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Nuraghe Tanca Manna

Il nuraghe è di tipo monotorre con cupola a thòlos, realizzato con l’ausilio di rocce granitiche affioranti dal terreno che ne costituiscono il basamento e parte delle pareti; la muratura è realizzata con blocchi di granito rozzamente lavorati. Nella camera sono presenti due nicchie contrapposte, una delle quali ricavata nel banco di roccia ma danneggiata dai vandali.

Nel 2005, durante gli scavi operati nell’area circostante, dove si estendeva il villaggio nuragico si è potuto stimare la presenza di oltre 150 capanne risalenti alla prima fase della civiltà nuragica[1], mentre alcune opere di restauro si sono rese necessarie per consolidare il basamento della struttura.

Nuraghe Voes

Il nuraghe, di tipo complesso, è costituito da una torre centrale attorno alla quale è stato edificato un bastione trilobato che racchiude un cortile di disimpegno.
Le torri sono ad andamento curvilineo come nel nuraghe Santu Antine di Torralba.

Nuraghe Voes

Il nuraghe, di tipo complesso, è costituito da una torre centrale attorno alla quale è stato edificato un bastione trilobato che racchiude un cortile di disimpegno.
Le torri sono ad andamento curvilineo come nel nuraghe Santu Antine di Torralba.

Comune: NULE
Prov: Sassari
Autore: Bruno Sini
Codice Geo: NUR5770
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Domus de Janas Su Crastu de Sant’Eliseu

La pietra di Sant Eliseo è un grosso masso erratico che si trova sulle pendici inferiori del Monte Santu, nel territorio di Mores. Utilizzato in vari periodi, fu dapprima una Tomba Preistorica del Neolitico, poi riadattata dai romani ed infine divenne una Chiesa bizantina dedicata a Sant Eliseo. La domus presenta un piano terra ed un primo piano, che ricordano le case delle fate, (in sardo, appunto, Domus De Janas). Oltre all’ eleganza e all’amenità propria, la Domus è circondata da un panorama incantevole che fa sì che il monumento sia avvolto da un fascino che ci trascina nella notte dei tempi.

Domus de Janas Su Crastu de Sant’Eliseu

La pietra di Sant Eliseo è un grosso masso erratico che si trova sulle pendici inferiori del Monte Santu, nel territorio di Mores. Utilizzato in vari periodi, fu dapprima una Tomba Preistorica del Neolitico, poi riadattata dai romani ed infine divenne una Chiesa bizantina dedicata a Sant Eliseo. La domus presenta un piano terra ed un primo piano, che ricordano le case delle fate, (in sardo, appunto, Domus De Janas). Oltre all’ eleganza e all’amenità propria, la Domus è circondata da un panorama incantevole che fa sì che il monumento sia avvolto da un fascino che ci trascina nella notte dei tempi.

Domus de Janas Su Crastu de Sant’Eliseu

La pietra di Sant Eliseo è un grosso masso erratico che si trova sulle pendici inferiori del Monte Santu, nel territorio di Mores. Utilizzato in vari periodi, fu dapprima una Tomba Preistorica del Neolitico, poi riadattata dai romani ed infine divenne una Chiesa bizantina dedicata a Sant Eliseo. La domus presenta un piano terra ed un primo piano, che ricordano le case delle fate, (in sardo, appunto, Domus De Janas). Oltre all’ eleganza e all’amenità propria, la Domus è circondata da un panorama incantevole che fa sì che il monumento sia avvolto da un fascino che ci trascina nella notte dei tempi.

Dolmen Sa Coveccada

Realizzato in trachite tufacea grigio-rosa, il monumento presenta pianta rettangolare dalle dimensioni di m 5 x 2,20 ed è formato da tre grandi lastre ortostatiche ben squadrate, collocate verticalmente in appositi canali di alloggiamento predisposti nel suolo roccioso prima della posa. Poggiato sopra, ad una altezza di 2 m e 10, un quarto lastrone di m 6 x 3 x 0,60 del peso di circa 18 tonnellate funge da copertura. È andata perduta la parete posteriore del dolmen e la relativa copertura, che doveva raggiungere un peso di circa 27 tonnellate.

Pozzo Sacro di Milis

Costruito dai sardonuragici il pozzo ha un’età presumibile di 2700 anni, è stato scoperto nel 1883 durante lo sbancamento per la posa dei binari da parte delle ferrovie dello stato, si presume che siano andati perduti dei preziosi reperti, dei 40 gradini in origine se ne contano 22, sono stati trovati vari reperti quali anelli e monete tutti conservati presso il museo archeologico di Cagliari.

Pozzo Sacro di Milis

Costruito dai sardonuragici il pozzo ha un’età presumibile di 2700 anni, è stato scoperto nel 1883 durante lo sbancamento per la posa dei binari da parte delle ferrovie dello stato, si presume che siano andati perduti dei preziosi reperti, dei 40 gradini in origine se ne contano 22, sono stati trovati vari reperti quali anelli e monete tutti conservati presso il museo archeologico di Cagliari.

Pozzo Sacro di Milis

Costruito dai sardonuragici il pozzo ha un’età presumibile di 2700 anni, è stato scoperto nel 1883 durante lo sbancamento per la posa dei binari da parte delle ferrovie dello stato, si presume che siano andati perduti dei preziosi reperti, dei 40 gradini in origine se ne contano 22, sono stati trovati vari reperti quali anelli e monete tutti conservati presso il museo archeologico di Cagliari.

Pozzo Sacro di Milis

Costruito dai sardonuragici il pozzo ha un’età presumibile di 2700 anni, è stato scoperto nel 1883 durante lo sbancamento per la posa dei binari da parte delle ferrovie dello stato, si presume che siano andati perduti dei preziosi reperti, dei 40 gradini in origine se ne contano 22, sono stati trovati vari reperti quali anelli e monete tutti conservati presso il museo archeologico di Cagliari.

Sa Perda Pintà

La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67), si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici ottenuti con incisioni che si sviluppano attorno ad una coppella centrale

Comune: MAMOIADA
Prov: Nuoro
Autore: Bruno SIni
Codice Geo: NUR6798
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