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Nuraghe Monte Ontroxiu

L’area archeologica di “Monte Ontroxiu” fù realizzata sfruttando una dolce collina a ridosso del rio “Corr’e Pruna”, un’importante fonte di acqua ancora oggi attivo e che sfocia nello stagno di “Feraxi”. Il nuraghe sorgeva a mt 97 s.l.m ed era, sicuramente, collegato ai vicinissimi nuraghe “Figu Niedda” e “Pispisa”;
Del nuraghe restano visibili pochi filari di conci impedendoci una veloce lettura del sito. Nell’area circostante sono presenti i resti di un insediamento riutilizzati nelle epoche successive e rilevato anche da R. Ledda nel suo “Censimento archeologico nel territorio del Comune di Muravera” in cui cita 4 menhir riferendosi, con molta probabilità, apilastri di muri a telaio di epoca successiva all’insediamento a cui fa riferimento il nuraghe.

Nuraghe Monte Ontroxiu

L’area archeologica di “Monte Ontroxiu” fù realizzata sfruttando una dolce collina a ridosso del rio “Corr’e Pruna”, un’importante fonte di acqua ancora oggi attivo e che sfocia nello stagno di “Feraxi”. Il nuraghe sorgeva a mt 97 s.l.m ed era, sicuramente, collegato ai vicinissimi nuraghe “Figu Niedda” e “Pispisa”;
Del nuraghe restano visibili pochi filari di conci impedendoci una veloce lettura del sito. Nell’area circostante sono presenti i resti di un insediamento riutilizzati nelle epoche successive e rilevato anche da R. Ledda nel suo “Censimento archeologico nel territorio del Comune di Muravera” in cui cita 4 menhir riferendosi, con molta probabilità, apilastri di muri a telaio di epoca successiva all’insediamento a cui fa riferimento il nuraghe.

Nuraghe Monte Ontroxiu

L’area archeologica di “Monte Ontroxiu” fù realizzata sfruttando una dolce collina a ridosso del rio “Corr’e Pruna”, un’importante fonte di acqua ancora oggi attivo e che sfocia nello stagno di “Feraxi”. Il nuraghe sorgeva a mt 97 s.l.m ed era, sicuramente, collegato ai vicinissimi nuraghe “Figu Niedda” e “Pispisa”;
Del nuraghe restano visibili pochi filari di conci impedendoci una veloce lettura del sito. Nell’area circostante sono presenti i resti di un insediamento riutilizzati nelle epoche successive e rilevato anche da R. Ledda nel suo “Censimento archeologico nel territorio del Comune di Muravera” in cui cita 4 menhir riferendosi, con molta probabilità, apilastri di muri a telaio di epoca successiva all’insediamento a cui fa riferimento il nuraghe.