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Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco

Capanne e sacche prenuragiche di Serra Linta

La pianura attraversata dal Tirso accoglie numerose testimonianze di tutte le fasi della Preistoria, ora quasi tutte sommerse dalle acque del Lago Omodeo (si pensi alla domus de janas di Grugos con la sua bellissima protome – link in basso).
Tra queste di grande interesse è il villaggio di Serra Linta.
Il vasto villaggio preistorico si estende lungo la sponda destra del fiume.
Abitato nei tempi del Neolitico recente, era costituito da edifici distribuiti in un’area di circa 45 ettari.
Le strutture, di cui ora sono visibili solo uno o due filari delle pietre di base, «erano realizzate con uno zoccolo in piccole e medie pietre poligonali, mentre l’elevato e la copertura erano in legno e frasche. Il modello ricorrente è quello con due ambienti affiancati, uno semicircolare ed uno rettangolare. Il soffitto del vano semicircolare era semiconico e quello del vano rettangolare poteva essere a doppio spiovente».
Serra Linta ha offerto «la conferma che nelle domus de janas sono rappresentati alcuni moduli abitativi reali; infatti molte grotticelle funerarie presentano un’anticella semicircolare dalla quale si accede ad un ambiente rettangolare».
Fonte informazioni: cartello informativo in loco

Necropoli Li Muri

La necropoli, datata alla seconda metà del IV millennio a.C. e ascrivibile alla cultura di Arzachena, è composta da cinque casse litiche, quattro delle quali contornate da circoli di pietre conficcate nel terreno che, originariamente, delimitavano il tumulo in terra e pietrisco che veniva eretto sopra la sepoltura.

Necropoli Li Muri

La necropoli, datata alla seconda metà del IV millennio a.C. e ascrivibile alla cultura di Arzachena, è composta da cinque casse litiche, quattro delle quali contornate da circoli di pietre conficcate nel terreno che, originariamente, delimitavano il tumulo in terra e pietrisco che veniva eretto sopra la sepoltura.

Necropoli Li Muri

La necropoli, datata alla seconda metà del IV millennio a.C. e ascrivibile alla cultura di Arzachena, è composta da cinque casse litiche, quattro delle quali contornate da circoli di pietre conficcate nel terreno che, originariamente, delimitavano il tumulo in terra e pietrisco che veniva eretto sopra la sepoltura.

Necropoli Li Muri

La necropoli, datata alla seconda metà del IV millennio a.C. e ascrivibile alla cultura di Arzachena, è composta da cinque casse litiche, quattro delle quali contornate da circoli di pietre conficcate nel terreno che, originariamente, delimitavano il tumulo in terra e pietrisco che veniva eretto sopra la sepoltura.

Necropoli Li Muri

La necropoli, datata alla seconda metà del IV millennio a.C. e ascrivibile alla cultura di Arzachena, è composta da cinque casse litiche, quattro delle quali contornate da circoli di pietre conficcate nel terreno che, originariamente, delimitavano il tumulo in terra e pietrisco che veniva eretto sopra la sepoltura.

Nuraghe Bidinnannari o Marasorighes

Il nuraghe di Bidinnannari o Marasorighes è situato sull’orlo di un tavolato tra chitico (246 m. s.l.m.) che domina il Riu Liscoi e lungo il quale, in epoca preistorica, fu realizzata in opera poligonale, una muraglia megalitica su cui poggia, in parte, il monumento e che, per circa 10 m, segue, con un andamento concavo, il profilo roccioso del rilievo. La costruzione, in trachite rosata, realizzata in filari di massi sbozzati, è circondata da folte macchie di lentischio e di fichi d’india. Il corpo centrale è costituito da un nuraghe a corridoio al quale sono state aggiunte, successivamente, due torri con addizione frontale a tancato che determinano una pianta subtriangolare con angoli smussati e prospetto concavo.
L’ingresso parzialmente interrato, orientato a sud, è architravato, con spiraglio di scarico a luce trapezoidale ed immette ad un breve andito piattabandato (lunghezza 2,5 m. circa). Su questo, si apre un corridoio rettilineo che doveva condurre alla torre laterale di sinistra, in cui era possibile entrare anche mediante un passaggio aperto in un lato breve del cortile. Dall’ingresso infatti, attraverso il vano piattabandato, si accede ad un piccolo ambiente di pianta rettangolare, a cielo aperto, oggi ingombro di macerie, nel quale si aprorio gli ingressi al corpo centrale e alle due torri laterali.
Un corridoio lungo m. 3,50 circa, con sei lastroni di piattabanda, introduce alla torre laterale di destra, di forma ellittica, ora priva di copertura, da supporsi presumibilmente a tholos; all’interno vi sono due profonde nicchie, e, una di esse, con apertura architravata, attraversa tutto lo spessore murario del corpo aggiunto, per giungere sino alla struttura del nuraghe.
Lo stato di conservazione del monumento è precario a causa della disgregazione della trachite.
(Ottana: archeologia e territorio a cura di Giuseppa Tanda)

Comune: OTTANA
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR5801
> Scheda Geoportale
Nuraghe Bidinnannari o Marasorighes

Il nuraghe di Bidinnannari o Marasorighes è situato sull’orlo di un tavolato tra chitico (246 m. s.l.m.) che domina il Riu Liscoi e lungo il quale, in epoca preistorica, fu realizzata in opera poligonale, una muraglia megalitica su cui poggia, in parte, il monumento e che, per circa 10 m, segue, con un andamento concavo, il profilo roccioso del rilievo. La costruzione, in trachite rosata, realizzata in filari di massi sbozzati, è circondata da folte macchie di lentischio e di fichi d’india. Il corpo centrale è costituito da un nuraghe a corridoio al quale sono state aggiunte, successivamente, due torri con addizione frontale a tancato che determinano una pianta subtriangolare con angoli smussati e prospetto concavo.
L’ingresso parzialmente interrato, orientato a sud, è architravato, con spiraglio di scarico a luce trapezoidale ed immette ad un breve andito piattabandato (lunghezza 2,5 m. circa). Su questo, si apre un corridoio rettilineo che doveva condurre alla torre laterale di sinistra, in cui era possibile entrare anche mediante un passaggio aperto in un lato breve del cortile. Dall’ingresso infatti, attraverso il vano piattabandato, si accede ad un piccolo ambiente di pianta rettangolare, a cielo aperto, oggi ingombro di macerie, nel quale si aprorio gli ingressi al corpo centrale e alle due torri laterali.
Un corridoio lungo m. 3,50 circa, con sei lastroni di piattabanda, introduce alla torre laterale di destra, di forma ellittica, ora priva di copertura, da supporsi presumibilmente a tholos; all’interno vi sono due profonde nicchie, e, una di esse, con apertura architravata, attraversa tutto lo spessore murario del corpo aggiunto, per giungere sino alla struttura del nuraghe.
Lo stato di conservazione del monumento è precario a causa della disgregazione della trachite.
(Ottana: archeologia e territorio a cura di Giuseppa Tanda)

Comune: OTTANA
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR5801
> Scheda Geoportale
Nuraghe Bidinnannari o Marasorighes

Il nuraghe di Bidinnannari o Marasorighes è situato sull’orlo di un tavolato tra chitico (246 m. s.l.m.) che domina il Riu Liscoi e lungo il quale, in epoca preistorica, fu realizzata in opera poligonale, una muraglia megalitica su cui poggia, in parte, il monumento e che, per circa 10 m, segue, con un andamento concavo, il profilo roccioso del rilievo. La costruzione, in trachite rosata, realizzata in filari di massi sbozzati, è circondata da folte macchie di lentischio e di fichi d’india. Il corpo centrale è costituito da un nuraghe a corridoio al quale sono state aggiunte, successivamente, due torri con addizione frontale a tancato che determinano una pianta subtriangolare con angoli smussati e prospetto concavo.
L’ingresso parzialmente interrato, orientato a sud, è architravato, con spiraglio di scarico a luce trapezoidale ed immette ad un breve andito piattabandato (lunghezza 2,5 m. circa). Su questo, si apre un corridoio rettilineo che doveva condurre alla torre laterale di sinistra, in cui era possibile entrare anche mediante un passaggio aperto in un lato breve del cortile. Dall’ingresso infatti, attraverso il vano piattabandato, si accede ad un piccolo ambiente di pianta rettangolare, a cielo aperto, oggi ingombro di macerie, nel quale si aprorio gli ingressi al corpo centrale e alle due torri laterali.
Un corridoio lungo m. 3,50 circa, con sei lastroni di piattabanda, introduce alla torre laterale di destra, di forma ellittica, ora priva di copertura, da supporsi presumibilmente a tholos; all’interno vi sono due profonde nicchie, e, una di esse, con apertura architravata, attraversa tutto lo spessore murario del corpo aggiunto, per giungere sino alla struttura del nuraghe.
Lo stato di conservazione del monumento è precario a causa della disgregazione della trachite.
(Ottana: archeologia e territorio a cura di Giuseppa Tanda)

