LA VISIONE DI ANDREA

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Nurnet – Buongiorno Andrea, il tuo impegno nell’archeo sperimentazione è talmente assiduo che tendo a vederci dietro ben di più di una ricerca di lavoro e semplice applicazione.

Da dove vieni, qual’è il tuo percorso?

Ho lavorato come geometra stradale topografo e misuratore con stazioni totali e GPS. Poi come geometra “Nautico,  per 2 anni ad Arbatax avevo 45 operai da dirigere e abbiamo costruito e assemblato lo yatch più grande mai realizzato in Italia 135 piedi.
Poi mi sono annullato, azzerato per rinascere, più vitale di prima e con una missione, faccio ciò che mi piace fare, ecco perché, penso, mi riesca bene. Lo faccio con rispetto e ammirazione nei confronti di un popolo che merita di essere ricordato.

Per anni ho osservato l’eccezionale patrimonio archeologico della mia Ogliastra, provando tristezza per la perdita di conoscenza e memoria sulla Civiltà che realizzò tutto ciò. La cosa più brutta per gli antichi non era la morte.! Ma il pensiero di essere cancellati dalla storia e dal ricordo.
Ecco perché considero una missione ciò che mi sono riproposto di fare. Vi è in tutto questo un aspetto che non è solo culturale ma anche religioso (religàre), cioè “legare, vincolare”, nel significato di riconnetterci con il lascito di chi ha battuto questo Suolo Sardo prima di noi, interpretando i messaggi contenuti nelle architetture e nelle non poche opere a noi pervenute.
I romani quando dominavano un posto cancellavano tutto e sopra stendevano dai 30 ai 40 cm di terra per nascondere il resto e fare tabula rasa della cultura dei vinti. Da lì non ci siamo più ripresi dall’oblio.

Per me è una missione, così come lo è per voi di Nurnet.
Io per fare quello che faccio ho rinunciato al lavoro sicuro e garantito, ero lì da 3 anni, sempre come geometra e adepto al servizio prevenzione protezione incendi di tutta l’ASL Ogliastra.
Tuttavia non mi sentivo realizzato, prendevo ferie per lavorare argilla cere e cuoio, sempre solo, ma con i miei avi più vicini che mai.

Nurnet – Immagino che non sia stato facile, soprattutto agli inizi. Fondamentalmente hai seguito il classico percorso di iniziazione e rinascita ben noto in letteratura. Avere tanti Andrea Loddo, capaci però di coordinarsi verso l’unico scopo di risollevare le sorti storiche, culturali e anche economiche della Sardegna, porterebbe una vera ventata di novità.
Vuoi parlarci dei tuoi progetti, Andrea?

A breve inizio la campagna raccolta fondi per Il villaggio nuragico,  tutte le notizie verranno pubblicate sulla pagina della nostra cooperativa: GLI ULTIMI NURAGICI.
Mi farebbe piacere che fosse una cosa di unione. Vorrei nel progetto anche Nurnet. Facciamo squadra, Potremmo organizzare tanto insieme, avendo un villaggio tutto nostro. Possiamo lasciare ai posteri un eredità importantissima. I miei ed i vostri sforzi non saranno stati vani, voglio che tutti i Sardi partecipino al progetto. Tutte le persone che amano e vogliono fare del bene alla Sardegna.
Abbiamo un ettaro di terreno, offerto in concessione dal Comune di Tortoli, vicino ad Arbatax. Lì ricostruiremo un villaggio nuragico in cui sarà possibile vedere la quotidianità di quelle genti, e i ragazzi, le scuole, potranno trovare spazi per giocare, imparando.
Sarà una bella sfida, ma io sono ispirato per qualcosa che aspettiamo da troppo… siamo guerrieri.
Un attimo. Nurnet, fai come se fossi me… ti do carta bianca … siete autorizzati ad usare ogni mia foto ogni elemento dal contenuto utile per la divulgazione. Vorrei instaurare un rapporto di collaborazione perenne con tutti i Sardi, mi farebbe immenso piacere, faremo grandi cose, tra cui anche la nave nuragica
Vi faccio inviare il progetto completo del villaggio…
Adesso devo andare, fra proiezioni di Nuraghes, fusioni, armature e rappresentazioni ormai ho il tempo tirato…