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ARCIERI SAETTANTI

45) ARCIERI SAETTANTI
Nome: Arcieri saettanti
Professione: guerrieri
Altezza: partendo da sinistra: 10 cm – 16,8 cm – 14,5 cm
Vestiario e aspetto: i tre bronzetti sono molto simili, tanto che si può attribuirli alla stessa mano artigianale, sicuramente alla stessa bottega. Si colgono alcune varianti nell’armatura.
Nella prima fotografia ammiriamo un arciere che indossa l’elmo con corna e cresta mediana e ha una spessa visiera a punta sporgente sulla fronte. Indossa una goliera ad un solo anello (gli altri arcieri hanno una goliera a due anelli metallici sovrapposti), sul petto indossa la tipica piastra di protezione ventrale e sul retro la faretra con la ghiera dell’astuccio distinta dal coperchio, che si avvitava o vi si incastrava per pressione.
In questo bronzetto l’arco è in parte mancante, resta solo un tratto della corda: possiamo però immaginare che fosse come quello presente nell’altro esemplare, ovvero con corda annodata alle estremitá. Con la mano sinistra l’arciere tiene stretto il legno dell’arco, e con la mano destra la corda e la cocca della freccia posata sul braccio sinistro teso.
Gli arcieri (anche se in uno non è più completamente visibile) indossano una tunica attillatissima che lascia scoperte sul davanti le gambe e dietro cade in una larga falda a punta, come la coda di un “frac” – dice Lilliu.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), loc. Santa Vittoria
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: fortunatamente possiamo mettere a confronto questi tre bellissimi esemplari e, nonostante molte parti siano mancanti, possiamo così avere un’idea completa del vestiario, dell’aspetto e del bagaglio veramente complicato e formidabile dei mezzi di offesa primari e di riserva utilizzati da questi guerrieri
Curiositá: il bronzetto più integro (che si distingue dagli altri per il copricapo complesso ancora integro con corna che si ripiegano al centro sopra la cresta mediana) sulle spalle reca un gruppo di tre oggetti d’arme: un vasellino (forse per il grasso con cui ungere la corda), la lunga faretra per contenere le frecce, la spada con elsa terminante in forma di forcella semilunata. Al di sopra del gruppo vi é una specie di nastro metallico che gira ad arco (un tendiarco?)
fotografie di G. Exana
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILLISSO

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERI SAETTANTI

45) ARCIERI SAETTANTI
Nome: Arcieri saettanti
Professione: guerrieri
Altezza: partendo da sinistra: 10 cm – 16,8 cm – 14,5 cm
Vestiario e aspetto: i tre bronzetti sono molto simili, tanto che si può attribuirli alla stessa mano artigianale, sicuramente alla stessa bottega. Si colgono alcune varianti nell’armatura.
Nella prima fotografia ammiriamo un arciere che indossa l’elmo con corna e cresta mediana e ha una spessa visiera a punta sporgente sulla fronte. Indossa una goliera ad un solo anello (gli altri arcieri hanno una goliera a due anelli metallici sovrapposti), sul petto indossa la tipica piastra di protezione ventrale e sul retro la faretra con la ghiera dell’astuccio distinta dal coperchio, che si avvitava o vi si incastrava per pressione.
In questo bronzetto l’arco è in parte mancante, resta solo un tratto della corda: possiamo però immaginare che fosse come quello presente nell’altro esemplare, ovvero con corda annodata alle estremitá. Con la mano sinistra l’arciere tiene stretto il legno dell’arco, e con la mano destra la corda e la cocca della freccia posata sul braccio sinistro teso.
Gli arcieri (anche se in uno non è più completamente visibile) indossano una tunica attillatissima che lascia scoperte sul davanti le gambe e dietro cade in una larga falda a punta, come la coda di un “frac” – dice Lilliu.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), loc. Santa Vittoria
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: fortunatamente possiamo mettere a confronto questi tre bellissimi esemplari e, nonostante molte parti siano mancanti, possiamo così avere un’idea completa del vestiario, dell’aspetto e del bagaglio veramente complicato e formidabile dei mezzi di offesa primari e di riserva utilizzati da questi guerrieri
Curiositá: il bronzetto più integro (che si distingue dagli altri per il copricapo complesso ancora integro con corna che si ripiegano al centro sopra la cresta mediana) sulle spalle reca un gruppo di tre oggetti d’arme: un vasellino (forse per il grasso con cui ungere la corda), la lunga faretra per contenere le frecce, la spada con elsa terminante in forma di forcella semilunata. Al di sopra del gruppo vi é una specie di nastro metallico che gira ad arco (un tendiarco?)
fotografie di G. Exana
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILLISSO

