Affiora una sola fila di massi.
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È un’enorme roccia che ospita un ipogeo funerario del IV-III millennio a.C. Il sito ha avuto una straordinaria continuità d’uso lunga cinquemila anni, dal Neolitico al XIX secolo. Attualmente ospita il museo delle tradizioni etnografiche dell’Anglona, che racconta cultura agropastorale, vita delle comunità locali, storia e archeologia, a partire della tomba neolitica, che costituisce il livello più antico della Rocca: sei celle di dimensioni e forma varie, di cui due fuse in un unico ambiente.
Nuraghe con annesse villaggio di capanne. La tholos è ancora intatta.
Piccola torre di avvistamento. Nei pressi è presente una capanna con “rotonda” provvista di bacile.
Piccolo menhir di calcare
È un’enorme roccia che ospita un ipogeo funerario del IV-III millennio a.C. Il sito ha avuto una straordinaria continuità d’uso lunga cinquemila anni, dal Neolitico al XIX secolo. Attualmente ospita il museo delle tradizioni etnografiche dell’Anglona, che racconta cultura agropastorale, vita delle comunità locali, storia e archeologia, a partire della tomba neolitica, che costituisce il livello più antico della Rocca: sei celle di dimensioni e forma varie, di cui due fuse in un unico ambiente.
Scavata in una bassa formazione trachitica, presenta una protome taurina nell’anticella.
È un’enorme roccia sul ciglio del vallone di Baldana che ospita un ipogeo funerario del IV-III millennio a.C. Il sito ha avuto una straordinaria continuità d’uso lunga cinquemila anni, dal Neolitico al XIX secolo. Le trasformazioni nel corso dei secoli, specie nel Medioevo, l’hanno resa parte ‘viva’ del paese: è stata cava per produrre mattoni, prigione, ricovero per animali, negozio e abitazione. Attualmente ospita il museo delle tradizioni etnografiche dell’Anglona, che racconta cultura agropastorale, vita delle comunità locali, storia e archeologia, a partire della tomba neolitica, che costituisce il livello più antico della Rocca: sei celle di dimensioni e forma varie, di cui due fuse in un unico ambiente. (Sardegna Turismo)
È un’enorme roccia sul ciglio del vallone di Baldana che ospita un ipogeo funerario del IV-III millennio a.C. Il sito ha avuto una straordinaria continuità d’uso lunga cinquemila anni, dal Neolitico al XIX secolo. Le trasformazioni nel corso dei secoli, specie nel Medioevo, l’hanno resa parte ‘viva’ del paese: è stata cava per produrre mattoni, prigione, ricovero per animali, negozio e abitazione. Attualmente ospita il museo delle tradizioni etnografiche dell’Anglona, che racconta cultura agropastorale, vita delle comunità locali, storia e archeologia, a partire della tomba neolitica, che costituisce il livello più antico della Rocca: sei celle di dimensioni e forma varie, di cui due fuse in un unico ambiente. (Sardegna Turismo)
È un’enorme roccia sul ciglio del vallone di Baldana che ospita un ipogeo funerario del IV-III millennio a.C. Il sito ha avuto una straordinaria continuità d’uso lunga cinquemila anni, dal Neolitico al XIX secolo. Le trasformazioni nel corso dei secoli, specie nel Medioevo, l’hanno resa parte ‘viva’ del paese: è stata cava per produrre mattoni, prigione, ricovero per animali, negozio e abitazione. Attualmente ospita il museo delle tradizioni etnografiche dell’Anglona, che racconta cultura agropastorale, vita delle comunità locali, storia e archeologia, a partire della tomba neolitica, che costituisce il livello più antico della Rocca: sei celle di dimensioni e forma varie, di cui due fuse in un unico ambiente. (Sardegna Turismo)
È un’enorme roccia sul ciglio del vallone di Baldana che ospita un ipogeo funerario del IV-III millennio a.C. Il sito ha avuto una straordinaria continuità d’uso lunga cinquemila anni, dal Neolitico al XIX secolo. Le trasformazioni nel corso dei secoli, specie nel Medioevo, l’hanno resa parte ‘viva’ del paese: è stata cava per produrre mattoni, prigione, ricovero per animali, negozio e abitazione. Attualmente ospita il museo delle tradizioni etnografiche dell’Anglona, che racconta cultura agropastorale, vita delle comunità locali, storia e archeologia, a partire della tomba neolitica, che costituisce il livello più antico della Rocca: sei celle di dimensioni e forma varie, di cui due fuse in un unico ambiente. (Sardegna Turismo)
Scavata in una bassa formazione trachitica, presenta una protome taurina nell’anticella. (Wikipedia)