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Riparo sotto roccia di Frattale

Riparo sotto roccia con petroglifi in località Frattale (Oliena – Nuoro)
09/11/2007 di admin
Atti della XXII riunione scientifica IIPP, in Sardegna centro-settentrionale

Viene presentato un singolare ed interessante riparo sotto roccia che si apre in un enorme masso granitico che gli agenti atmosferici hanno scavato alla base, dando origine ad una spaziosa cavità con ampia imboccatura principale, delimitata ai lati da due lastroni ortostatici e chiusa parzialmente da un muretto a secco di cui restano scarse ma evidenti tracce. L’interesse maggiore della grotticella è dovuto, però, alla presenza di due differenti tipi di incisioni, geometriche, nella roccia affiorante che costituisce il pavimento del riparo, antropomorfe schematiche nella parete di fondo. Per le prime – cerchi, figure quadrangolari e complesse – il quadro comparativo si presenta assai tenue e generico e non consente puntuali riferimenti culturali e cronologici, cos1 come appare di difficile interpretazione sia la composizione d’insieme che i singoli motivi che la costituiscono: planimetria di un villaggio oppure figure idoliformi (i motivi complessi) con simboli solari (cerchi)? Di più agevole inquadramento, invece, l’unica figura antropomorfa schematica riconoscibile fra altre ormai cancellate dal disfacimento naturale della roccia; appartiene ad un tipo di rappresentazione schematica della figura umana assai comune, sia nell’isola che in aree extrainsulari, anche se la particolare variante di Frattale – a doppio U con estremità volte verso l’alto – appare meno consueta. Questa figura trova confronto con petroglifi della tomba Branca di Moseddu (Cheremule-Sassari) e della Grotta del Bue Marino (Dorgali-Nuoro) e richiama inoltre lo schema a candelabro presente negli ipogei di Sas Concas di Oniferi e il capovolto scolpito a bassorilievo in una statua-menhir di Laconi. Infine, un breve saggio di scavo limitato alla zona dell’ingresso, oltre a scarsi ed atipici frammenti ceramici, ha restituito parte di bicchiere (?) decorato a pettine nello stile del vaso campaniforme, a bande sovrapposte alternate (a tratteggio obliquo, liscie, e linee puntinate orizzontali). L’ornato e la tecnica decorativa, pur nei limiti imposti dalle piccole dimensioni del frammento, trovano rispondenza in un frammento da S. Bartolomeo, nel campaniforme pirenaico francese e armoricano, e rientrano nel più ampio quadro del campaniforme internazionale. L’Autore mette in stretta relazione questo frammento decorato con le incisioni schematiche antropomorfe, che, di conseguenza, vengono attribuite all’epoca di diffusione del vaso campaniforme, a tempi del Calcolitico – I Bronzo. Più problematica, invece, appare la definizione cronologica e culturale delle incisioni geometriche che sembrano essere state istoriate quando già la grotticella era adibita a sepoltura, forse in un momento successivo ai petroglifi antropomorfi.

A. MORAVETTI – Riparo sotto roccia con petroglifi in località Frattale (Oliena – Nuoro)

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Sergio Melis
Codice Geo: NUR11935
> Scheda Geoportale
Riparo sotto roccia di Frattale

Riparo sotto roccia con petroglifi in località Frattale (Oliena – Nuoro)
09/11/2007
Atti della XXII riunione scientifica IIPP, in Sardegna centro-settentrionale

