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Nuraghe Callitas

La torre centrale, che presenta allo svettamento un diametro di m 8 circa, è ben leggibile. Si conserva per nove filari di altezza in opera subquadrata regolare con blocchi di medie dimensioni inzeppati con pietrame a scaglie. La parte superiore interna è completamente ostruita dal crollo. Sono leggibili, seppure a fatica, strutture aggiunte, nascoste dalla vegetazione.

Nuraghe Callitas

La torre centrale, che presenta allo svettamento un diametro di m 8 circa, è ben leggibile. Si conserva per nove filari di altezza in opera subquadrata regolare con blocchi di medie dimensioni inzeppati con pietrame a scaglie. La parte superiore interna è completamente ostruita dal crollo. Sono leggibili, seppure a fatica, strutture aggiunte, nascoste dalla vegetazione.

Nuraghe Callitas

La torre centrale, che presenta allo svettamento un diametro di m 8 circa, è ben leggibile. Si conserva per nove filari di altezza in opera subquadrata regolare con blocchi di medie dimensioni inzeppati con pietrame a scaglie. La parte superiore interna è completamente ostruita dal crollo. Sono leggibili, seppure a fatica, strutture aggiunte, nascoste dalla vegetazione.

Nuraghe Callitas

La torre centrale, che presenta allo svettamento un diametro di m 8 circa, è ben leggibile. Si conserva per nove filari di altezza in opera subquadrata regolare con blocchi di medie dimensioni inzeppati con pietrame a scaglie. La parte superiore interna è completamente ostruita dal crollo. Sono leggibili, seppure a fatica, strutture aggiunte, nascoste dalla vegetazione.

Pozzo sacro Santu Sarbadoi

Il monumento si trova sulla sommità di una collina, chiamata Mitza Santu Srabadori, a Sud della frazione di Figu, in comune di Gonnosnò. Il pozzo è conosciuto almeno dai primi del Novecento, ma è stato indagato archeologicamente solo di recente, negli anni 2001-2002 e nel 2007.

Gli scavi condotti finora hanno restituito le tracce di una frequentazione intensa, almeno dalla prima età del Ferro e fino al basso Medioevo: a partire dalla realizzazione del tempio a pozzo, è attestata una successiva frequentazione a scopi rituali in età punica, fino alla costruzione della chiesa di San Salvatore, oggi scomparsa insieme al cimitero circostante.

Il pozzo è costituito da un atrio rettangolare, lastricato, il quale introduce al vano scala attraverso un passaggio di forma trapezoidale fortemente rastremata; il vano scala, lungo circa 6 metri, conduce alla camera sotterranea, di forma subcircolare, coperta a tholos, dove è intercettata la falda acquifera. La struttura è realizzata in blocchi di marna locale, squadrati in forma regolare, lavorati a martellina e sovrapposti a filari sfalsati con inserimento di terra fra i piani di posa.

In base a confronti con edifici simili e alla presenza di alcuni reperti, la struttura può essere datata alle fasi recente e finale dell’età del Bronzo, tra i secoli XIII e XI a.C.

Pozzo sacro Santu Sarbadoi

Il monumento si trova sulla sommità di una collina, chiamata Mitza Santu Srabadori, a Sud della frazione di Figu, in comune di Gonnosnò. Il pozzo è conosciuto almeno dai primi del Novecento, ma è stato indagato archeologicamente solo di recente, negli anni 2001-2002 e nel 2007.

Gli scavi condotti finora hanno restituito le tracce di una frequentazione intensa, almeno dalla prima età del Ferro e fino al basso Medioevo: a partire dalla realizzazione del tempio a pozzo, è attestata una successiva frequentazione a scopi rituali in età punica, fino alla costruzione della chiesa di San Salvatore, oggi scomparsa insieme al cimitero circostante.

Il pozzo è costituito da un atrio rettangolare, lastricato, il quale introduce al vano scala attraverso un passaggio di forma trapezoidale fortemente rastremata; il vano scala, lungo circa 6 metri, conduce alla camera sotterranea, di forma subcircolare, coperta a tholos, dove è intercettata la falda acquifera. La struttura è realizzata in blocchi di marna locale, squadrati in forma regolare, lavorati a martellina e sovrapposti a filari sfalsati con inserimento di terra fra i piani di posa.

In base a confronti con edifici simili e alla presenza di alcuni reperti, la struttura può essere datata alle fasi recente e finale dell’età del Bronzo, tra i secoli XIII e XI a.C.

