La necropoli è formata da undici domus de janas sia mono che pluricellulari. La più ampia era in origine composta da cinque camere, ora unico vano per l’abbattimento delle pareti divisorie. Essa si caratterizza per la presenza di due distinte fasi di utilizzo: la prima del neolitico e la seconda della Media Età del Bronzo (1700 a.C.-1300 a.C.), quando almeno tre ipogei vennero trasformati in “domus a prospetto architettonico”.
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A breve distanza dal circolo megalitico sono presenti i resti basali di un semplice nuraghe circolare, di epoca nuragica avanzata, e poco più a valle le domus de janas di Ochila, alcune delle quali riccamente decorate con elementi simbolici e architettonici in rilievo. Il recinto megalitico è costituito da dieci (più un undicesimo che giace riverso al centro dell’area) megaliti di forma irregolarmente parallelepipeda accostati fra loro, che disegnano un semicerchio di 9/10 metri di diametro.
La necropoli è formata da undici domus de janas sia mono che pluricellulari. La più ampia era in origine composta da cinque camere, ora unico vano per l’abbattimento delle pareti divisorie. Essa si caratterizza per la presenza di due distinte fasi di utilizzo: la prima del neolitico e la seconda della Media Età del Bronzo (1700 a.C.-1300 a.C.), quando almeno tre ipogei vennero trasformati in “domus a prospetto architettonico”.
A breve distanza dal circolo megalitico sono presenti i resti basali di un semplice nuraghe circolare, di epoca nuragica avanzata, e poco più a valle le domus de janas di Ochila, alcune delle quali riccamente decorate con elementi simbolici e architettonici in rilievo. Il recinto megalitico è costituito da dieci (più un undicesimo che giace riverso al centro dell’area) megaliti di forma irregolarmente parallelepipeda accostati fra loro, che disegnano un semicerchio di 9/10 metri di diametro.
La necropoli è formata da undici domus de janas sia mono che pluricellulari. La più ampia era in origine composta da cinque camere, ora unico vano per l’abbattimento delle pareti divisorie. Essa si caratterizza per la presenza di due distinte fasi di utilizzo: la prima del neolitico e la seconda della Media Età del Bronzo (1700 a.C.-1300 a.C.), quando almeno tre ipogei vennero trasformati in “domus a prospetto architettonico”.
La necropoli è formata da undici domus de janas sia mono che pluricellulari. La più ampia era in origine composta da cinque camere, ora unico vano per l’abbattimento delle pareti divisorie. Essa si caratterizza per la presenza di due distinte fasi di utilizzo: la prima del neolitico e la seconda della Media Età del Bronzo (1700 a.C.-1300 a.C.), quando almeno tre ipogei vennero trasformati in “domus a prospetto architettonico”.
A breve distanza dal circolo megalitico sono presenti i resti basali di un semplice nuraghe circolare, di epoca nuragica avanzata, e poco più a valle le domus de janas di Ochila, alcune delle quali riccamente decorate con elementi simbolici e architettonici in rilievo. Il recinto megalitico è costituito da dieci (più un undicesimo che giace riverso al centro dell’area) megaliti di forma irregolarmente parallelepipeda accostati fra loro, che disegnano un semicerchio di 9/10 metri di diametro.
La necropoli è formata da undici domus de janas sia mono che pluricellulari. La più ampia era in origine composta da cinque camere, ora unico vano per l’abbattimento delle pareti divisorie. Essa si caratterizza per la presenza di due distinte fasi di utilizzo: la prima del neolitico e la seconda della Media Età del Bronzo (1700 a.C.-1300 a.C.), quando almeno tre ipogei vennero trasformati in “domus a prospetto architettonico”.
Scavata in una bassa formazione trachitica, presenta una protome taurina nell’anticella.
Il complesso nuragico di Tamùli è un importante sito archeologico risalente all”età del Bronzo medio (1500-1200 a.C.). Il sito era ben noto già nella prima metà dell”Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell”atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto
Il complesso nuragico di Tamùli è un importante sito archeologico risalente all”età del Bronzo medio (1500-1200 a.C.). Il sito era ben noto già nella prima metà dell”Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell”atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto