Nel sito sono presenti 17 domus de janas di cui due incompiute e una quasi completamente interrata. La posizione numerate delle domus sono tratte dal libro Itinerario Archeologico nel territorio Orgolese
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Della torre nuragica resta ben poco. L’architrave e tre filari. Attorno i ruderi del piccolo villaggio
Nel sito sono presenti 17 domus de janas di cui due incompiute e una quasi completamente interrata. La posizione numerate delle domus sono tratte dal libro Itinerario Archeologico nel territorio Orgolese
Nel sito sono presenti 17 domus de janas di cui due incompiute e una quasi completamente interrata. La posizione numerate delle domus sono tratte dal libro Itinerario Archeologico nel territorio Orgolese
Nel sito sono presenti 17 domus de janas di cui due incompiute e una quasi completamente interrata. La posizione numerate delle domus sono tratte dal libro Itinerario Archeologico nel territorio Orgolese
Nel sito sono presenti 17 domus de janas di cui due incompiute e una quasi completamente interrata. La posizione numerate delle domus sono tratte dal libro Itinerario Archeologico nel territorio Orgolese
L’edificio sacro principale è articolato in due vani: un atrio a pianta sub-rettangolare (dotato originariamente di un bancone) probabilmente protetto da un tetto a doppio spiovente ed una cella, accessibile dall’atrio stesso, a pianta circolare e verosimilmente in origine con copertura a tholos (falsa cupola). La cella presenta in posizione centrale i resti di un focolare caratterizzato da varie fasi di utilizzo e, a ridosso del paramento murario, un bancone-massicciata.
L’edificio sacro principale è articolato in due vani: un atrio a pianta sub-rettangolare (dotato originariamente di un bancone) probabilmente protetto da un tetto a doppio spiovente ed una cella, accessibile dall’atrio stesso, a pianta circolare e verosimilmente in origine con copertura a tholos (falsa cupola). La cella presenta in posizione centrale i resti di un focolare caratterizzato da varie fasi di utilizzo e, a ridosso del paramento murario, un bancone-massicciata.
Il sito archeologico che risale al 3500 circa a.C. è posto in prossimità della strada provinciale , ed è costituito da 3 tombe. La prima, isolata, è stata scavata in un blocco di roccia che si eleva alle spalle di una piccola costruzione; le altre due, ravvicinate tra loro, sono invece situate più a sud in un monolite granitico che costeggia la strada. Tutte e tre le domus de Janas sono di tipo semplice senza anticella e presentano una risega nel portello d’accesso.
La necropoli comprende sette domus de janas molto particolari e di suggestiva bellezza perché scavate su massi erratici e, una in particolare, con coppelle naturali di contorno al portello
Nuraghe che presenta una iscrizione incisa su un concio che attesta la linea di confine del territorio della popolazione degli Iliensi con i Balari. L’iscrizione dice “ILI IVR IN NVRAC SESSAR M C”, ossia i diritti degli Ilienses del Nurac Sessar. L’importanza è anche quella di una delle testimonianze più antiche del nome dato alle torri sarde.