Domus de janas monocellulare
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Nuraghe diroccato di cui resta qualche filare
La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67), si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici ottenuti con incisioni che si sviluppano attorno ad una coppella centrale
La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67), si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici ottenuti con incisioni che si sviluppano attorno ad una coppella centrale
La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67), si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici ottenuti con incisioni che si sviluppano attorno ad una coppella centrale
Attorno ad esso si possono osservare i resti dell”antico villaggio e delle rocce granitiche dalle svariate forme. Nei pressi dell”edificio di cui rimangono pochi filari e l”architrave rivolto verso Monte Novo, vi sono le tracce molto evidenti delle cave di estrazione del granito. Nell”area compresa in 1 km vi sono diverse domus de janas ben 9, alcune si trovano nei pressi del Nuraghe, le altre comprese nello stesso affioramento granitico si trovano nei pressi della Casa colonica della fam. Sau.
Attorno ad esso si possono osservare i resti dell”antico villaggio e delle rocce granitiche dalle svariate forme. Nei pressi dell”edificio di cui rimangono pochi filari e l”architrave rivolto verso Monte Novo, vi sono le tracce molto evidenti delle cave di estrazione del granito. Nell”area compresa in 1 km vi sono diverse domus de janas ben 9, alcune si trovano nei pressi del Nuraghe, le altre comprese nello stesso affioramento granitico si trovano nei pressi della Casa colonica della fam. Sau.
Attorno ad esso si possono osservare i resti dell”antico villaggio e delle rocce granitiche dalle svariate forme. Nei pressi dell”edificio di cui rimangono pochi filari e l”architrave rivolto verso Monte Novo, vi sono le tracce molto evidenti delle cave di estrazione del granito. Nell”area compresa in 1 km vi sono diverse domus de janas ben 9, alcune si trovano nei pressi del Nuraghe, le altre comprese nello stesso affioramento granitico si trovano nei pressi della Casa colonica della fam. Sau.
Nuraghe parzialmente diroccato, con una decina di filari ancora eretti, posto di fianco a due edifici rurali
Resta un muro superstite di circa 4 m e all’interno una nicchia circolare il cui ingresso è esposto ad est, visitabile all’interno e che misura circa 2 m.
Con ogni probabilità parte di esso risulta ancora interrata. Forse una ripulita o degli scavi potrebbero portare alla luce qualcosa di interessante.
In tutta l’area si riscontrano insediamenti e resti di capanne che vanno dal Neolitico sino a periodo Medievale.
Anche questo nuraghe versa in uno stato di abbandono totale, non sono mai stati effettuati interventi di recupero o scavi che ne evidenziassero o portassero alla luce reperti.
In tutta l’area si riscontrano insediamenti e resti di capanne che vanno dal Neolitico sino a periodo Medievale.
Anche questo nuraghe versa in uno stato di abbandono totale, non sono mai stati effettuati interventi di recupero o scavi che ne evidenziassero o portassero alla luce reperti.