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NAVICELLA CON ANTROPOIDE (una scimmia)

60) NAVICELLA CON ANTROPOIDE (una scimmia)
Nome: “lampada con figurina di antropoide nel piattello e manico a protome bovina” – G. Lilliu
Dimensioni: lunghezza 13,2 cm – altezza 4 cm – larghezza 8,8 cm
Aspetto: la navicella (una lucerna, per Lilliu) ha la forma di una foglia cuoriforme con manico terminante con piccola testa bovina. Nella parte posteriore dell’orlo c’é un minuscolo rilievo a sella, forse la stilizzazione di un volatile o altro animale. Ma la cosa più strabiliante del reperto è la figurina situata nel cavo del recipiente. Sembra un antropoide, una scimmia (forse un macaco) rappresentata a carponi con tutte e quattro le zampe ricurve e poggiate sul fondo; ben visibili e dettagliate le mani e le dita. Ha la testa a capocchia, orecchie a sventola, occhi a globuletto, muso con bocca incisa.
Luogo di ritrovamento: Baunei, localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: manca circa un terzo del piattello, rotto l’anello dell’appiccagnolo sulla figurina di antropoide.
Curiositá: per Lilliu, come detto, la navicella è una lucerna votiva e per quanto riguarda la figurina centrale propende per l’ipotesi di un tramutamento totale della forma umana in forma bestiale accettando quindi la definizione di lampada votiva con elemento ornamentale con significato magico-apotropaico.
Tuttavia… forse non del tutto convinto da questa sua scelta, Lilliu ci racconta che furono fatte dotte discussioni intorno a questo oggetto e che alcuni zoologi ipotizzarono anche un eventuale ambientamento in Sardegna in tempi remoti di una qualche varietá di scimmia mentre altri studiosi non esclusero la possibilitá che fosse una raffigurazione di quanto visto durante uno dei viaggi per mari lontani da parte diSardi nuragici in paesi esotici popolati di scimmie, donde avrebbero portato seco qualche grazioso esemplare”.
Cosa, questa, che era possibile fare … con un’imbarcazione ?
Fotografie di G. Exana
Descrizioni tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: BAUNEI
Prov:
Autore:
TESTA DI GUERRIERO

61) TESTA DI GUERRIERO

Nome: testo di guerriero
Dimensioni: altezza residua 8 cm.
Aspetto: il bronzetto doveva essere piuttosto grande, sui 24 cm di altezza; é stata ritrovata solo la testa che indossa un elmo con brevi corna, cresta mediana e larga visiera frontale.
Il guerriero ha un volto con taglio longilineo dove si nota lo stilismo dello schema a T di naso e sopracciglia. Il naso è molto pronunciato e grande, come un becco; il mento è squadrato, gli occhi a globetto sono piccoli e le orecchie a sventola. Sulla nuca i capelli sono resi con linee oblique che partono da un’incisione mediana.
Luogo di ritrovamento: San Severo Milis (CA), localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: residuo di bronzetto con superficie molto corrosa e largamente ossidata
Curiositá: stupisce, ogni volta che schediamo un personaggio, notare il dettaglio e la cura con cui i Maestri Fusori rappresentavano l’acconciatura, il volto e – dove visibiligli indumenti e il corredo (militare o domestico). In questo caso purtroppo ci è stata tramandata dalla Storia solo la testa del bronzetto, ma i dettagli riscontrati sul capo sono comunque utilissimi per confermare la dotazione in uso ai guerrieri dell’epoca.

