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Muraglia megalitica di Pedra Oddetta

È situata su uno sperone trachitico a dominio della via naturale che raccorda l’altopiano di Campeda con la piana di Macomer, verso Sud, e con le pendici del Marghine ad Est.
A circa 250 metri ad Est della muraglia si trova il Nuraghe Sa Maddalena, mentre sulla parete SO del Riu s’Adde si apre il riparo sotto roccia che ha restituito la ben nota “veneretta”. La muraglia megalitica si sviluppa per una lunghezza di circa 160 metri con andamento curvilineo, da SE a NO, a delimitare un ampio spazio difeso dal taglio verticale della parete rocciosa e dalla muraglia stessa. La poderosa struttura sembra adattarsi al dislivello del terreno disponendosi per questo su tre piani a differenti quote.
(Andrea Mura-Nuragando Sardegna)

Muraglia megalitica di Pedra Oddetta

È situata su uno sperone trachitico a dominio della via naturale che raccorda l’altopiano di Campeda con la piana di Macomer, verso Sud, e con le pendici del Marghine ad Est.
A circa 250 metri ad Est della muraglia si trova il Nuraghe Sa Maddalena, mentre sulla parete SO del Riu s’Adde si apre il riparo sotto roccia che ha restituito la ben nota “veneretta”. La muraglia megalitica si sviluppa per una lunghezza di circa 160 metri con andamento curvilineo, da SE a NO, a delimitare un ampio spazio difeso dal taglio verticale della parete rocciosa e dalla muraglia stessa. La poderosa struttura sembra adattarsi al dislivello del terreno disponendosi per questo su tre piani a differenti quote.
(Andrea Mura-Nuragando Sardegna)

Muraglia megalitica di Pedra Oddetta

È situata su uno sperone trachitico a dominio della via naturale che raccorda l’altopiano di Campeda con la piana di Macomer, verso Sud, e con le pendici del Marghine ad Est.
A circa 250 metri ad Est della muraglia si trova il Nuraghe Sa Maddalena, mentre sulla parete SO del Riu s’Adde si apre il riparo sotto roccia che ha restituito la ben nota “veneretta”. La muraglia megalitica si sviluppa per una lunghezza di circa 160 metri con andamento curvilineo, da SE a NO, a delimitare un ampio spazio difeso dal taglio verticale della parete rocciosa e dalla muraglia stessa. La poderosa struttura sembra adattarsi al dislivello del terreno disponendosi per questo su tre piani a differenti quote.
(Andrea Mura-Nuragando Sardegna)

Muraglia megalitica di Pedra Oddetta

È situata su uno sperone trachitico a dominio della via naturale che raccorda l’altopiano di Campeda con la piana di Macomer, verso Sud, e con le pendici del Marghine ad Est.
A circa 250 metri ad Est della muraglia si trova il Nuraghe Sa Maddalena, mentre sulla parete SO del Riu s’Adde si apre il riparo sotto roccia che ha restituito la ben nota “veneretta”. La muraglia megalitica si sviluppa per una lunghezza di circa 160 metri con andamento curvilineo, da SE a NO, a delimitare un ampio spazio difeso dal taglio verticale della parete rocciosa e dalla muraglia stessa. La poderosa struttura sembra adattarsi al dislivello del terreno disponendosi per questo su tre piani a differenti quote.
(Andrea Mura-Nuragando Sardegna)

Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco

Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco

Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco

Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco

Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco

Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco

Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco

Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco