Si tratta più precisamente di un protonuraghe.
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Manufatto totalmente diroccato di cui si intuisce con difficoltà la forma
Resti di un nuraghe forse mai ultimato
La tomba è stata in parte demolita con l’asportazione di tutti i conci lavorati che rivestivano la camera funeraria.
Tuttavia, malgrado il pessimo stato di conservazione, è possibile leggere sul terreno lo schema planimetrico consueto al tipo tombale: corpo rettangolare absidato nella parte posteriore, esedra semicircolare nella fronte e cella funeraria rettangolare. (A. Moravetti)
Il nuraghe si trova sulla sommità di una altura, a circa 100 metri a nord dell’ex SS 229 e a breve distanza dalle domus de janas omonime e del Nuraghe s’Aspru.
Del monumento, forse un recinto più che un nuraghe, restano 2/3 filari ad ovest e a nord, per un’altezza media di 2 metri, ed altre pietre sparse sul terreno. La muratura include nel suo tracciato la roccia naturale e doveva chiudere con un diametro di circa 11 metri. Le pietre sono di grandi dimensioni ed appena sbozzate.
Tratto dal libro “Ricerche archeologiche nel Marghine-Planargia” curato dall’archeologo Alberto Moravetti.
Sepoltura di epoca nuragica. La tomba è completamente inglobata in un macchione di lentisco, ma tra la vegetazione si riesce ad inviduare la parte terminale del corridoio sepolcrale.