L’area archeologica comprende un nuraghe complesso, il nuraghe Appiu, situato ai piedi del monte Cuccu, rivolto verso il mare, trilobato, crollato esternamente, ma con all”interno tre ampie stanze rimaste intatte; un villaggio annesso al nuraghe, di circa 200 capanne; un altro nuraghe, monotorre; una tomba di giganti e due dolmen di piccole dimensioni. Nei dintorni si trovano anche un circolo megalitico e un tempio “a megaron”.
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La necropoli sorge in località “sa Serra”, in una zona collinare che domina il tratto del fiume Tirso in prossimità della sua confluenza con il Taloro. La piccola necropoli è costituita da sette ipogei del tipo a domus de janas, scavati sulla trachite che affiora in singoli banchi o in brevi costoni rocciosi.
La necropoli sorge in località “sa Serra”, in una zona collinare che domina il tratto del fiume Tirso in prossimità della sua confluenza con il Taloro. La piccola necropoli è costituita da sette ipogei del tipo a domus de janas, scavati sulla trachite che affiora in singoli banchi o in brevi costoni rocciosi.
La necropoli sorge in località “sa Serra”, in una zona collinare che domina il tratto del fiume Tirso in prossimità della sua confluenza con il Taloro. La piccola necropoli è costituita da sette ipogei del tipo a domus de janas, scavati sulla trachite che affiora in singoli banchi o in brevi costoni rocciosi.
Si trova nel territorio comunale di Chiaramonti (SS), sulla riva sinistra del rio Oloitti quando attraversa quell’ampio territorio ricco di emergenze archeologiche che si amplia partendo dalla necropoli di Murrone e giù a valle verso Bardedu e Moronzanos. Si sviluppa a L in numero di tre camere con anticella.
Si trova nel territorio comunale di Chiaramonti (SS), sulla riva sinistra del rio Oloitti quando attraversa quell’ampio territorio ricco di emergenze archeologiche che si amplia partendo dalla necropoli di Murrone e giù a valle verso Bardedu e Moronzanos. Si sviluppa a L in numero di tre camere con anticella. La foto che riporta lo scranno del Re “sa trona de su Re” è poco distante e incuriosisce per la sua forma che ergonomicamente si addice ad un posteriore “regale” importante di un comandante ma, forse un concio di età nuragica.
Si trova nel territorio comunale di Chiaramonti (SS), sulla riva sinistra del rio Oloitti quando attraversa quell’ampio territorio ricco di emergenze archeologiche che si amplia partendo dalla necropoli di Murrone e giù a valle verso Bardedu e Moronzanos. Si sviluppa a L in numero di tre camere con anticella.
La tomba è costruita con tecnica a filari. Il corpo tombale contiene un corridoio funebre rettangolare; chiuso sul fondo da un’unica lastra di testata sagomata ad arco L’esedra si conserva solo in parte: l’emiciclo è delimitato da lastre ortostatiche di dimensioni ridotte, alla base delle quali si sviluppa un basso bancone-sedile, anch’esso incompleto, destinato ad accogliere le offerte. Il paramento murario posteriore dell’esedra si raccorda senza soluzione di continuità col corpo tombale.
La tomba è costruita con tecnica a filari. Il corpo tombale contiene un corridoio funebre rettangolare; chiuso sul fondo da un’unica lastra di testata sagomata ad arco L’esedra si conserva solo in parte: l’emiciclo è delimitato da lastre ortostatiche di dimensioni ridotte, alla base delle quali si sviluppa un basso bancone-sedile, anch’esso incompleto, destinato ad accogliere le offerte. Il paramento murario posteriore dell’esedra si raccorda senza soluzione di continuità col corpo tombale.
La tomba è costruita con tecnica a filari. Il corpo tombale contiene un corridoio funebre rettangolare; chiuso sul fondo da un’unica lastra di testata sagomata ad arco L’esedra si conserva solo in parte: l’emiciclo è delimitato da lastre ortostatiche di dimensioni ridotte, alla base delle quali si sviluppa un basso bancone-sedile, anch’esso incompleto, destinato ad accogliere le offerte. Il paramento murario posteriore dell’esedra si raccorda senza soluzione di continuità col corpo tombale.
Sepoltura posta a poca distanza dal protonuraghe Gazza.
La necropoli è costituita da 18 domus de janas, scavate su tre livelli orizzontali sovrapposti a partire dalla linea basale del costone, per un’altezza massima di m 3 sul piano di campagna. I materiali rinvenuti nel corso degli scavi hanno consentito di datare le sepolture ad un periodo compreso tra il Neolitico finale (cultura di San Michele, 3200-2800 a.C.) e il Bronzo antico (cultura di Bonnanaro, 1800-1600 a.C.).