Il Nuraghe Cae è di tipo complesso, con mastio centrale e almeno due torri unite da un bastione, probabile la presenza di altre due torri sul lato sud est e si parla anche di una galleria seminterrata. Presente anche un piccolo villaggio e segni di riutilizzo dell’area in epoca romana.
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Il Nuraghe Cae è di tipo complesso, con mastio centrale e almeno due torri unite da un bastione, probabile la presenza di altre due torri sul lato sud est e si parla anche di una galleria seminterrata. Presente anche un piccolo villaggio e segni di riutilizzo dell’area in epoca romana.
Il Nuraghe Cae è di tipo complesso, con mastio centrale e almeno due torri unite da un bastione, probabile la presenza di altre due torri sul lato sud est e si parla anche di una galleria seminterrata. Presente anche un piccolo villaggio e segni di riutilizzo dell’area in epoca romana.
Il nuraghe Alvu di Pozzomaggiore non manca di sorprendere il visitatore per alcune sue peculiarità. A dispetto del suo nome, peraltro già noto in altre torri come l’Alvu di Nulvi, il nuraghe è caratterizzato da una torre principale bicroma. Partendo dal basso e fino a otto filari la pietra usata è di basalto scuro, più o meno sbozzata. Dal nono filare la pietra è di calcare bianco, più accurata nel taglio dei conci che diventano di minori dimensioni man mano che si sale in altezza.
Il nuraghe Alvu di Pozzomaggiore non manca di sorprendere il visitatore per alcune sue peculiarità. A dispetto del suo nome, peraltro già noto in altre torri come l’Alvu di Nulvi, il nuraghe è caratterizzato da una torre principale bicroma. Partendo dal basso e fino a otto filari la pietra usata è di basalto scuro, più o meno sbozzata. Dal nono filare la pietra è di calcare bianco, più accurata nel taglio dei conci che diventano di minori dimensioni man mano che si sale in altezza.
Il nuraghe Alvu di Pozzomaggiore non manca di sorprendere il visitatore per alcune sue peculiarità. A dispetto del suo nome, peraltro già noto in altre torri come l’Alvu di Nulvi, il nuraghe è caratterizzato da una torre principale bicroma. Partendo dal basso e fino a otto filari la pietra usata è di basalto scuro, più o meno sbozzata. Dal nono filare la pietra è di calcare bianco, più accurata nel taglio dei conci che diventano di minori dimensioni man mano che si sale in altezza.
Il nuraghe Alvu di Pozzomaggiore non manca di sorprendere il visitatore per alcune sue peculiarità. A dispetto del suo nome, peraltro già noto in altre torri come l’Alvu di Nulvi, il nuraghe è caratterizzato da una torre principale bicroma. Partendo dal basso e fino a otto filari la pietra usata è di basalto scuro, più o meno sbozzata. Dal nono filare la pietra è di calcare bianco, più accurata nel taglio dei conci che diventano di minori dimensioni man mano che si sale in altezza.
L’edificio è costituito da una torre centrale e da un bastione quadrilobato con un cortile interno. Il paramento esterno della torre principale, di cui si scorge un solo filare riferibile alla camera del primo piano, è costituito in opera isodoma con blocchi di arenaria. All’interno, si individua – a S – lo sbocco della scala d’andito. Questa, liberata dai crolli durante le ultime campagne di scavo, presenta sezione ogivale. Della camera del piano terra, liberata anch’essa – in parte – dei crolli, si contano 6 filari di blocchi parallelepipedi. Le cortine murarie del bastione mostrano andamento rettilineo nei quadranti esposti a E, S e O, e curvilineo in quello settentrionale. La cortina S – restaurata in antico – è realizzata in opera isodoma, con blocchi lavorati, nei filari inferiori, mentre presenta grandi massi in arenaria nell’ultimo filare residuo. Le torri angolari, di cui a causa delle macerie non è possibile stabilire l’articolazione degli spazi interni, presentano profili di pianta circolari. Il cortile che si estende a S del mastio, di pianta reniforme e parzialmente ingombro di pietrame, è stato riutilizzato – in età tardoantica – a scopo cultuale. La presenza di un bell’architrave in basalto nella cortina E del bastione porta a ritenere che l’accesso al complesso avvenisse da questo lato. Un villaggio di capanne, delimitato da una muraglia e riutilizzato in epoca medievale, si estendeva attorno al nuraghe.
L’edificio è costituito da una torre centrale e da un bastione quadrilobato con un cortile interno. Il paramento esterno della torre principale, di cui si scorge un solo filare riferibile alla camera del primo piano, è costituito in opera isodoma con blocchi di arenaria. All’interno, si individua – a S – lo sbocco della scala d’andito. Questa, liberata dai crolli durante le ultime campagne di scavo, presenta sezione ogivale. Della camera del piano terra, liberata anch’essa – in parte – dei crolli, si contano 6 filari di blocchi parallelepipedi. Le cortine murarie del bastione mostrano andamento rettilineo nei quadranti esposti a E, S e O, e curvilineo in quello settentrionale. La cortina S – restaurata in antico – è realizzata in opera isodoma, con blocchi lavorati, nei filari inferiori, mentre presenta grandi massi in arenaria nell’ultimo filare residuo. Le torri angolari, di cui a causa delle macerie non è possibile stabilire l’articolazione degli spazi interni, presentano profili di pianta circolari. Il cortile che si estende a S del mastio, di pianta reniforme e parzialmente ingombro di pietrame, è stato riutilizzato – in età tardoantica – a scopo cultuale. La presenza di un bell’architrave in basalto nella cortina E del bastione porta a ritenere che l’accesso al complesso avvenisse da questo lato. Un villaggio di capanne, delimitato da una muraglia e riutilizzato in epoca medievale, si estendeva attorno al nuraghe.
La tomba si trova in ottimo stato di conservazione, sia internamente che esternamente, la facciata costruita con blocchi di medie dimensioni ben squadrati e disposti in modo accurato, presenta al centro il basso portello d’accesso rettangolare (circa 50 cm. di larghezza e 60 di altezza). La camera funeraria, che raggiunge nel punto più alto circa 1,80 m di altezza, molto ben conservato anche l’abside che chiude posteriormente la camera.
Il Nuraghe Su Guzzu è un monotorre costruito in blocchi di calcare con rimaneggiamenti in basalto. E’ situato a circa 7 Km a Sud di Paulilatino e insieme ai Nuraghi Forreddos, De Mesu e Codas e forma un quadrilatero tra i territori di Zerfaliu e Paulilatino. Molto interessante l’architrave che da accesso alla camera interna che presenta la tholos integra ma che purtroppo è ingombra di diverso materiale di crollo.
Il Nuraghe Su Guzzu è un monotorre costruito in blocchi di calcare con rimaneggiamenti in basalto. E’ situato a circa 7 Km a Sud di Paulilatino e insieme ai Nuraghi Forreddos, De Mesu e Codas e forma un quadrilatero tra i territori di Zerfaliu e Paulilatino. Molto interessante l’architrave che da accesso alla camera interna che presenta la tholos integra ma che purtroppo è ingombra di diverso materiale di crollo.