Risultati della ricerca


#immagini: 2027

125422628_3557719827640049_1616601663667880542_o

La punta piú settentrionale del monte che sovrasta Luogosanto si chiama Monti Ruju, “monte rosso”, per via del colore che fino a pochi decenni fa gli dava la terra trattenuta dalla struttura di un nuraghe. Oggi del monumento restano soltanto sette filari di pietre addossate al monolite della cima, ma il luogo è comunque di grande fascino per il bel sentiero che lo collega alla Capanna delle Riunioni e per lo spettacolo vertiginoso offerto dalla vista delle valli di Crisciuleddu e Lu Sfussatu e di buona parte della Gallura nord-occidentale, dal Monte Limbara alle Bocche di Bonifacio. (Ufficio turistico Luogosanto)

Nuraghe Monte Ruju o Monte Casteddu

La punta piú settentrionale del monte che sovrasta Luogosanto si chiama Monti Ruju, “monte rosso”, per via del colore che fino a pochi decenni fa gli dava la terra trattenuta dalla struttura di un nuraghe. Oggi del monumento restano soltanto sette filari di pietre addossate al monolite della cima, ma il luogo è comunque di grande fascino per il bel sentiero che lo collega alla Capanna delle Riunioni e per lo spettacolo vertiginoso offerto dalla vista delle valli di Crisciuleddu e Lu Sfussatu e di buona parte della Gallura nord-occidentale, dal Monte Limbara alle Bocche di Bonifacio. (Ufficio turistico Luogosanto)

Insediamento di Monte Ruju – Capanna delle riunioni

Capanna di epoca nuragica portata alla luce da lavori di scavo archeologico e ricostruita con legno e frasche. La Capanna è così chiamata poiché si presume fosse un luogo di ritrovo con funzioni politiche. Al suo interno vi è un focolare centrale, circondato da 40 sedili di pietra e 2 bacili. Un altro bacile è situato nel corridoio d’entrata. Nell’area antistante si possono rilevare altre 7 capanne crollate, che formavano il villaggio. (Il Borghista)

Insediamento di Monte Ruju – Capanna delle riunioni

Capanna di epoca nuragica portata alla luce da lavori di scavo archeologico e ricostruita con legno e frasche. La Capanna è così chiamata poiché si presume fosse un luogo di ritrovo con funzioni politiche. Al suo interno vi è un focolare centrale, circondato da 40 sedili di pietra e 2 bacili. Un altro bacile è situato nel corridoio d’entrata. Nell’area antistante si possono rilevare altre 7 capanne crollate, che formavano il villaggio. (Il Borghista)

Insediamento di Monte Ruju – Capanna delle riunioni

Capanna di epoca nuragica portata alla luce da lavori di scavo archeologico e ricostruita con legno e frasche. La Capanna è così chiamata poiché si presume fosse un luogo di ritrovo con funzioni politiche. Al suo interno vi è un focolare centrale, circondato da 40 sedili di pietra e 2 bacili. Un altro bacile è situato nel corridoio d’entrata. Nell’area antistante si possono rilevare altre 7 capanne crollate, che formavano il villaggio. (Il Borghista)

Insediamento di Monte Ruju – Capanna delle riunioni

Capanna di epoca nuragica portata alla luce da lavori di scavo archeologico e ricostruita con legno e frasche. La Capanna è così chiamata poiché si presume fosse un luogo di ritrovo con funzioni politiche. Al suo interno vi è un focolare centrale, circondato da 40 sedili di pietra e 2 bacili. Un altro bacile è situato nel corridoio d’entrata. Nell’area antistante si possono rilevare altre 7 capanne crollate, che formavano il villaggio. (Il Borghista)

Insediamento di Monte Ruju – Capanna delle riunioni

Capanna di epoca nuragica portata alla luce da lavori di scavo archeologico e ricostruita con legno e frasche. La Capanna è così chiamata poiché si presume fosse un luogo di ritrovo con funzioni politiche. Al suo interno vi è un focolare centrale, circondato da 40 sedili di pietra e 2 bacili. Un altro bacile è situato nel corridoio d’entrata. Nell’area antistante si possono rilevare altre 7 capanne crollate, che formavano il villaggio. (Il Borghista)

Insediamento di Monte Ruju – Capanna delle riunioni

Capanna di epoca nuragica portata alla luce da lavori di scavo archeologico e ricostruita con legno e frasche. La Capanna è così chiamata poiché si presume fosse un luogo di ritrovo con funzioni politiche. Al suo interno vi è un focolare centrale, circondato da 40 sedili di pietra e 2 bacili. Un altro bacile è situato nel corridoio d’entrata. Nell’area antistante si possono rilevare altre 7 capanne crollate, che formavano il villaggio. (Il Borghista)

Pozzo sacro di Milis

Costruito dai sardonuragici il pozzo ha un’età presumibile di 2700 anni, è stato scoperto nel 1883 durante lo sbancamento per la posa dei binari da parte delle ferrovie dello stato, si presume che siano andati perduti dei preziosi reperti, dei 40 gradini in origine se ne contano 22, sono stati trovati vari reperti quali anelli e monete tutti conservati presso il museo archeologico di Cagliari.

Pozzo sacro di Milis

Costruito dai sardonuragici il pozzo ha un’età presumibile di 2700 anni, è stato scoperto nel 1883 durante lo sbancamento per la posa dei binari da parte delle ferrovie dello stato, si presume che siano andati perduti dei preziosi reperti, dei 40 gradini in origine se ne contano 22, sono stati trovati vari reperti quali anelli e monete tutti conservati presso il museo archeologico di Cagliari.

Pozzo sacro di Milis

Costruito dai sardonuragici il pozzo ha un’età presumibile di 2700 anni, è stato scoperto nel 1883 durante lo sbancamento per la posa dei binari da parte delle ferrovie dello stato, si presume che siano andati perduti dei preziosi reperti, dei 40 gradini in origine se ne contano 22, sono stati trovati vari reperti quali anelli e monete tutti conservati presso il museo archeologico di Cagliari.

123834623_1589590767892049_8665405058928875268_o

Dolmen semplice, con pianta rettangolare e ingresso rivolto a Nord-Est. La parete di destra è costituita da un lastrone rettangolare, quella di sinistra da due massi semilavorati, poggianti su roccia naturale. Il lastrone di copertura è appiattito nella superficie inferiore e lasciato al naturale in quella superiore. EPOCA: Civiltà di Ozieri (3500-2700 a. C.)