Fotografia di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: SAN VERO MILIS
Prov:
Autore:
SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE

62) SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE
Nome: sacerdote (?) orante ed offerente
Dimensioni: altezza 12 cm
Aspetto e vestiario: la statuina poggia su un perno cilindrico che originariamente era fissato alla tavola dell’offerta. I piedi della figura sono riuniti, come le gambe, in un unico indifferenziato blocco a pilastrino e le dita dei piedi, segnate da brevi incisioni, se viste frontalmente sembrano una corona dentata continua. Il personaggio indossa sul capo un cappello del tipo a “tutulo” presente anche in un altro bronzetto (che prima o poi schederemo). Il corpo è avvolto in una tunica semplice e liscia che scende fino all’altezza delle ginocchia. Il mantello è allacciato al petto mediante un fermaglio ed è raccolto nella parte inferiore; in alto mostra una sorta di alto colletto che circonda e protegge il collo e la nuca (come il bavero rialzato di un cappotto, dice Lilliu). Il colletto è segnato da cinque giri o avvolgimenti in rilievo sovrapposti, potrebbe essere una sorta di cappuccio incompleto, infatti copre la nuca lasciando scoperte le orecchie e il viso tranne le tempie è una parte delle guance.
Il personaggio protende una piccola ciotola con la mano sinistra e con la destra saluta (o benedice?) col braccio teso orizzontalmente, secondo lo schema utilizzato anche in altri bronzetti del gruppo definitomediterraneizzante”.
Ma la cosa più interessante è il volto: occhi a globetto molto sporgenti, bocca incisa con tratto brutale, naso adunco.
Luogo di ritrovamento: Arzachena (OT), terrazzo t del nuraghe Albucciu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: di questo bronzetto Lilliu indica un datazione: VII-VI secolo a. C.
Curiositá: L’aspetto e lo strano vestiario lasciano Lilliu dubbioso: si tratta di un mantello sacerdotale oppure “lo strano imbacuccamento suggerisce l’ immagine di una persona indisposta o convalescente che fa l’offerta propiziatrice o di ringraziamento per la sua salute”? …. Chissà
Fotografie di B. Auguadro
Immagine di tavola delle offerte con bronzetti presa dai pannelli esplicativi del museo Sanna di Sassari
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: ARZACHENA
Prov:
Autore:
SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE

62) SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE
Nome: sacerdote (?) orante ed offerente
Dimensioni: altezza 12 cm
Aspetto e vestiario: la statuina poggia su un perno cilindrico che originariamente era fissato alla tavola dell’offerta. I piedi della figura sono riuniti, come le gambe, in un unico indifferenziato blocco a pilastrino e le dita dei piedi, segnate da brevi incisioni, se viste frontalmente sembrano una corona dentata continua. Il personaggio indossa sul capo un cappello del tipo a “tutulo” presente anche in un altro bronzetto (che prima o poi schederemo). Il corpo è avvolto in una tunica semplice e liscia che scende fino all’altezza delle ginocchia. Il mantello è allacciato al petto mediante un fermaglio ed è raccolto nella parte inferiore; in alto mostra una sorta di alto colletto che circonda e protegge il collo e la nuca (come il bavero rialzato di un cappotto, dice Lilliu). Il colletto è segnato da cinque giri o avvolgimenti in rilievo sovrapposti, potrebbe essere una sorta di cappuccio incompleto, infatti copre la nuca lasciando scoperte le orecchie e il viso tranne le tempie è una parte delle guance.
Il personaggio protende una piccola ciotola con la mano sinistra e con la destra saluta (o benedice?) col braccio teso orizzontalmente, secondo lo schema utilizzato anche in altri bronzetti del gruppo definitomediterraneizzante”.
Ma la cosa più interessante è il volto: occhi a globetto molto sporgenti, bocca incisa con tratto brutale, naso adunco.
Luogo di ritrovamento: Arzachena (OT), terrazzo t del nuraghe Albucciu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: di questo bronzetto Lilliu indica un datazione: VII-VI secolo a. C.
Curiositá: L’aspetto e lo strano vestiario lasciano Lilliu dubbioso: si tratta di un mantello sacerdotale oppure “lo strano imbacuccamento suggerisce l’ immagine di una persona indisposta o convalescente che fa l’offerta propiziatrice o di ringraziamento per la sua salute”? …. Chissà
Fotografie di B. Auguadro
Immagine di tavola delle offerte con bronzetti presa dai pannelli esplicativi del museo Sanna di Sassari
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: ARZACHENA
Prov:
Autore: