Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata. Probabile edificio unico e pozzo sacro.
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Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata. Probabile edificio unico e pozzo sacro.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata. Probabile edificio unico e pozzo sacro.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata. Probabile edificio unico e pozzo sacro.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata. Probabile edificio unico e pozzo sacro.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata. Probabile edificio unico e pozzo sacro.
Nel sito di Bau Crabas sono presenti due pozzi distanti tra loro circa 150 m., circostanza che lascia presumere un utilizzo cultuale di quest’area
Nel sito di Bau Crabas sono presenti due pozzi distanti tra loro circa 150 m., circostanza che lascia presumere un utilizzo cultuale di quest’area
La baia di Pula, come innumerevoli altre della Sardegna, era totalmente presidiata dai costruttori di torri.
Da Sarroch a Pula, passando per Villa San Pietro, ogni rilievo dominante vede la presenza di un nuraghe, sino al mare.
L’approdo di Sarroch veniva dominato dalle torri di Antigori e Dom’e S’Orcu, mentre a Pula, sul versante di Perd’e Sali, il colle principale è il “monte” Mereu con il suo nuraghe.
Il colle non è facilmente accessibile al visitatore perché avvolto da un manto di macchia mediterranea spinosa.
La macchina va abbandonata davanti a una sbarra lucchettata a un centinaio di metri dall’asfalto della strada costiera da Sarroch a Pula. Da qui al nuraghe si sale a piedi seguendo una traccia su un sentiero non facilmente individuabile.
In questi anni ho visto tanti nuraghi fatiscenti ma pochi nelle condizioni del Mereu.
Di esso è difficile intuire anche il numero di torri che contornavano quella centrale.
Tuttavia è certo che dovesse trattarsi di un polilobato con accesso a Sud Est, il cui “mastio” era dotato delle tre tipiche nicchie interne.
Data l’alta intensità di antropizzazione e di utilizzo produttivo del territorio, soprattutto per utilità turistiche, sconcerta vedere lo stato di abbandono dell’antico edificio e l’incapacità delle istituzioni di collegare gli itinerari turistici a questo importante luogo.
Non è una visita da compiere con abbigliamento leggero e scarpe non adatte alle camminate su spezzoni di rocce. Io stesso, con le sniker, ho pagato lo scotto inciampando e cadendo sui cespugli spinosi.
La baia di Pula, come innumerevoli altre della Sardegna, era totalmente presidiata dai costruttori di torri.
Da Sarroch a Pula, passando per Villa San Pietro, ogni rilievo dominante vede la presenza di un nuraghe, sino al mare.
L’approdo di Sarroch veniva dominato dalle torri di Antigori e Dom’e S’Orcu, mentre a Pula, sul versante di Perd’e Sali, il colle principale è il “monte” Mereu con il suo nuraghe.
Il colle non è facilmente accessibile al visitatore perché avvolto da un manto di macchia mediterranea spinosa.
La macchina va abbandonata davanti a una sbarra lucchettata a un centinaio di metri dall’asfalto della strada costiera da Sarroch a Pula. Da qui al nuraghe si sale a piedi seguendo una traccia su un sentiero non facilmente individuabile.
In questi anni ho visto tanti nuraghi fatiscenti ma pochi nelle condizioni del Mereu.
Di esso è difficile intuire anche il numero di torri che contornavano quella centrale.
Tuttavia è certo che dovesse trattarsi di un polilobato con accesso a Sud Est, il cui “mastio” era dotato delle tre tipiche nicchie interne.
Data l’alta intensità di antropizzazione e di utilizzo produttivo del territorio, soprattutto per utilità turistiche, sconcerta vedere lo stato di abbandono dell’antico edificio e l’incapacità delle istituzioni di collegare gli itinerari turistici a questo importante luogo.
Non è una visita da compiere con abbigliamento leggero e scarpe non adatte alle camminate su spezzoni di rocce. Io stesso, con le sniker, ho pagato lo scotto inciampando e cadendo sui cespugli spinosi.
La baia di Pula, come innumerevoli altre della Sardegna, era totalmente presidiata dai costruttori di torri.
Da Sarroch a Pula, passando per Villa San Pietro, ogni rilievo dominante vede la presenza di un nuraghe, sino al mare.
L’approdo di Sarroch veniva dominato dalle torri di Antigori e Dom’e S’Orcu, mentre a Pula, sul versante di Perd’e Sali, il colle principale è il “monte” Mereu con il suo nuraghe.
Il colle non è facilmente accessibile al visitatore perché avvolto da un manto di macchia mediterranea spinosa.
La macchina va abbandonata davanti a una sbarra lucchettata a un centinaio di metri dall’asfalto della strada costiera da Sarroch a Pula. Da qui al nuraghe si sale a piedi seguendo una traccia su un sentiero non facilmente individuabile.
In questi anni ho visto tanti nuraghi fatiscenti ma pochi nelle condizioni del Mereu.
Di esso è difficile intuire anche il numero di torri che contornavano quella centrale.
Tuttavia è certo che dovesse trattarsi di un polilobato con accesso a Sud Est, il cui “mastio” era dotato delle tre tipiche nicchie interne.
Data l’alta intensità di antropizzazione e di utilizzo produttivo del territorio, soprattutto per utilità turistiche, sconcerta vedere lo stato di abbandono dell’antico edificio e l’incapacità delle istituzioni di collegare gli itinerari turistici a questo importante luogo.
Non è una visita da compiere con abbigliamento leggero e scarpe non adatte alle camminate su spezzoni di rocce. Io stesso, con le sniker, ho pagato lo scotto inciampando e cadendo sui cespugli spinosi.
Il nuraghe Barru, si trova al confine dei territori tra Guasila e Guamaggiore. La struttura e le dimensioni, pare siano paragonabili a su nuraxi di Barumini.
