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERE MANCINO CON ARCO IN SPALLA

48) ARCIERE MANCINO CON ARCO IN SPALLA
Nome: arciere orante con arco in spalla
Professione: guerriero
Altezza: 17,7 cm
Vestiario e aspetto: il guerriero impugna con la mano destra all’estremitá inferiore un grande arco, lungo e stretto annodato alle estremitá e appoggiato sulla spalla. Con la mano sinistra porge il saluto devozionale.
Porta sul capo un elmo con due corti creste e corna rivolte in avanti; indossa la doppia tunica e sopra questa porta un corpetto rettangolare di cuoio liscio ornato a tacche intorno al collo. Sopra questo indumento si nota la solita piastra ventrale di protezione dalla quale spunta la punta e l’elsa gammata del noto pugnaletto.
Al polso destro indossa un bracciale con una cresta striata sul dorso in corrispondenza della giuntura dei due capi ottenuta con strisce e legacci in pelle. Ai polpacci si notano gambiere con placca anteriore rettangolare.
Alle spalle porta tre oggetti: faretra per le frecce, vasetto (contenente forse il grasso per ungere la corda) e spada a lama larga con elsa a manubrio.
Luogo di ritrovamento: Teti (NU), loc. Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Segni particolari: le gambe sono rotte sotto i polpacci, il corno destro dell’elmo é spuntato.
Curiositá: anziché con la mano destra, l’arciere saluta con la mano sinistra tenendo il palmo aperto con il grosso pollice divaricato. Questa curiosa inversione fa pensare che si tratti di un arciere mancino.
fotografia di F. Cannas
disegno – bellissimo – di G. Exana (arciere destrorso)
Informazioni tratte da G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO, pt. 148

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERE DI UTA

51) ARCIERE DI UTA
Nome: Arciere di Uta
Professione: Arciere
Altezza: 24 cm
Aspetto e vestiario: il guerriero si presenta col corpo inarcato all’indietro e piglio militaresco. Con la mano destra impugna una grossa spada a lama larga a foglia lanceolata con nervatura mediana che appoggia sull’omero destro; con la mano sinistra regge, nella parte inferiore, un grande arco. L’arciere indossa un elmetto con due corte creste e brevi corna rivolte in avanti, con una sorta di visiera sulla fronte; al collo ha una doppia goliera protettiva ma rimane scoperto e ben visibile il pomo d’Adamo; veste una doppia tunica attillata priva di maniche, sull’orlo si intravedono frangette striate presenti anche al termine di due lunghe bande (forse di cuoio) che pendono dalle spalle. Le braccia sono nude e indifese: solo l’avambraccio sinistro è protetto da un “brassard” di cuoio indurito, chiuso sul polso da chiodini a coppia per attutire il colpo della corda dell’arco.
Al petto indossa la tipica piastra ventrale protettiva (di cuoio o forse di metallo) che è legata tramite due strisce passate sopra la spalla al gruppo di tre armi appese sul dorso: un astuccio conico infilato in un grosso anello orizzontale, destinato forse a contenere le punte di freccia (o un vasetto per grasso per l’arco), la faretra, la spada con elsa a manubrio.
Alle ginocchia porta ginocchiere o gambaletti corti guarniti sul davanti da piastra ovale, le cosce e il resto delle gambe e i piedi sono nudi.
Luogo di ritrovamento: Uta (CA), loc. Monte Arcosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: arco frammentato
Curiosità: l’arco secondo Lilliu, se sono attendibili i rapporti di proporzione con l’arciere, dovrebbe essere del tipo pesante che si usava appoggiandolo a terra
Fotografia e disegno: G. Exana
Fonti: G. Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: UTA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
VACCA STANTE

95) VACCA STANTE
Nome: vacca stante
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 6,3 cm – altezza 4,7 cm
Aspetto: l’animale è ritto sulle quattro zampe e poggia su una basetta rettangolare.
La struttura corporea è nel complesso agile e snella, il profilo della pancia e il dorso sono quasi orizzontali, il collo ben sviluppato e la testa molto avanzata rispetto alle zampe anteriori. Il bronzetto appare così molto lungo e sottile.
La coda è ripiegata, in modo naturalistico, sul dorso ma in senso contrario rispetto ad altri bronzetti. Le corna sono ben modellate, ampie e verticali; il volume del capo suggerisce una certa rotondità di forme, il muso è ben modulato dal taglio della bocca (non indicati, invece, gli occhi).
Luogo di ritrovamento: Nulvi (SS), località nuraghe Orku
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: integro, con le zampe anteriori e posteriori ancora fuse con la tavoletta quadrangolare di sostegno
Curiositá: il bovino manca di attributi maschili quindi forse per questo Lilliu lo classifica come esemplare femminile. Nella scheda descrittiva comunque lo studioso non riporta mai il genere dell’animale, la classificazione appare chiara solo dal nome dato al bronzetto.
Fotografia di G. Exana
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: NULVI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
RASOIO LUNATO CON DECORAZIONE A CERCHIELLI

119) RASOIO LUNATO CON DECORAZIONE A CERCHIELLI
Nome: rasoio lunato di bronzo con decorazione a cerchielli
Dimensioni: lunghezza 9,8 cm – lunghezza della lama 5,3 cm – larghezza massima 4 cm
Aspetto: rasoio con lama robusta lunata con margine più lungo convesso e margine opposto concavo.
Il manico cilindrico è sagomato “a tortiglione” e si salda con la lama con un rigonfiamento triangolare (ciò fa pensare che i due pezzi fossero stati fusi separatamente e poi uniti successivamente). L’asta del manico termina con un anello sormontato da un’appendice con due riccioli spiraliformi (uno dei quali è mancante).
Una delle facce della lama è decorata con una serie di CERCHIETTI CONCENTRICI – quattordici per l’esattezza – impressi a caldo, per Lilliu tali cerchi sono apparentemente situati in modo casuale in file irregolari e diseguali.
Luogo di ritrovamento: Cuglieri o Laerru (NU), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: mancante metà del rasoio, i margini mostrano segni di ripetute affilature, rotto il ricciolo della spirale destra
CURIOSITÁ:
questo esemplare é unico in Sardegna – dice Lilliu – e ciò fa supporre che sia stato importato dall’Etruria dove tali oggetti erano molto comuni e diffusi nel periodo geometrico pre-orientalizzante (circa VIII sec. a.C.).
Per la forma si vedano i seguenti esemplari rivenuti a: Vetulonia, Marsiliana d’Albegna, Falerii Veteres, Corchiano, Narce, Satricum, Capena.
La decorazione a CERCHIELLI si ripresenta inoltre in alcuni rasoi ritrovati in Romagna.
Il ritrovamento in Sardegna è quindi molto interessante per Lilliu perchè:
– prova un commercio vivo e attivo tra l’Isola e l’opposto sponda del mar Tirreno e soprattutto con i mercati della zona mineraria di Piombino
– il pezzo è realizzato assolutamente nel gusto della civilità geometrica sarda; un ramaio locale avrebbe potuto riprodurlo ispirandosi a un modello d’importazione, come oggetto alla moda

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana