Uno sperone roccioso che domina a strapiombo una valle solitaria, un centinaio di metri più in basso, dove scorre il Rio S’Acqua Callenti (l’acqua calda, per i non sardi), un affluente del Flumendosa.
Difficile da raggiungere, lungo un sentiero ripido e impervio, in mezzo alla macchia.
Quando si arriva in cima, lo sguardo si perde tra il verde e non si vedono paesi, mentre la presenza umana è lontana.
Lo stesso panorama che si apriva dinanzi ai nostri antenati, oltre tremila anni fa, ancora oggi lo si ammira dalla posizione svettante dove sorge il nuraghe Serra Madau.
É sorprendente trovare dei nuraghi in luoghi oggi così remoti, così lontani da tutto, ma in posizioni così dominanti come dei castelli medievali, da far intuire che migliaia di anni fa lì c’era una comunità su cui quel nuraghe vigilava dall’alto.
É stupefacente che su quella roccia battuta dal vento e dalle intemperie, dopo tre millenni, le grandi pietre trasportate con fatica dai nuragici, siano ancora al loro posto, a testimoniare una storia ancora misteriosa. (Enrico Napoleone)
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“Su Posidu”, significa tesoro. Particolarissimo pozzo collocato tra due enormi massi di granito, distanti tra loro circa 60/80 centimetri, alti 5-6 metri. Una serie di gradini in scisto, incastonati tra i due speroni di roccia, volutamente lavorati e sezionati, costituiscono una scala doppia che consentiva il raggiungimento, in maniera agevole, della la parte centrale del pozzo, dove era presente il prezioso liquido: l’acqua, quale tesoro per l’uomo di allora era prezioso come l’acqua?
“Su Posidu”, significa tesoro. Particolarissimo pozzo collocato tra due enormi massi di granito, distanti tra loro circa 60/80 centimetri, alti 5-6 metri. Una serie di gradini in scisto, incastonati tra i due speroni di roccia, volutamente lavorati e sezionati, costituiscono una scala doppia che consentiva il raggiungimento, in maniera agevole, della la parte centrale del pozzo, dove era presente il prezioso liquido: l’acqua, quale tesoro per l’uomo di allora era prezioso come l’acqua?
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione di Senorbì. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione di Senorbì. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione di Senorbì. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione di Senorbì. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione di Senorbì. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata.
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.
La necropoli di Museddu è inserita nel parco dei Petroglifi, si compone di 18 domus de janas, con impianti planimetrici semplici, ovvero una cella quadrangolare preceduta da un piccolo padiglione, oppure due o tre celle in proiezione longitudinale.