Risultati della ricerca


#immagini: 8723

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Domus de janas di Serruggiu – Tomba I

L’accesso è dato da un lungo dromos e da un atrio,purtroppo franato che porta in un grande vano semicircolare il cui soffitto è lavorato con fasce a rilievo ad imitazione dei tetti delle capanne neolitiche.
Dopo questo vano,si trova in asse un’altro vano rettangolare che in origine era separato da un muro purtroppo demolito, che presenta due grandi colonne,demolite anch’esse, da cui si accede ad una finestrella piu piccola,in alto sul lato sinistro ad altri ambienti più piccoli, per la deposizione dei defunti e che non ho potuto esplorare.
La sepoltura ha subito diverse destinazioni d’uso,probabilmente usata come abitazione,e anche per attivita molitorie sopratutto nella grande stanza dopo l’atrio semicircolare in cui il pavimento e stato letteralmente stravolto e che ho preferito non documentare,non ultimo l’utilizzo come ricovero di bestiame.
Tuttavia il vano semicircolare e giunto fino ai giorni nostri in buono stato e presenta oltre al tetto travato anche delle pareti ben lavorate, dove possiamo ammirare lesene,cornici e zoccolature praticamente intatte,oltre a tracce di ocra rossa.Si apprezzano anche i segni dell’utensile usato per le rifiniture delle pareti.
Anche il pavimento si conserva nel piano originale presentando una particolarità forse unica tra le domus de janas conosciute fino ad ora. Oltre a tante canalette che lo solcano, nello spigolo destra dell’ingresso,addossato a cio che resta della parete divisoria, si osservano i resti di un focolare manomesso, che conserva comunque il bordo in rilievo,simile al folcolare della sepoltura di Sa Lophasa ad Orgosolo. Dalla parte opposta perfettamente in asse con il primo si osserva un secondo splendido e intatto focolare a cerchi concentrici,collegato ad alcune canalette e con una piccola e bella coppella vicino. (Giovanni Sotgiu)

Tomba di giganti Is Lapideddas

Nell’area di Is Lapideddas, ad Ovest del paese di Gonnosnò, sono state individuate quattro tombe dei giganti, poste a poca distanza l’una dall’altra e in diverso stato di conservazione. Sono costruite con blocchi di calcare locale e misurano poco più di 10 metri di lunghezza, tranne una, di dimensioni assai ridotte e costruita con pietrame medio e minuto legato da malta di fango.
A causa di scavi abusivi, non è stato restituito un contesto stratigrafico intatto. Tuttavia, dai pochi dati riscontrabili ancora utili, è stato possibile riconoscere una sequenza databile tra l’età del Bronzo medio avanzato e il Bronzo recente. Nell’area dell’esedra di una delle tombe sono stati documentati due focolari a pozzetto, che hanno restituito materiali inquadrabili nella cultura di Monte Claro, e invitano ad ipotizzare una frequentazione del sito precedente la realizzazione della sepoltura. http://www.giarasardegna.it

Tomba di giganti Is Lapideddas

Nell’area di Is Lapideddas, ad Ovest del paese di Gonnosnò, sono state individuate quattro tombe dei giganti, poste a poca distanza l’una dall’altra e in diverso stato di conservazione. Sono costruite con blocchi di calcare locale e misurano poco più di 10 metri di lunghezza, tranne una, di dimensioni assai ridotte e costruita con pietrame medio e minuto legato da malta di fango.
A causa di scavi abusivi, non è stato restituito un contesto stratigrafico intatto. Tuttavia, dai pochi dati riscontrabili ancora utili, è stato possibile riconoscere una sequenza databile tra l’età del Bronzo medio avanzato e il Bronzo recente. Nell’area dell’esedra di una delle tombe sono stati documentati due focolari a pozzetto, che hanno restituito materiali inquadrabili nella cultura di Monte Claro, e invitano ad ipotizzare una frequentazione del sito precedente la realizzazione della sepoltura. http://www.giarasardegna.it

Tomba di giganti Is Lapideddas

Nell’area di Is Lapideddas, ad Ovest del paese di Gonnosnò, sono state individuate quattro tombe dei giganti, poste a poca distanza l’una dall’altra e in diverso stato di conservazione. Sono costruite con blocchi di calcare locale e misurano poco più di 10 metri di lunghezza, tranne una, di dimensioni assai ridotte e costruita con pietrame medio e minuto legato da malta di fango.
A causa di scavi abusivi, non è stato restituito un contesto stratigrafico intatto. Tuttavia, dai pochi dati riscontrabili ancora utili, è stato possibile riconoscere una sequenza databile tra l’età del Bronzo medio avanzato e il Bronzo recente. Nell’area dell’esedra di una delle tombe sono stati documentati due focolari a pozzetto, che hanno restituito materiali inquadrabili nella cultura di Monte Claro, e invitano ad ipotizzare una frequentazione del sito precedente la realizzazione della sepoltura. http://www.giarasardegna.it

Domus de janas di Ludurru

La necropoli è scavata in un affioramento granitico dell’altopiano di Buddusò. E’ costituita da 6 ipogei e datata al 3200-2800 a.C. Alcune domus presentano ambienti monocellulari mentre altre hanno pianta pluricellulare. Una delle domus riportano tracce di pittura murale rossa a bande parallele su fasce in rilievo.

Domus de janas di Ludurru

La necropoli è scavata in un affioramento granitico dell’altopiano di Buddusò. E’ costituita da 6 ipogei e datata al 3200-2800 a.C. Alcune domus presentano ambienti monocellulari mentre altre hanno pianta pluricellulare. Una delle domus riportano tracce di pittura murale rossa a bande parallele su fasce in rilievo.