Comune: OTTANA
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR5801
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Nuraghe Bidinnannari o Marasorighes

Il nuraghe di Bidinnannari o Marasorighes è situato sull’orlo di un tavolato tra chitico (246 m. s.l.m.) che domina il Riu Liscoi e lungo il quale, in epoca preistorica, fu realizzata in opera poligonale, una muraglia megalitica su cui poggia, in parte, il monumento e che, per circa 10 m, segue, con un andamento concavo, il profilo roccioso del rilievo. La costruzione, in trachite rosata, realizzata in filari di massi sbozzati, è circondata da folte macchie di lentischio e di fichi d’india. Il corpo centrale è costituito da un nuraghe a corridoio al quale sono state aggiunte, successivamente, due torri con addizione frontale a tancato che determinano una pianta subtriangolare con angoli smussati e prospetto concavo.
L’ingresso parzialmente interrato, orientato a sud, è architravato, con spiraglio di scarico a luce trapezoidale ed immette ad un breve andito piattabandato (lunghezza 2,5 m. circa). Su questo, si apre un corridoio rettilineo che doveva condurre alla torre laterale di sinistra, in cui era possibile entrare anche mediante un passaggio aperto in un lato breve del cortile. Dall’ingresso infatti, attraverso il vano piattabandato, si accede ad un piccolo ambiente di pianta rettangolare, a cielo aperto, oggi ingombro di macerie, nel quale si aprorio gli ingressi al corpo centrale e alle due torri laterali.
Un corridoio lungo m. 3,50 circa, con sei lastroni di piattabanda, introduce alla torre laterale di destra, di forma ellittica, ora priva di copertura, da supporsi presumibilmente a tholos; all’interno vi sono due profonde nicchie, e, una di esse, con apertura architravata, attraversa tutto lo spessore murario del corpo aggiunto, per giungere sino alla struttura del nuraghe.
Lo stato di conservazione del monumento è precario a causa della disgregazione della trachite.
(Ottana: archeologia e territorio a cura di Giuseppa Tanda)

Comune: OTTANA
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR5801
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Nuraghe Bidinnannari o Marasorighes

Il nuraghe di Bidinnannari o Marasorighes è situato sull’orlo di un tavolato tra chitico (246 m. s.l.m.) che domina il Riu Liscoi e lungo il quale, in epoca preistorica, fu realizzata in opera poligonale, una muraglia megalitica su cui poggia, in parte, il monumento e che, per circa 10 m, segue, con un andamento concavo, il profilo roccioso del rilievo. La costruzione, in trachite rosata, realizzata in filari di massi sbozzati, è circondata da folte macchie di lentischio e di fichi d’india. Il corpo centrale è costituito da un nuraghe a corridoio al quale sono state aggiunte, successivamente, due torri con addizione frontale a tancato che determinano una pianta subtriangolare con angoli smussati e prospetto concavo.
L’ingresso parzialmente interrato, orientato a sud, è architravato, con spiraglio di scarico a luce trapezoidale ed immette ad un breve andito piattabandato (lunghezza 2,5 m. circa). Su questo, si apre un corridoio rettilineo che doveva condurre alla torre laterale di sinistra, in cui era possibile entrare anche mediante un passaggio aperto in un lato breve del cortile. Dall’ingresso infatti, attraverso il vano piattabandato, si accede ad un piccolo ambiente di pianta rettangolare, a cielo aperto, oggi ingombro di macerie, nel quale si aprorio gli ingressi al corpo centrale e alle due torri laterali.
Un corridoio lungo m. 3,50 circa, con sei lastroni di piattabanda, introduce alla torre laterale di destra, di forma ellittica, ora priva di copertura, da supporsi presumibilmente a tholos; all’interno vi sono due profonde nicchie, e, una di esse, con apertura architravata, attraversa tutto lo spessore murario del corpo aggiunto, per giungere sino alla struttura del nuraghe.
Lo stato di conservazione del monumento è precario a causa della disgregazione della trachite.
(Ottana: archeologia e territorio a cura di Giuseppa Tanda)

Comune: OTTANA
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
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