Risultati della ricerca


#immagini: 31910

Complesso nuragico di Loelle

Il nuraghe, che sorge a circa 794 m d’altitudine, è di tipo misto, presenta cioè sia elementi dei nuraghi a corridoio che dei nuraghi a thòlos. È costituito da una torre centrale alla quale si addossa un bastione trilobato.

Intorno al nuraghe è presente un villaggio di capanne e, a breve distanza, due tombe dei giganti e un dolmen.

Complesso nuragico di Loelle

Il nuraghe, che sorge a circa 794 m d’altitudine, è di tipo misto, presenta cioè sia elementi dei nuraghi a corridoio che dei nuraghi a thòlos. È costituito da una torre centrale alla quale si addossa un bastione trilobato.

Intorno al nuraghe è presente un villaggio di capanne e, a breve distanza, due tombe dei giganti e un dolmen.

Complesso nuragico di Loelle

Il nuraghe, che sorge a circa 794 m d’altitudine, è di tipo misto, presenta cioè sia elementi dei nuraghi a corridoio che dei nuraghi a thòlos. È costituito da una torre centrale alla quale si addossa un bastione trilobato.

Intorno al nuraghe è presente un villaggio di capanne e, a breve distanza, due tombe dei giganti e un dolmen.

Protonuraghe Carrarzu ‘e Iddia

Il complesso nuragico di Carrarzu Iddia sorge su di un modesto rilievo delimitato da una cinta muraria che racchiude un protonuraghe e un nuraghe che sembra del tipo a tholos: fra i due
edifici un piccolo agglomerato di capanne circolari,
alcune delle quali ancora ben conservate. A poche decine di metri il dolmen omonimo, e poco più lontano i nuraghi di Pranu ‘e Ruos e Tittiriolos.

Protonuraghe Carrarzu ‘e Iddia

Il complesso nuragico di Carrarzu Iddia sorge su di un modesto rilievo delimitato da una cinta muraria che racchiude un protonuraghe e un nuraghe che sembra del tipo a tholos: fra i due
edifici un piccolo agglomerato di capanne circolari,
alcune delle quali ancora ben conservate. A poche decine di metri il dolmen omonimo, e poco più lontano i nuraghi di Pranu ‘e Ruos e Tittiriolos.

Complesso nuragico Carrarzu ‘e Iddia – dolmen

Il complesso nuragico di Carrarzu Iddia sorge su di un modesto rilievo delimitato da una cinta muraria che racchiude un protonuraghe e un nuraghe che sembra del tipo a tholos: fra i due
edifici un piccolo agglomerato di capanne circolari,
alcune delle quali ancora ben conservate. A poche decine di metri il dolmen omonimo, e poco più lontano i nuraghi di Pranu ‘e Ruos e Tittiriolos.

Nuraghe Carrarzu ‘e Iddia

Il complesso nuragico di Carrarzu Iddia sorge su di un modesto rilievo delimitato da una cinta muraria che racchiude un protonuraghe e un nuraghe che sembra del tipo a tholos: fra i due
edifici un piccolo agglomerato di capanne circolari,
alcune delle quali ancora ben conservate. A poche decine di metri il dolmen omonimo, e poco più lontano i nuraghi di Pranu ‘e Ruos e Tittiriolos.

Nuraghe Carrarzu ‘e Iddia

Il complesso nuragico di Carrarzu Iddia sorge su di un modesto rilievo delimitato da una cinta muraria che racchiude un protonuraghe e un nuraghe che sembra del tipo a tholos: fra i due
edifici un piccolo agglomerato di capanne circolari,
alcune delle quali ancora ben conservate. A poche decine di metri il dolmen omonimo, e poco più lontano i nuraghi di Pranu ‘e Ruos e Tittiriolos.

Dea Madre

Idolo femminile
Marmo, 17,8 cm
Sardegna, località sconosciuta.
Cultura di Ozieri, seconda metà del III millennio a.C – inizio del II millennio a.C.
Testa con naso lungo, di forma rotonda appiattita su collo alto; spalle appuntite e volte in su: le braccia sono appoggiate ad angolo al corpo, elaborate in un solo pezzo. Le mani non compaiono, la parte posteriore del corpo è a forma di sacco. I seni sono in evidenza sul corpo chealtrimenti è piatto e completamente stilizzato. La parte posteriore presenta una scanalatura a segnalare la spina dorsale, i glutei sono accennati. Sul collo, poco più sopra della linea delle spalle e sul dietro, sono state effettuate due incavature vicine, il cui significato non è chiaro. Le incavature ricordano le doppie trapanature di alcuni bronzi del primo periodo di Plastiras (Tessaglia).
Idoli di tipologia simile sono stati trovati a Porto Ferro ed a Monte d’Accodi. (E.Atzeni, , “La dea madre nelle culture prenuragiche. Studi sardi 24”, 1975-77, tavole 36 e seguenti.)
Stato di conservazione: superficie giallastra, leggermente deteriorata e con presenza di calcificazioni e di radici. La testa ha calcificazioni brunastre e macchie rosse. L’idolo ha il collo spezzato, per il resto è in uno stato di conservazione eccellente.
Letteratura: SKK (Sardische Kunst und Kultur, catalogo esposizione di Karlsruhe 1980) Nr. 7,

Comune:
Prov:
Autore:
Dea Madre

Idolo femminile
Marmo, 17,8 cm
Sardegna, località sconosciuta.
Cultura di Ozieri, seconda metà del III millennio a.C – inizio del II millennio a.C.
Testa con naso lungo, di forma rotonda appiattita su collo alto; spalle appuntite e volte in su: le braccia sono appoggiate ad angolo al corpo, elaborate in un solo pezzo. Le mani non compaiono, la parte posteriore del corpo è a forma di sacco. I seni sono in evidenza sul corpo chealtrimenti è piatto e completamente stilizzato. La parte posteriore presenta una scanalatura a segnalare la spina dorsale, i glutei sono accennati. Sul collo, poco più sopra della linea delle spalle e sul dietro, sono state effettuate due incavature vicine, il cui significato non è chiaro. Le incavature ricordano le doppie trapanature di alcuni bronzi del primo periodo di Plastiras (Tessaglia).
Idoli di tipologia simile sono stati trovati a Porto Ferro ed a Monte d’Accodi. (E.Atzeni, , “La dea madre nelle culture prenuragiche. Studi sardi 24”, 1975-77, tavole 36 e seguenti.)
Stato di conservazione: superficie giallastra, leggermente deteriorata e con presenza di calcificazioni e di radici. La testa ha calcificazioni brunastre e macchie rosse. L’idolo ha il collo spezzato, per il resto è in uno stato di conservazione eccellente.
Letteratura: SKK (Sardische Kunst und Kultur, catalogo esposizione di Karlsruhe 1980) Nr. 7,

Comune:
Prov:
Autore:
Coppa tripode con decorazione a incisione

Coppa tripode con decorazione a incisione
Terracotta, a 12,2 cm diametro 29 cm
Nuraxinieddu (Oristano), da una tomba a fossa.
Eneolitico, Cultura dei Vasi Campaniformi
Questa coppa venne acquistata da una collezione privata di Oristano.
La coppa poggia su tre piedi robusti, rivolti all’infuori, leggermente concavi. È completamente decorata con motivi a incisione con incrostazioni bianche. La decorazione consiste in tre strisce con fregi a zigzag, ad ogni striscia seguono due linee.
La coppa venne rinvenuta insieme al vaso della Cultura dei Vasi Campaniformi nr. 8.
Per la Cultura dei Vasi Campaniformi vedi la pagina 21 di questo catalogo e il catalogo SKK, da pagina 38, ill. 25; Lilliu “La civiltà dei Sardi dal neolitico all’età dei nuraghi” 82 segg. Il. 16, tav. 16.
Stato di conservazione: ricostruita con i frammenti ritrovati, senza pezzi mancanti. Il bordo è sbeccato in un punto. Terracotta grigio-bruna sul nerastro, levigata.
Letteratura: SKK (Sardische Kunst und Kultur, catalogo esposizione di Karlsruhe 1980) Nr. 72.

Comune:
Prov:
Autore:
Vaso Campaniforme

Vaso campaniforme
Terracotta, a 10 cm diametro 10,6 cm
Nuraxinieddu (Oristano), da una tomba a fossa.
Eneolitico, Cultura dei Vasi Campaniformi
Questo vaso di tipica forma campaniforme è decorato con strisce e linee nella caratteristica tecnica della rotellina. Semplici linee si alternano a nastri ritorti ed a strisce con decoro a zigzag.
La decorazione è incrostata di materiale bianco.
Il vaso fu rinvenuto nello stesso luogo della coppa nr. 7 ed acquistato da una collezione privata di Oristano.
Per la Cultura dei Vasi Campaniformi vedi la pagina 21 di questo catalogo e il catalogo SKK, da pagina 38, ill. 25; Lilliu “La civiltà dei Sardi dal neolitico all’età dei nuraghi” 82 segg. Il. 16, tav. 16.
Il test della termoluminescenza nel laboratorio di ricerca Rathgen di Berlino di J. Riederer ha confermato l’origine antica del vaso.
Stato di conservazione: Completamente integro. Terracotta bruno scuro, levigata.
Letteratura: SKK (Sardische Kunst und Kultur, catalogo esposizione di Karlsruhe 1980) Nr. 73.

Comune:
Prov:
Autore: