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BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE

52) BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE
Nome: bottone con capocchia a 5 torrette
Altezza: 5,2 cm.
Diametro di base: 4,3 cm.
Aspetto: l’oggetto, cavo internamente, ha il corpo conico con una capocchia elegantemente sagomata e una barretta cilindrica trasversale per poter essere cucito (se è un bottone) o applicato alla lamina metallica o di altro materiale (se è un’applique). Il corpo è decorato con rigature sovrapposte e motivi a treccia. A metà altezza sono visibili quattro colonnine angolari riunite da un fascia entro ondulato. Le colonnine somigliano a torricelle e sono coronate da una modinatura cilindrica strozzata nel mezzo con una gola che ricorda la finitura dei fusti a torretta nei presunti modellini di nuraghi ritrovati a Olmedo e a Ittireddu.
Lilliu conferma che é possibile che nello schema si sia voluta ricordare la composizione tetragona a torri di un nuraghe quadrilobato.
Luogo di ritrovamento: Usellus (Cagliari), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: piccole rotture nel margine di base e due tagli dritti netti sul disco terminale; incisione obliqua, fatta -secondo Lilliu – per saggiare la consistenza metallica alla nascita del corpo conico
Curiositá: si pensa generalmente che si tratti di bottoni di ornamento; tuttavia per alcuni studiosi questi oggetti, ritrovati diffusamente non solo in Sardegna (una ventina di esemplari provenienti in gran parte da Abini-Teti e S.Vittoria-Serri) e in Etruria (Populonia, S. Carbone e Piano delle Granate) ma anche, con fattezze simili di bottone conico, in luoghi lontani (si vedano gli esempi cecoslovacchi della cultura di Hallstatt) potrebbero essere:
borchie terminali d casco
guarnizioni di cinturone
Fotografie e disegno di G. Exana
Informazioni tratte da G.Lilliu, Sculture della Sardegna nuragica, 1966, ed. ILISSO

Comune: USELLUS
Prov:
Autore:
TORO STANTE

53) TORO STANTE
Nome: toro stante
Categoria: animale
Altezza: 2,7 cm
Aspetto: la statuina é solida e plastica ed ha il dorso insellato con una lieve concavitá e rappresenta un toro con gli attributi ben visibili. La testa è enorme rispetto al corpo piccolo e le corna sono brevi e aguzze, sul muso sono incisi: gli occhi, le narici a forellini ciechi e il taglio della bocca. Le orecchie sono elementi a se stanti, distanti dalla posizione naturale.
Luogo di ritrovamento: LULA (NU), loc. Fontana di Dio
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: le orecchie sono impostate sulle spalle; grandi e grosse come sono hanno l’apparenza, dice Lilliu, di alette verticali.
Curiosità: l’animale è di piccola taglia ma essendo tutto “membro e testa, poco o nulla conta la figurina, anzi non deve contare nella caratterizzazione morfologica e sessuale della bestia, perchè disturberebbe l’essenza della rappresentazione”.
fotografia del bronzetto di B. Auguadro
Informazioni prese da: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 399)

Comune: LULA
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
PELLEGRINO OFFERENTE

54) PELLEGRINO OFFERENTE
Nome: pellegrino offerente
Dimensioni: altezza residua 5,6 cm.
Aspetto e vestiario: la statuina probabilmente aveva in origine la mano destra alzata per il saluto devozionale e nella mano sinistra teneva un bastone appoggiato obliquamente all’omero che serviva per tenere sospesa, con una cordicella, una borsa con oggetti.
Ripiegato sulla spalla sinistra, e utilizzato come cuscinetto per attutire il peso del bagaglio, si nota un manto utilizzabile – secondo Lilliu – dal pellegrino durante il viaggio e il soggiorno nel santuario dove si sarebbe fermato per parecchi giorni.
Sulla spalla destra, portata a tracolla, è visibile una fascia di cuoio che regge forse il solito pugnaletto ad elsa gammata nascosto dal mantello.
Il bagaglio portato sul dorso consiste in una borsa quadrangolare, raffigurata con un tenue rilievo come se fosse vuota, e tre piccoli recipienti di corpo globulare raffigurati vicini e di dimensioni leggermente diverse.
La testa è a capocchia e sulla sommità emerge una sorta di papalina, probabilmente la crocchia di capelli raccolti. Sono visibili, sulla nuca e sulla fronte, i segni di striature a spina di pesce della capigliatura; due esili trecce scendono sul collo tra le orecchie e il viso.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: rotte le braccia e il corpo fino alla vita. Del bastone resta solo un frammento appoggiato sulla spalla sinistra.
Curiositá: interessanti i tre recipienti portati sul dorso. Probabilmente trattasi di zucche ritagliate ed adattate a fiaschette che potevano contenere acqua e altri liquidi d’offerta; una volta fatta la libagione servivano per conservare i liquidi da bere durante la sagra festiva e nel viaggio di ritorno ( Lilliu non esclude che i liquidi offerti potessero essere di tre tipi differenti, secondo il rito).
La forma della borsa ricorda quella presente in un bronzetto sardo di offerente conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi; in questo caso l’offerente trasporta nella borsa schiacciata due animaletti con teste a becco di non facile identificazione destinati all’offerta.
Fotografie di B. Auguadro
Immagine e descrizioni tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore:
CANE IN AGGUATO

