Le domus de janas Luzzanas si trovano vicino al fiume, e vi si può entrare solo dall’alto da un ingresso a pozzo. Dopo essere discesi ci troviamo in un vano dove sono presenti due portelli, che conducono a due tombe, una delle quali è formata da un’anticella più tre cellette di cui solo due accessibili. In questa Domus c’è un’incisione molto particolare che raffigura un labirinto, ma potrebbe essere stato realizzato in epoca romana.
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Nel costone calcareo che delimita l’altopiano di Baddenare sono scavate due domus de janas di impianto pluricellulare. Entrambe presentano anticella, cella e due cellette secondarie. Ad un ipogeo si accede per mezzo di un lungo dromos, all’altro attraverso un portello rialzato dal piano di campagna. La domus con ingresso “a dromos” conserva due belle colonne nella cella principale ed un’iscrizione incisa (L M S), verosimilmente di età romana o medievale.
Nel costone calcareo che delimita l’altopiano di Baddenare sono scavate due domus de janas di impianto pluricellulare. Entrambe presentano anticella, cella e due cellette secondarie. Ad un ipogeo si accede per mezzo di un lungo dromos, all’altro attraverso un portello rialzato dal piano di campagna. La domus con ingresso “a dromos” conserva due belle colonne nella cella principale ed un’iscrizione incisa (L M S), verosimilmente di età romana o medievale.
Nel costone calcareo che delimita l’altopiano di Baddenare sono scavate due domus de janas di impianto pluricellulare. Entrambe presentano anticella, cella e due cellette secondarie. Ad un ipogeo si accede per mezzo di un lungo dromos, all’altro attraverso un portello rialzato dal piano di campagna. La domus con ingresso “a dromos” conserva due belle colonne nella cella principale ed un’iscrizione incisa (L M S), verosimilmente di età romana o medievale.
Nel costone calcareo che delimita l’altopiano di Baddenare sono scavate due domus de janas di impianto pluricellulare. Entrambe presentano anticella, cella e due cellette secondarie. Ad un ipogeo si accede per mezzo di un lungo dromos, all’altro attraverso un portello rialzato dal piano di campagna. La domus con ingresso “a dromos” conserva due belle colonne nella cella principale ed un’iscrizione incisa (L M S), verosimilmente di età romana o medievale.
Nel costone calcareo che delimita l’altopiano di Baddenare sono scavate due domus de janas di impianto pluricellulare. Entrambe presentano anticella, cella e due cellette secondarie. Ad un ipogeo si accede per mezzo di un lungo dromos, all’altro attraverso un portello rialzato dal piano di campagna. La domus con ingresso “a dromos” conserva due belle colonne nella cella principale ed un’iscrizione incisa (L M S), verosimilmente di età romana o medievale.
Nel costone calcareo che delimita l’altopiano di Baddenare sono scavate due domus de janas di impianto pluricellulare. Entrambe presentano anticella, cella e due cellette secondarie. Ad un ipogeo si accede per mezzo di un lungo dromos, all’altro attraverso un portello rialzato dal piano di campagna. La domus con ingresso “a dromos” conserva due belle colonne nella cella principale ed un’iscrizione incisa (L M S), verosimilmente di età romana o medievale.
Nel costone calcareo che delimita l’altopiano di Baddenare sono scavate due domus de janas di impianto pluricellulare. Entrambe presentano anticella, cella e due cellette secondarie. Ad un ipogeo si accede per mezzo di un lungo dromos, all’altro attraverso un portello rialzato dal piano di campagna. La domus con ingresso “a dromos” conserva due belle colonne nella cella principale ed un’iscrizione incisa (L M S), verosimilmente di età romana o medievale.
Nel costone calcareo che delimita l’altopiano di Baddenare sono scavate due domus de janas di impianto pluricellulare. Entrambe presentano anticella, cella e due cellette secondarie. Ad un ipogeo si accede per mezzo di un lungo dromos, all’altro attraverso un portello rialzato dal piano di campagna. La domus con ingresso “a dromos” conserva due belle colonne nella cella principale ed un’iscrizione incisa (L M S), verosimilmente di età romana o medievale.
Nel territorio di Esterzili ,nei pressi del monte S.Vittoria, gli scavi hanno riportato alla luce un villaggio nuragico dove sono presenti strutture di notevole interesse architettonico. Nella cima più alta del monte è presente un recinto megalitico di forma ellitica, con corridoio di accesso a tourniquet, costituito da lunghi blocchi di scisto. Questo era l’antico temenos, cioè il recinto delimitante l’area sacra. Gli scavi hanno evidenziato i muri di fondazione di un piccolo edificio rettangolare realizzato in età storica su un preesistente edificio di epoca nuragica. L’ambiente rettangolare è probabilmente ciò che resta dell’ antica chiesa dedicata a Santa Vittoria e all’interno è stato rinvenuto un picciolo d’argento del tipo coniato da Martino I d’Aragona (1396-1410), mentre nell’area esterna sono state rinvenute monete di epoca romana coniate in età imperiale tra il I e il IV secolo d.C. La capanna circolare di circa 6 metri di diametro è stata parzialmente distrutta per costruire l’edificio rettangolare. Info preso dal sito della pro loco di Esterzili.
Nel territorio di Esterzili ,nei pressi del monte S.Vittoria, gli scavi hanno riportato alla luce un villaggio nuragico dove sono presenti strutture di notevole interesse architettonico. Nella cima più alta del monte è presente un recinto megalitico di forma ellitica, con corridoio di accesso a tourniquet, costituito da lunghi blocchi di scisto. Questo era l’antico temenos, cioè il recinto delimitante l’area sacra. Gli scavi hanno evidenziato i muri di fondazione di un piccolo edificio rettangolare realizzato in età storica su un preesistente edificio di epoca nuragica. L’ambiente rettangolare è probabilmente ciò che resta dell’ antica chiesa dedicata a Santa Vittoria e all’interno è stato rinvenuto un picciolo d’argento del tipo coniato da Martino I d’Aragona (1396-1410), mentre nell’area esterna sono state rinvenute monete di epoca romana coniate in età imperiale tra il I e il IV secolo d.C. La capanna circolare di circa 6 metri di diametro è stata parzialmente distrutta per costruire l’edificio rettangolare. Info preso dal sito della pro loco di Esterzili.
Nel territorio di Esterzili ,nei pressi del monte S.Vittoria, gli scavi hanno riportato alla luce un villaggio nuragico dove sono presenti strutture di notevole interesse architettonico. Nella cima più alta del monte è presente un recinto megalitico di forma ellitica, con corridoio di accesso a tourniquet, costituito da lunghi blocchi di scisto. Questo era l’antico temenos, cioè il recinto delimitante l’area sacra. Gli scavi hanno evidenziato i muri di fondazione di un piccolo edificio rettangolare realizzato in età storica su un preesistente edificio di epoca nuragica. L’ambiente rettangolare è probabilmente ciò che resta dell’ antica chiesa dedicata a Santa Vittoria e all’interno è stato rinvenuto un picciolo d’argento del tipo coniato da Martino I d’Aragona (1396-1410), mentre nell’area esterna sono state rinvenute monete di epoca romana coniate in età imperiale tra il I e il IV secolo d.C. La capanna circolare di circa 6 metri di diametro è stata parzialmente distrutta per costruire l’edificio rettangolare. Info preso dal sito della pro loco di Esterzili.