestoso ed originalissimo Nuraghe Santa Lulla, polilobato posto sulla sommità del monte omonimo e, poco più in là, uno dei più importanti pozzi sacri nuragici: Su Tempiesu,. (Pieragica)
Tutt’attorno all’area vi sono numerose tracce di presenze antichissime, come menhir votivi e conci di varie forme, palesemente lavorati dalla mano dell’uomo in età preistorica. Altre costruzioni arricchiscono il territorio, come il maestoso ed originalissimo Nuraghe Santa Lulla, polilobato posto sulla sommità del monte omonimo e, poco più in là, uno dei più importanti pozzi sacri nuragici: Su Tempiesu,. (Pieragica)
Nella foto di “Sardinian monuments and archeological sites” è ben visibile il pozzetto antistante la fonte sacra di Su Tempiesu a Orune, in cui furono rinvenute numerose offerte votive, tra cui i pugnaletti e il personaggio in bronzo con mantello e bastone riportati nelle immagini tratte dalla guida di M. Ausilia Fadda “La fonte sacra di Su Tempiesu” (ed. Delfino).
La fonte sacra e l’adiacente nuraghe, devono il nome ai resti dell’omonima chiesetta che si trovano ai piedi del nuraghe. Il nome Lulla sarebbe la trasformazione in lingua sarda del nome Eulalia. La Santa un tempo protettrice della città di Barcellona veniva venerata in questo luogo probabilmente durante il periodo della dominazione spagnola della Sardegna. Vennero infatti ritrovati molti resti tipici della ceramica catalano-aragonese
La fonte sacra e l’adiacente nuraghe, devono il nome ai resti dell’omonima chiesetta che si trovano ai piedi del nuraghe. Il nome Lulla sarebbe la trasformazione in lingua sarda del nome Eulalia. La Santa un tempo protettrice della città di Barcellona veniva venerata in questo luogo probabilmente durante il periodo della dominazione spagnola della Sardegna. Vennero infatti ritrovati molti resti tipici della ceramica catalano-aragonese
Il sito archeologico di Sant’Efis, con nuraghe, capanne e pozzo nuragico, ospita un importante insediamento di epoca romana e i ruderi della chiesa medievale dedicata al Santo martire Efisio.
Il nuraghe colpisce per il fatto che risulta edificato su un enorme formazione granitica, l’accesso è attualmente possibile solo dalla sommità con una ripida scala. Il suo interno però risulta ostruito dai crolli. Tutto intorno al nuraghe vi sono i massi derivanti dai crolli dei paramenti esterni del nuraghe stesso. Poco distante si trova il pozzo anch’esso ostruito.