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Menhir Sa Pedra Longa o Perdas Longas

Un menhir femminile, uno femminile.
A 8 mt. di distanza l’uno dall’altro.
Secondo alcuni raffiguranti la Dea Madre e il Dio Toro.
Sono in trachite e secondo gli archeologi si presentano verosimilmente nella loro collocazione originaria.
Quello considerato come femminile è il più alto (2.35 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale con terminazione curvilinea, con una piccola rientranza da un lato.
È considerato di tipo femminile per la sua sagoma e per questo chiamato anche “Sa Sennoredda”.
Quello considerato come maschile è invece il più basso (1.80 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale, con terminazione più stretta”.
Testi e foto Andrea Mura / Nuragando Sardegna

Menhir Sa Pedra Longa o Perdas Longas

Un menhir femminile, uno femminile.
A 8 mt. di distanza l’uno dall’altro.
Secondo alcuni raffiguranti la Dea Madre e il Dio Toro.
Sono in trachite e secondo gli archeologi si presentano verosimilmente nella loro collocazione originaria.
Quello considerato come femminile è il più alto (2.35 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale con terminazione curvilinea, con una piccola rientranza da un lato.
È considerato di tipo femminile per la sua sagoma e per questo chiamato anche “Sa Sennoredda”.
Quello considerato come maschile è invece il più basso (1.80 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale, con terminazione più stretta”.
Testi e foto Andrea Mura / Nuragando Sardegna

Menhir Sa Pedra Longa o Perdas Longas

Un menhir femminile, uno femminile.
A 8 mt. di distanza l’uno dall’altro.
Secondo alcuni raffiguranti la Dea Madre e il Dio Toro.
Sono in trachite e secondo gli archeologi si presentano verosimilmente nella loro collocazione originaria.
Quello considerato come femminile è il più alto (2.35 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale con terminazione curvilinea, con una piccola rientranza da un lato.
È considerato di tipo femminile per la sua sagoma e per questo chiamato anche “Sa Sennoredda”.
Quello considerato come maschile è invece il più basso (1.80 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale, con terminazione più stretta”.
Testi e foto Andrea Mura / Nuragando Sardegna

Menhir Sa Pedra Longa o Perdas Longas

Un menhir femminile, uno femminile.
A 8 mt. di distanza l’uno dall’altro.
Secondo alcuni raffiguranti la Dea Madre e il Dio Toro.
Sono in trachite e secondo gli archeologi si presentano verosimilmente nella loro collocazione originaria.
Quello considerato come femminile è il più alto (2.35 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale con terminazione curvilinea, con una piccola rientranza da un lato.
È considerato di tipo femminile per la sua sagoma e per questo chiamato anche “Sa Sennoredda”.
Quello considerato come maschile è invece il più basso (1.80 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale, con terminazione più stretta”.
Testi e foto Andrea Mura / Nuragando Sardegna

Menhir Sa Pedra Longa o Perdas Longas

Un menhir femminile, uno femminile.
A 8 mt. di distanza l’uno dall’altro.
Secondo alcuni raffiguranti la Dea Madre e il Dio Toro.
Sono in trachite e secondo gli archeologi si presentano verosimilmente nella loro collocazione originaria.
Quello considerato come femminile è il più alto (2.35 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale con terminazione curvilinea, con una piccola rientranza da un lato.
È considerato di tipo femminile per la sua sagoma e per questo chiamato anche “Sa Sennoredda”.
Quello considerato come maschile è invece il più basso (1.80 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale, con terminazione più stretta”.
Testi e foto Andrea Mura / Nuragando Sardegna

Menhir Sa Pedra Longa o Perdas Longas

Un menhir femminile, uno femminile.
A 8 mt. di distanza l’uno dall’altro.
Secondo alcuni raffiguranti la Dea Madre e il Dio Toro.
Sono in trachite e secondo gli archeologi si presentano verosimilmente nella loro collocazione originaria.
Quello considerato come femminile è il più alto (2.35 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale con terminazione curvilinea, con una piccola rientranza da un lato.
È considerato di tipo femminile per la sua sagoma e per questo chiamato anche “Sa Sennoredda”.
Quello considerato come maschile è invece il più basso (1.80 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale, con terminazione più stretta”.
Testi e foto Andrea Mura / Nuragando Sardegna

Menhir Sa Pedra Longa o Perdas Longas

Un menhir femminile, uno femminile.
A 8 mt. di distanza l’uno dall’altro.
Secondo alcuni raffiguranti la Dea Madre e il Dio Toro.
Sono in trachite e secondo gli archeologi si presentano verosimilmente nella loro collocazione originaria.
Quello considerato come femminile è il più alto (2.35 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale con terminazione curvilinea, con una piccola rientranza da un lato.
È considerato di tipo femminile per la sua sagoma e per questo chiamato anche “Sa Sennoredda”.
Quello considerato come maschile è invece il più basso (1.80 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale, con terminazione più stretta”.
Testi e foto Andrea Mura / Nuragando Sardegna

Menhir Sa Pedra Longa o Perdas Longas

Un menhir femminile, uno femminile.
A 8 mt. di distanza l’uno dall’altro.
Secondo alcuni raffiguranti la Dea Madre e il Dio Toro.
Sono in trachite e secondo gli archeologi si presentano verosimilmente nella loro collocazione originaria.
Quello considerato come femminile è il più alto (2.35 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale con terminazione curvilinea, con una piccola rientranza da un lato.
È considerato di tipo femminile per la sua sagoma e per questo chiamato anche “Sa Sennoredda”.
Quello considerato come maschile è invece il più basso (1.80 mt.) e presenta una forma vagamente poligonale, con terminazione più stretta”.
Testi e foto Andrea Mura / Nuragando Sardegna

Domus de janas Riu sa Mela o Sant’Uanni(1)

L’elemento di maggiore interesse è la presenza di due pilastri, uno di fronte all’altro, situati ai limiti di un bacone sopraelevato. Nella facciata dei pilastri si rileva la presenza di un motivo di rilievo, interpretabile come una protome taurina.
La tomba presenta i caratteri tipici delle domus de janas: anticella, letti funerari sopraelevati, pareti scavate e lavorate in alcuni punti alla martellina.
Nelle vicinanze è presente altresì una seconda domus de janas, scavata su un altro bancone di roccia poco distante, con una piccola nicchia sopraelevata.

Nuraghe Melas

Vittorio Angius lo chiama Fumìu:”È un tal disegno, del quale non si possa dar un’idea senza averlo delineato». Proseguendo asserisce che ci siano più nuraghi che lo compongono “Sopra la porta aperta incontro al sirocco-levante è uno spiraglio, e non lungi da questa è una seconda porta aperta al sirocco e alta metri 2, che però essendo alta sul suolo pare una finestra: in un suo fianco è aperta la galleria nello spessore del muro per andar ne’ piani superiori o nella terrazza.»

Nuraghe Saurecci

La fortezza è stata costruita in posizione strategica: dalla sommità della collina sulla quale è stata eretta è infatti possibile vedere la piana del Campidano, la catena montuosa del Lina e alcuni nuraghi in territorio di Pabillonis. Di dimensioni notevoli (copre un’area di quasi 4000 metri quadrati) è composta da quattro torri collegate da una cinta muraria di forma romboidale. A causa del crollo parziale delle torri, oggi solo una risulta accessibile.

Nuraghe Brunku ‘e s’Orku e circolo megalitico Su Corratzu ‘e su pilloni

A 3,4 km dal nuraghe Melas, a 2,8 km dalla fortezza di Saurecci e a soli 500 mt in linea d’aria dalla domus de janas Bruncu Maddeus (link in basso), tutti in territorio di Guspini, si erge il nuraghe Bruncu ‘e S’Orcu. Il nuraghe è costituito da una cinta ettagonale, con una torre per angolo (per buona parte riconoscibili) e da un bastione polilobato di difficile lettura. Nelle immediate vicinanze è presente anche il circolo megalitico denominato “Su Corrazzu de is pillonis”: si tratta di un circolo del diametro di 19 metri formato da numerosi blocchi di pietra alti in media un metro. Secondo alcuni è accostabile per alcuni aspetti a quelli di “Li Muri” di Arzachena, ma decisamente più grande. Potrebbe essere collocato nel periodo Calcolitico fra la seconda metà del III e gli inizi del II millennio a.C.
Fonte informazioni: Comune di Guspini