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Santuario nuragico di Gremanu

È costituito a monte da una serie di fonti e pozzi per la raccolta e la captazione delle acque, a valle da un villaggio con l”area sacra. Poco lontano è situata una necropoli di tombe di giganti. Le fonti e i pozzi sono inseriti all”interno di un paramento murario semicircolare. Da una prima fonte, realizzata in opera isodoma, le acque venivano convogliate, attraverso una canaletta, nel complesso templare e abitativo ubicato più a valle.

Comune: FONNI
Prov: Nuoro
Autore: Bibi Pinna
Codice Geo: NUR1698
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Santuario nuragico di Gremanu

È costituito a monte da una serie di fonti e pozzi per la raccolta e la captazione delle acque, a valle da un villaggio con l”area sacra. Poco lontano è situata una necropoli di tombe di giganti. Le fonti e i pozzi sono inseriti all”interno di un paramento murario semicircolare. Da una prima fonte, realizzata in opera isodoma, le acque venivano convogliate, attraverso una canaletta, nel complesso templare e abitativo ubicato più a valle.

Comune: FONNI
Prov: Nuoro
Autore: Bibi Pinna
Codice Geo: NUR1698
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Santuario nuragico di Gremanu

È costituito a monte da una serie di fonti e pozzi per la raccolta e la captazione delle acque, a valle da un villaggio con l”area sacra. Poco lontano è situata una necropoli di tombe di giganti. Le fonti e i pozzi sono inseriti all”interno di un paramento murario semicircolare. Da una prima fonte, realizzata in opera isodoma, le acque venivano convogliate, attraverso una canaletta, nel complesso templare e abitativo ubicato più a valle.

Comune: FONNI
Prov: Nuoro
Autore: Bibi Pinna
Codice Geo: NUR1698
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Tomba di Giganti di Bidistili o Durane

Tomba dei giganti di Bidistili o Durane, scavata da G. Lilliu nel 1978, è uno dei monumenti archeologici più belli e meglio conservati del territorio fonnese. Situata a breve distanza dal rio Durane, su una radura pianeggiante ampiamente frequentata durante l’età nuragica (come dimostrano i vicini nuraghi di Carpidura/Durane, Istelazze e Padru Ebbas), la tomba presenta un vano tombale lungo circa 9 metri e un’ampia esedra sulla fronte della lunghezza di 14 metri. È interamente costruita in granito con conci di pietra locale finemente lavorati e disposti a filari regolari. La parte centrale, priva della stele centinata, presenta il portello d’ingresso sormontato dal cosiddetto “concio a dentelli”, una pietra di forma trapezoidale provvista di incavi e dalla funzione ancora discussa.
La grande esedra, dotata di banconi-sedili per la sosta dei pellegrini, accoglie, ad est, un piccolo betilo, che dovette essere oggetto di culto. (Pro Loco Fonni)

Comune: FONNI
Prov: Nuoro
Autore: Sergio Melis
Codice Geo: NUR14688
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Complesso tombe dei giganti di Madau

Madau/Gremanu è un complesso funerario dell’età del bronzo che presenta tombe dei giganti di dimensioni monumentali. E’ localizzato sul versante sud-orientale in un dosso che si affaccia verso il fondovalle di “Riu Gremanu Madau”, in una zona di grande ricchezza archeologica, situata tra l’Ogliastra ed il Nuorese. Le 4 tombe di giganti sono distribuite a breve intervallo l’una dall’altra con una disposizione ad “anfiteatro”, di grande effetto scenografico.
Le rispettive camere funerarie sono di enormi dimensioni: circostanza che ha alimentato la leggenda secondo la quale esse fossero atte ad ospitare defunti di eccezionale statura, mentre non si esclude che venissero anche utilizzate per ospitare un gran numero di individui.

Complesso tombe dei giganti di Madau

Madau/Gremanu è un complesso funerario dell’età del bronzo che presenta tombe dei giganti di dimensioni monumentali. E’ localizzato sul versante sud-orientale in un dosso che si affaccia verso il fondovalle di “Riu Gremanu Madau”, in una zona di grande ricchezza archeologica, situata tra l’Ogliastra ed il Nuorese. Le 4 tombe di giganti sono distribuite a breve intervallo l’una dall’altra con una disposizione ad “anfiteatro”, di grande effetto scenografico.
Le rispettive camere funerarie sono di enormi dimensioni: circostanza che ha alimentato la leggenda secondo la quale esse fossero atte ad ospitare defunti di eccezionale statura, mentre non si esclude che venissero anche utilizzate per ospitare un gran numero di individui.

Domus de Janas San Michele – Funtana Orgheri

Il contesto è particolare perché la pietra scavata confronta “isolata”, circondata da lecci che la creazione mimetica, l’ingresso è rivolto verso sud-ovest, la stanza è circolare e nelle pareti presenta delle nicchie squadrate, il terreno circostante è in pendenza, a pochi metri di distanza in direzione ovest è presente un bel ciglio roccioso.

Comune: FONNI
Prov: Nuoro
Autore:
Codice Geo: NUR13691
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Domus de Janas San Michele – Funtana Orgheri

Il contesto è particolare perché la pietra scavata confronta “isolata”, circondata da lecci che la creazione mimetica, l’ingresso è rivolto verso sud-ovest, la stanza è circolare e nelle pareti presenta delle nicchie squadrate, il terreno circostante è in pendenza, a pochi metri di distanza in direzione ovest è presente un bel ciglio roccioso.

Domus de Janas San Michele – Funtana Orgheri

Il contesto è particolare perché la pietra scavata confronta “isolata”, circondata da lecci che la creazione mimetica, l’ingresso è rivolto verso sud-ovest, la stanza è circolare e nelle pareti presenta delle nicchie squadrate, il terreno circostante è in pendenza, a pochi metri di distanza in direzione ovest è presente un bel ciglio roccioso.

Complesso nuragico di Cuccuru Mudeju

Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro