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Il Nuraghe Diana di tipo complesso, è costituito da un tholos e da tue torri minori collegate da una cortina muraria per una forma generale triangolare. Al centro un cortile a cielo aperto in forma quadrangolare che da l’accesso ai vari ambienti
Il Nuraghe Diana di tipo complesso, è costituito da un tholos e da tue torri minori collegate da una cortina muraria per una forma generale triangolare. Al centro un cortile a cielo aperto in forma quadrangolare che da l’accesso ai vari ambienti
Il Nuraghe Diana di tipo complesso, è costituito da un tholos e da tue torri minori collegate da una cortina muraria per una forma generale triangolare. Al centro un cortile a cielo aperto in forma quadrangolare che da l’accesso ai vari ambienti
Scoperta da Alessandro Atzeni e da Sandro Garau, la tomba è stata regolarmente denunciata alla soprintendenza di Cagliari (Dott. Rosaria Manunza) che ne ha confermato l’esistenza con la pubblicazione del sito archeologico sul Bollettino Ufficiale dei Beni Culturali.
Il nuraghe si presenta praticamente a livello rasoterra. La scarsa qualità della roccia deve aver contribuito alla triste condizione in cui è ridotto il monumento.
Resta poco o quasi niente in piedi, e possibile distinguere una porzione del rifascio murario esterno del lato Sud e tutt’attorno un numero molto rilevante di blocchi sparsi derivanti dai crolli. Esso viene classificato come monotorre a base circolare di diametro esterno pari a circa 11 metri.
Resta poco o quasi niente in piedi, e possibile distinguere una porzione del rifascio murario esterno del lato Sud e tutt’attorno un numero molto rilevante di blocchi sparsi derivanti dai crolli. Esso viene classificato come monotorre a base circolare di diametro esterno pari a circa 11 metri.
Il complesso Nuragico di Serra Paulis si presenta oramai a livello di rudere, con quattro strutture murarie, già identificate dallo Struglia intorno agli anni ’80. La posizione dominante su tutto il territorio permette di spaziare con la visuale a 360°. Il sito probabilmente venne riutilizzato in età Romana come officina fusoria, visti i notevoli resti di materiali combusti e deformati dal fuoco presenti in situ.
Si tratta di una torre di dimensioni più piccole (diametro di circa 8 m) rispetto al nuraghe de Susu. Probabilmente aveva una funzione di avvistamento. E’ stato sicuramente riutilizzato nel periodo Romano, questo lo si è dedotto dalla presenza di terrazzamenti, tombe a pozzetto e materiale litico nell’area. Dopo i lavori delle ruspe durante la riforestazione non rimangono molte tracce,
Posto a circa 176 m slm, indicato nella carta topografica come Nuraghe. Questo complesso di mura a secco presentano un’altezza variabile tra i 40 e i 110 cm. La pianta di questi muretti, risulta in alcuni ambienti di forma circolare, in altri di forma squadrata. La disposizione dei muretti a secco fanno intravedere una disposizione tale da creare diversi ambienti adiacenti con parte delle pareti in comune.
