Al suo interno, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.
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La fortezza è stata costruita in posizione strategica: dalla sommità della collina sulla quale è stata eretta è infatti possibile vedere la piana del Campidano, la catena montuosa del Lina e alcuni nuraghi in territorio di Pabillonis. Di dimensioni notevoli (copre un’area di quasi 4000 metri quadrati) è composta da quattro torri collegate da una cinta muraria di forma romboidale. A causa del crollo parziale delle torri, oggi solo una risulta accessibile.
Al suo interno, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.
Il monumento, di tipo complesso (quadrilobato), comprende una torre principale alla quale sono state aggiunte quattro torri secondarie collegate a N e ad E da cortine rettilinee, mentre la struttura muraria di raccordo ad O è curvilinea.
Il monumento, di tipo complesso (quadrilobato), comprende una torre principale alla quale sono state aggiunte quattro torri secondarie collegate a N e ad E da cortine rettilinee, mentre la struttura muraria di raccordo ad O è curvilinea.
Il monumento, di tipo complesso (quadrilobato), comprende una torre principale alla quale sono state aggiunte quattro torri secondarie collegate a N e ad E da cortine rettilinee, mentre la struttura muraria di raccordo ad O è curvilinea.
La fortezza è stata costruita in posizione strategica: dalla sommità della collina sulla quale è stata eretta è infatti possibile vedere la piana del Campidano, la catena montuosa del Lina e alcuni nuraghi in territorio di Pabillonis. Di dimensioni notevoli (copre un’area di quasi 4000 metri quadrati) è composta da quattro torri collegate da una cinta muraria di forma romboidale. A causa del crollo parziale delle torri, oggi solo una risulta accessibile.
All’interno del nuraghe, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.
Prov: Cagliari
Autore: Andrea Mura - Nuragando Sardegna
Codice Geo: NUR4844
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All’interno del nuraghe, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.
Prov: Cagliari
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All’interno del nuraghe, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.
Prov: Cagliari
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All’interno del nuraghe, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.
Prov: Cagliari
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All’interno del nuraghe, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.
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