La necropoli ipogeica di “sa pedra pertunta” meglio conosciuta come “Roccia dell”elefante” è composta da due domus de janas: la prima è posta nella parte alta di un grande masso tracchitico e residuano solamente tracce di tre vani; la seconda tomba, si apre poco sotto, sullo stesso masso, è composta da quattro cellette ed è interessante e molto conosciuta per la presenza di protomi taurine scolpite sulle pareti del primo vano
#immagini: 1265
La necropoli ipogeica di “sa pedra pertunta” meglio conosciuta come “Roccia dell”elefante” è composta da due domus de janas: la prima è posta nella parte alta di un grande masso tracchitico e residuano solamente tracce di tre vani; la seconda tomba, si apre poco sotto, sullo stesso masso, è composta da quattro cellette ed è interessante e molto conosciuta per la presenza di protomi taurine scolpite sulle pareti del primo vano
La necropoli ipogeica di “sa pedra pertunta” meglio conosciuta come “Roccia dell”elefante” è composta da due domus de janas: la prima è posta nella parte alta di un grande masso tracchitico e residuano solamente tracce di tre vani; la seconda tomba, si apre poco sotto, sullo stesso masso, è composta da quattro cellette ed è interessante e molto conosciuta per la presenza di protomi taurine scolpite sulle pareti del primo vano
La domu è composta da tre vani di pianta subrettangolare sui quali si aprono altre cinque celle minori di pianta ellittica o semicircolare. Alla tomba si accede tramite un vestibolo di pianta rettangolare, il cui soffitto riproduce un tetto a doppio spiovente con trave centrale (cm 20 x 5 prof.) dalla quale si dipartono i travetti laterali (otto per parte) alternati a larghe bande piatte (cm 20-30).
La domu è composta da tre vani di pianta subrettangolare sui quali si aprono altre cinque celle minori di pianta ellittica o semicircolare. Alla tomba si accede tramite un vestibolo di pianta rettangolare, il cui soffitto riproduce un tetto a doppio spiovente con trave centrale (cm 20 x 5 prof.) dalla quale si dipartono i travetti laterali (otto per parte) alternati a larghe bande piatte (cm 20-30).
La domu è composta da tre vani di pianta subrettangolare sui quali si aprono altre cinque celle minori di pianta ellittica o semicircolare. Alla tomba si accede tramite un vestibolo di pianta rettangolare, il cui soffitto riproduce un tetto a doppio spiovente con trave centrale (cm 20 x 5 prof.) dalla quale si dipartono i travetti laterali (otto per parte) alternati a larghe bande piatte (cm 20-30).
La domu è composta da tre vani di pianta subrettangolare sui quali si aprono altre cinque celle minori di pianta ellittica o semicircolare. Alla tomba si accede tramite un vestibolo di pianta rettangolare, il cui soffitto riproduce un tetto a doppio spiovente con trave centrale (cm 20 x 5 prof.) dalla quale si dipartono i travetti laterali (otto per parte) alternati a larghe bande piatte (cm 20-30).
La domu è composta da tre vani di pianta subrettangolare sui quali si aprono altre cinque celle minori di pianta ellittica o semicircolare. Alla tomba si accede tramite un vestibolo di pianta rettangolare, il cui soffitto riproduce un tetto a doppio spiovente con trave centrale (cm 20 x 5 prof.) dalla quale si dipartono i travetti laterali (otto per parte) alternati a larghe bande piatte (cm 20-30).
La domu è composta da tre vani di pianta subrettangolare sui quali si aprono altre cinque celle minori di pianta ellittica o semicircolare. Alla tomba si accede tramite un vestibolo di pianta rettangolare, il cui soffitto riproduce un tetto a doppio spiovente con trave centrale (cm 20 x 5 prof.) dalla quale si dipartono i travetti laterali (otto per parte) alternati a larghe bande piatte (cm 20-30).
La domu è composta da tre vani di pianta subrettangolare sui quali si aprono altre cinque celle minori di pianta ellittica o semicircolare. Alla tomba si accede tramite un vestibolo di pianta rettangolare, il cui soffitto riproduce un tetto a doppio spiovente con trave centrale (cm 20 x 5 prof.) dalla quale si dipartono i travetti laterali (otto per parte) alternati a larghe bande piatte (cm 20-30).
La domu è composta da tre vani di pianta subrettangolare sui quali si aprono altre cinque celle minori di pianta ellittica o semicircolare. Alla tomba si accede tramite un vestibolo di pianta rettangolare, il cui soffitto riproduce un tetto a doppio spiovente con trave centrale (cm 20 x 5 prof.) dalla quale si dipartono i travetti laterali (otto per parte) alternati a larghe bande piatte (cm 20-30).
“Situata nel versante nord-orientale del Montalbo, è una delle grotte più interessanti dal punto di vista archeologico dell’intero territorio, poiché utilizzata come luogo di sepoltura e di culto in epoca nuragica. Il suo ingresso venne ristretto e adattato dai nuragici che vi costruirono una ripida scalinata, che continua ancora oggi dopo 3500 anni ad assolvere alla sua funzione. Al termine della scalinata si apre un’ampia sala con una grande stalagmite che si collega al soffitto della grotta. Sono presenti numerose stalattiti e concrezioni che la rendono molto affascinante dal punto di vista naturalistico, ma la suggestione che evoca il suo passato nuragico è di grande impatto ed emozione. Intorno agli anni ’80 un progetto di recupero dei beni archeologici del territorio di Siniscola, dotò la grotta di una grande scala in ferro tuttora presente, che ha funzione di rendere più agevole l’ingresso all’interno della sala principale”. (Visit Siniscola)