Si tratta di una roccia antropomorfa il cui aspetto viene assimilato al volto della sfinge egizia
Prov: Oristano
Autore: Franco Vacca
Codice Geo: NUR8473
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#immagini: 34265
Si tratta di una roccia antropomorfa il cui aspetto viene assimilato al volto della sfinge egizia
nuraghe diroccato prossimo ad un complesso di domus de janas
nuraghe diroccato prossimo ad un complesso di domus de janas
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)
Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati all’interno delle tombe, perlopiù ceramiche ed oggetti d’ornamento, sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia [1]. Gli scavi iniziati circa trent’anni fa sono stati ripresi più volte, anche recentemente.
Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre, edificato in epoche nuragica, e alcuni edifici risalenti alla seconda guerra mondiale. (Wikipedia)