Pozzo sacro Santu Sarbadoi

Il monumento si trova sulla sommità di una collina, chiamata Mitza Santu Srabadori, a Sud della frazione di Figu, in comune di Gonnosnò. Il pozzo è conosciuto almeno dai primi del Novecento, ma è stato indagato archeologicamente solo di recente, negli anni 2001-2002 e nel 2007.

Gli scavi condotti finora hanno restituito le tracce di una frequentazione intensa, almeno dalla prima età del Ferro e fino al basso Medioevo: a partire dalla realizzazione del tempio a pozzo, è attestata una successiva frequentazione a scopi rituali in età punica, fino alla costruzione della chiesa di San Salvatore, oggi scomparsa insieme al cimitero circostante.

Il pozzo è costituito da un atrio rettangolare, lastricato, il quale introduce al vano scala attraverso un passaggio di forma trapezoidale fortemente rastremata; il vano scala, lungo circa 6 metri, conduce alla camera sotterranea, di forma subcircolare, coperta a tholos, dove è intercettata la falda acquifera. La struttura è realizzata in blocchi di marna locale, squadrati in forma regolare, lavorati a martellina e sovrapposti a filari sfalsati con inserimento di terra fra i piani di posa.

In base a confronti con edifici simili e alla presenza di alcuni reperti, la struttura può essere datata alle fasi recente e finale dell’età del Bronzo, tra i secoli XIII e XI a.C.

Pozzo sacro Santu Sarbadoi

Il monumento si trova sulla sommità di una collina, chiamata Mitza Santu Srabadori, a Sud della frazione di Figu, in comune di Gonnosnò. Il pozzo è conosciuto almeno dai primi del Novecento, ma è stato indagato archeologicamente solo di recente, negli anni 2001-2002 e nel 2007.

Gli scavi condotti finora hanno restituito le tracce di una frequentazione intensa, almeno dalla prima età del Ferro e fino al basso Medioevo: a partire dalla realizzazione del tempio a pozzo, è attestata una successiva frequentazione a scopi rituali in età punica, fino alla costruzione della chiesa di San Salvatore, oggi scomparsa insieme al cimitero circostante.

Il pozzo è costituito da un atrio rettangolare, lastricato, il quale introduce al vano scala attraverso un passaggio di forma trapezoidale fortemente rastremata; il vano scala, lungo circa 6 metri, conduce alla camera sotterranea, di forma subcircolare, coperta a tholos, dove è intercettata la falda acquifera. La struttura è realizzata in blocchi di marna locale, squadrati in forma regolare, lavorati a martellina e sovrapposti a filari sfalsati con inserimento di terra fra i piani di posa.

In base a confronti con edifici simili e alla presenza di alcuni reperti, la struttura può essere datata alle fasi recente e finale dell’età del Bronzo, tra i secoli XIII e XI a.C.

Pozzo sacro Santu Sarbadoi

Il monumento si trova sulla sommità di una collina, chiamata Mitza Santu Srabadori, a Sud della frazione di Figu, in comune di Gonnosnò. Il pozzo è conosciuto almeno dai primi del Novecento, ma è stato indagato archeologicamente solo di recente, negli anni 2001-2002 e nel 2007.

Gli scavi condotti finora hanno restituito le tracce di una frequentazione intensa, almeno dalla prima età del Ferro e fino al basso Medioevo: a partire dalla realizzazione del tempio a pozzo, è attestata una successiva frequentazione a scopi rituali in età punica, fino alla costruzione della chiesa di San Salvatore, oggi scomparsa insieme al cimitero circostante.

Il pozzo è costituito da un atrio rettangolare, lastricato, il quale introduce al vano scala attraverso un passaggio di forma trapezoidale fortemente rastremata; il vano scala, lungo circa 6 metri, conduce alla camera sotterranea, di forma subcircolare, coperta a tholos, dove è intercettata la falda acquifera. La struttura è realizzata in blocchi di marna locale, squadrati in forma regolare, lavorati a martellina e sovrapposti a filari sfalsati con inserimento di terra fra i piani di posa.

In base a confronti con edifici simili e alla presenza di alcuni reperti, la struttura può essere datata alle fasi recente e finale dell’età del Bronzo, tra i secoli XIII e XI a.C.

Pozzo sacro Santu Sarbadoi

Il monumento si trova sulla sommità di una collina, chiamata Mitza Santu Srabadori, a Sud della frazione di Figu, in comune di Gonnosnò. Il pozzo è conosciuto almeno dai primi del Novecento, ma è stato indagato archeologicamente solo di recente, negli anni 2001-2002 e nel 2007.

Gli scavi condotti finora hanno restituito le tracce di una frequentazione intensa, almeno dalla prima età del Ferro e fino al basso Medioevo: a partire dalla realizzazione del tempio a pozzo, è attestata una successiva frequentazione a scopi rituali in età punica, fino alla costruzione della chiesa di San Salvatore, oggi scomparsa insieme al cimitero circostante.

Il pozzo è costituito da un atrio rettangolare, lastricato, il quale introduce al vano scala attraverso un passaggio di forma trapezoidale fortemente rastremata; il vano scala, lungo circa 6 metri, conduce alla camera sotterranea, di forma subcircolare, coperta a tholos, dove è intercettata la falda acquifera. La struttura è realizzata in blocchi di marna locale, squadrati in forma regolare, lavorati a martellina e sovrapposti a filari sfalsati con inserimento di terra fra i piani di posa.

In base a confronti con edifici simili e alla presenza di alcuni reperti, la struttura può essere datata alle fasi recente e finale dell’età del Bronzo, tra i secoli XIII e XI a.C.

Nuraghe Santu Miali

L’edificio è costituito da una torre centrale e da un bastione quadrilobato con un cortile interno. Il paramento esterno della torre principale, di cui si scorge un solo filare riferibile alla camera del primo piano, è costituito in opera isodoma con blocchi di arenaria. All’interno, si individua – a S – lo sbocco della scala d’andito. Questa, liberata dai crolli durante le ultime campagne di scavo, presenta sezione ogivale. Della camera del piano terra, liberata anch’essa – in parte – dei crolli, si contano 6 filari di blocchi parallelepipedi. Le cortine murarie del bastione mostrano andamento rettilineo nei quadranti esposti a E, S e O, e curvilineo in quello settentrionale. La cortina S – restaurata in antico – è realizzata in opera isodoma, con blocchi lavorati, nei filari inferiori, mentre presenta grandi massi in arenaria nell’ultimo filare residuo. Le torri angolari, di cui a causa delle macerie non è possibile stabilire l’articolazione degli spazi interni, presentano profili di pianta circolari. Il cortile che si estende a S del mastio, di pianta reniforme e parzialmente ingombro di pietrame, è stato riutilizzato – in età tardoantica – a scopo cultuale. La presenza di un bell’architrave in basalto nella cortina E del bastione porta a ritenere che l’accesso al complesso avvenisse da questo lato. Un villaggio di capanne, delimitato da una muraglia e riutilizzato in epoca medievale, si estendeva attorno al nuraghe.

Comune: POMPU
Prov: Oristano
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR3988
> Scheda Geoportale
Nuraghe Santu Miali

L’edificio è costituito da una torre centrale e da un bastione quadrilobato con un cortile interno. Il paramento esterno della torre principale, di cui si scorge un solo filare riferibile alla camera del primo piano, è costituito in opera isodoma con blocchi di arenaria. All’interno, si individua – a S – lo sbocco della scala d’andito. Questa, liberata dai crolli durante le ultime campagne di scavo, presenta sezione ogivale. Della camera del piano terra, liberata anch’essa – in parte – dei crolli, si contano 6 filari di blocchi parallelepipedi. Le cortine murarie del bastione mostrano andamento rettilineo nei quadranti esposti a E, S e O, e curvilineo in quello settentrionale. La cortina S – restaurata in antico – è realizzata in opera isodoma, con blocchi lavorati, nei filari inferiori, mentre presenta grandi massi in arenaria nell’ultimo filare residuo. Le torri angolari, di cui a causa delle macerie non è possibile stabilire l’articolazione degli spazi interni, presentano profili di pianta circolari. Il cortile che si estende a S del mastio, di pianta reniforme e parzialmente ingombro di pietrame, è stato riutilizzato – in età tardoantica – a scopo cultuale. La presenza di un bell’architrave in basalto nella cortina E del bastione porta a ritenere che l’accesso al complesso avvenisse da questo lato. Un villaggio di capanne, delimitato da una muraglia e riutilizzato in epoca medievale, si estendeva attorno al nuraghe.

Comune: POMPU
Prov: Oristano
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR3988
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