55) CANE IN AGGUATO
Nome: cane in agguato
categoria: animale
Dimensioni: altezza 4,5 cm.
Aspetto: l’animale, probabilmente un cane pastore o da caccia, è rappresentato di profilo, con il muso a taglio dritto, la posa tesa e vibrante, le orecchie irte e aguzze, il corpo inclinato all’indietro come se si fermasse improvvisamentedavanti a una cosa vista o percepita, in presenza, con l’udito o con l’olfatto”. Sembra infatti “un cane in punta” dice Lilliu, con la testa protesa in avanti; il corpo stirato è leggermente concavo sul dorso, la coda arricciata in alto. Oppure potrebbe rappresentare un cane pronto all’attacco di un altro animale (un cane o una preda, ad esempio una volpe).
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), localitá Santa Vittoria, presso capanna detta del sacerdote
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: corpo integro. Sul collo é visibile il collare molto grosso e spesso, forse di cuoio rinforzato, del tipo che serviva per difesa dai morsi mortali nella lotta.
Curiositá: il bronzetto affonda ancora le zampe anteriori nella massa di piombo che originariamente serviva per fissarlo alla pietra di dedicazione. Molte di queste pietre votive sono state ritrovate, e ancora oggi sono visibili, in vari siti archeologici. I bronzetti, di solito più d’uno, venivano inseriti nelle coppelle ricavate sulla pietra-tavola e ivi fissati mediante colata plumbea.
Fotografia del bronzetto di RS Roberto dal gruppo fb “Viaggio nelle antichità della Sardegna”.
Fotografie delle pietre (su cui venivano fissati i bronzetti) ritrovate a S’Arcu ‘e Forros – Villagrande Strisaili di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: SERRI
Prov:
Autore: RS Roberto
PROBABILE TESTINA DI MUSICO

56) TESTINA CON COPRICAPO A CORNA
Nome: testina con copricapo a corna
Dimensioni: altezza residua 3,4 cm.
Aspetto e vestiario: il bronzetto, di cui purtroppo resta solo la testa, indossa un copricapo simile a quello del Sacerdote musico ballerino.
Il copricapo è costituito da un cappuccio che avvolge tutta la testa come un passamontagna lasciando scoperto il viso. In alto esso è formato da una calotta con profilo conico che, vista di profilo, forma una specie di disco tondeggiante. Ai margini si notano corna lunate che salgono obliquamente verso la fronte dal dietro. Il volto si nota per essere come scavato: il personaggio ha occhi a globo piatto dilatato e sopracciglia e naso rappresentati con il noto stilismo a T.
Luogo di ritrovamento: Laerru (Sassari), localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: corpo mancante
Curiositá: per Lilliu potrebbe trattarsi di un “sacerdote militare” per la presenza di corna sul copricapo sacerdotale.
Fotografia di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: LAERRU
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
MODELLINO DI NURAGHE QUADRILOBATO

57) MODELLINO DI NURAGHE QUADRILOBATO
Nome: modellino di nuraghe quadrilobato con piombatoio
Dimensioni: altezza totale 25,8 cm – senza piedistallo 18,6 cm – larghezza 3,4 x 3 cm.
Aspetto: il piedistallo è composto da 5 bracci, uno interno centrale e dritto e quattro marginali esterni e ricurvi, che poggiano su base discoidale di piombo destinata a incastrare l’oggetto votivo in una basetta, probabilmente di pietra, esposta nel tempio a pozzo da cui deriva l’oggetto. Le colonne imitano chiaramente la forma schematizzata di torri con terrazzino sporgente con mensole.
Luogo di ritrovamento: Olmedo (SS), localitá Camposanto
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: la stessa partitura, a puro titolo decorativo, torna anche negli altarini e capitelli di pietra ritrovati presso i templi a pozzo e nuraghi; la mostra anche la colonna centrale del castello di prua della “barchetta del Duce”.
Curiositá: a Barumini fu ritrovata una colonnetta betilica di calcare con la medesima forma architettonica con terrazzo aggettante su grandi mensoloni; Lilliu trova un riscontro tra la colonnetta e i resti di centinaia di mensole di basalto e marna calcare ben rifinite trovate a Su Nuraxi. Lilliu ipotizza inoltre che il ballatoio aggettante fosse utilizzato come piombatoio (caditoia difensiva)…oggi però è opinione di molti studiosi che i nuraghi non fossero fortezze, pertanto tale destinazione d’uso sarebbe da escludere
Nota (da wikipedia): la “difesa piombante” (possibile se in presenza di piombatoi) consiste nel far cadere sul nemico assediante, e ormai prossimo alle mura difensive, sia liquidi infiammabili o bollenti, sia materiali solidi come grosse palle di pietra (ritrovate a Barumini)
Fotografia di B. Auguadro – Disegno di G. Exana
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: OLMEDO
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
OFFERENTE CON COLOMBA

59) OFFERENTE CON COLOMBA
Nome: l’offerta della colomba
Dimensioni: altezza 7,2 cm.
Aspetto e vestiario: il bronzetto rappresenta una figura maschile nuda, con piedi piccoli appena scostati poggianti su singoli perni. La mano destra é alzata nell’atto del saluto devozionale, la mano sinistra é protesa orizzontalmente, lontana dal corpo, per offrire un grosso volatile posato sul palmo, forse una colomba o altro uccello domestico.
La nuditá, che dà rilievo ai grandi glutei e al membro virile, assume un carattere rituale ed esprime l’esuberanza della natura e la continuitá della vita.
Luogo di ritrovamento: Santa Teresa di Gallura (OT), localitá sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: testa mancante, corpo integro.
Curiositá: la statuina interamente nuda fa pensare – dice Lilliu – che l’ex-voto abbia attinenza con “il culto legato alla feconditá agreste, forse quello della Dea Madre, fondamentale nella civiltà sarda prima e durante i tempi dei nuraghi, divinitá alla quale si adatta il simbolo della colomba”.
Fotografie di B. Auguadro
Descrizione e immagine tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO