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Fonte sacra di Noddule

All’interno di un’area ricchissima di tracce del glorioso passato, c’è anche questo capolavoro del culto delle acque, realizzato dai nostri antichi padri con una precisione, una maestria , una accuratezza che racconta oggi di una grande elevazione in tutti i sensi: spirituale, tecnica, pratica.
I gradini portano all’ingresso del pozzo realizzato in trachite, un ambiente perfettamente circolare che va a intercettare la vena di acqua sorgiva.
La copertura è a Tholos, composta con conci di trachite di colori diversi, perfettamente lavorati a creare un incastro perfetto, con al centro la pietra di chiusura, lavorata con una
forma che ricorda un occhio.
Il tutto è affascinante, e lo è in modo commovente.
È vero..l’energia non mente.
Arriva a noi da un lontano passato una carica magnetica di antica sapienza, di autentica connessione con la natura e le sue forze ancestrali, di saggezza e di cura. E questa è la nostra grande bellezza. (Valeria Tornù)

Fonte sacra di Noddule

All’interno di un’area ricchissima di tracce del glorioso passato, c’è anche questo capolavoro del culto delle acque, realizzato dai nostri antichi padri con una precisione, una maestria , una accuratezza che racconta oggi di una grande elevazione in tutti i sensi: spirituale, tecnica, pratica.
I gradini portano all’ingresso del pozzo realizzato in trachite, un ambiente perfettamente circolare che va a intercettare la vena di acqua sorgiva.
La copertura è a Tholos, composta con conci di trachite di colori diversi, perfettamente lavorati a creare un incastro perfetto, con al centro la pietra di chiusura, lavorata con una
forma che ricorda un occhio.
Il tutto è affascinante, e lo è in modo commovente.
È vero..l’energia non mente.
Arriva a noi da un lontano passato una carica magnetica di antica sapienza, di autentica connessione con la natura e le sue forze ancestrali, di saggezza e di cura. E questa è la nostra grande bellezza. (Valeria Tornù)

Fonte sacra di Noddule

All’interno di un’area ricchissima di tracce del glorioso passato, c’è anche questo capolavoro del culto delle acque, realizzato dai nostri antichi padri con una precisione, una maestria , una accuratezza che racconta oggi di una grande elevazione in tutti i sensi: spirituale, tecnica, pratica.
I gradini portano all’ingresso del pozzo realizzato in trachite, un ambiente perfettamente circolare che va a intercettare la vena di acqua sorgiva.
La copertura è a Tholos, composta con conci di trachite di colori diversi, perfettamente lavorati a creare un incastro perfetto, con al centro la pietra di chiusura, lavorata con una
forma che ricorda un occhio.
Il tutto è affascinante, e lo è in modo commovente.
È vero..l’energia non mente.
Arriva a noi da un lontano passato una carica magnetica di antica sapienza, di autentica connessione con la natura e le sue forze ancestrali, di saggezza e di cura. E questa è la nostra grande bellezza. (Valeria Tornù)

Nuraghe Sa Dom’e S’Orcu

Il complesso archeologico si estende per oltre 1.200 metri quadrati e comprende la torre, una piattaforma circolare antistante e i due recinti che cingono i lati che si affacciano nel dirupo, come si può vedere dalla seconda foto.
Il nuraghe si trova nel rilievo di S’Omu ‘e S’Orcu che, assieme al rilievo montano di S’Omu ‘e Sa Ni, formano una sorta di barriera tra il Parteolla e il Sarrabus-Gerrei.
Il nuraghe, orientato a sud, presenta la camera centrale non visitabile per via del crollo della tholos.
Nei dintorni si trova il pozzo di Mitza Salamu, dove sono state rinvenute trentasei mascherine antropomorfe fittili, a carattere votivo, ascrivibili ad una facies culturale fenicio-punica.
Fonte informazioni: cartello informativo in loco.