Viene presentato un singolare ed interessante riparo sotto roccia che si apre in un enorme masso granitico che gli agenti atmosferici hanno scavato alla base, dando origine ad una spaziosa cavità con ampia imboccatura principale, delimitata ai lati da due lastroni ortostatici e chiusa parzialmente da un muretto a secco di cui restano scarse ma evidenti tracce. L’interesse maggiore della grotticella è dovuto, però, alla presenza di due differenti tipi di incisioni, geometriche, nella roccia affiorante che costituisce il pavimento del riparo, antropomorfe schematiche nella parete di fondo. Per le prime – cerchi, figure quadrangolari e complesse – il quadro comparativo si presenta assai tenue e generico e non consente puntuali riferimenti culturali e cronologici, cos1 come appare di difficile interpretazione sia la composizione d’insieme che i singoli motivi che la costituiscono: planimetria di un villaggio oppure figure idoliformi (i motivi complessi) con simboli solari (cerchi)? Di più agevole inquadramento, invece, l’unica figura antropomorfa schematica riconoscibile fra altre ormai cancellate dal disfacimento naturale della roccia; appartiene ad un tipo di rappresentazione schematica della figura umana assai comune, sia nell’isola che in aree extrainsulari, anche se la particolare variante di Frattale – a doppio U con estremità volte verso l’alto – appare meno consueta. Questa figura trova confronto con petroglifi della tomba Branca di Moseddu (Cheremule-Sassari) e della Grotta del Bue Marino (Dorgali-Nuoro) e richiama inoltre lo schema a candelabro presente negli ipogei di Sas Concas di Oniferi e il capovolto scolpito a bassorilievo in una statua-menhir di Laconi. Infine, un breve saggio di scavo limitato alla zona dell’ingresso, oltre a scarsi ed atipici frammenti ceramici, ha restituito parte di bicchiere (?) decorato a pettine nello stile del vaso campaniforme, a bande sovrapposte alternate (a tratteggio obliquo, liscie, e linee puntinate orizzontali). L’ornato e la tecnica decorativa, pur nei limiti imposti dalle piccole dimensioni del frammento, trovano rispondenza in un frammento da S. Bartolomeo, nel campaniforme pirenaico francese e armoricano, e rientrano nel più ampio quadro del campaniforme internazionale. L’Autore mette in stretta relazione questo frammento decorato con le incisioni schematiche antropomorfe, che, di conseguenza, vengono attribuite all’epoca di diffusione del vaso campaniforme, a tempi del Calcolitico – I Bronzo. Più problematica, invece, appare la definizione cronologica e culturale delle incisioni geometriche che sembrano essere state istoriate quando già la grotticella era adibita a sepoltura, forse in un momento successivo ai petroglifi antropomorfi.

A. MORAVETTI – Riparo sotto roccia con petroglifi in località Frattale (Oliena – Nuoro)

Comune: OLIENA
Prov: Nuoro
Autore: Sergio Melis
Codice Geo: NUR11935
> Scheda Geoportale
Nuraghe Orrubiu

Ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garitta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.

Nuraghe Orrubiu

Ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garitta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.

Nuraghe Orrubiu

Ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garitta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.

Nuraghe Orrubiu

Ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garitta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.

Nuraghe Genna ‘e Corte

Il nuraghe è di tipo complesso, costituito da un bastione pentalobato che racchiude la torre originaria e un cortile. Il mastio, di pianta circolare (m 13 di diametro esterno), si conserva per un’altezza massima residua di oltre 12 metri. Il paramento murario esterno, è costituito da blocchi di trachite di medie dimensioni, disposti a filari orizzontali. Ingombro di pietrame nella camera inferiore, mostra dell’interno solamente la linea delle pareti del corridoio del piano superiore, disposto in modo trasversale rispetto alla scala elicoidale – ostruita anch’essa – che si dipartiva dal piano terra.

Nuraghe Genna ‘e Corte

Il nuraghe è di tipo complesso, costituito da un bastione pentalobato che racchiude la torre originaria e un cortile. Il mastio, di pianta circolare (m 13 di diametro esterno), si conserva per un’altezza massima residua di oltre 12 metri. Il paramento murario esterno, è costituito da blocchi di trachite di medie dimensioni, disposti a filari orizzontali. Ingombro di pietrame nella camera inferiore, mostra dell’interno solamente la linea delle pareti del corridoio del piano superiore, disposto in modo trasversale rispetto alla scala elicoidale – ostruita anch’essa – che si dipartiva dal piano terra.

Nuraghe Genna ‘e Corte

Il nuraghe è di tipo complesso, costituito da un bastione pentalobato che racchiude la torre originaria e un cortile. Il mastio, di pianta circolare (m 13 di diametro esterno), si conserva per un’altezza massima residua di oltre 12 metri. Il paramento murario esterno, è costituito da blocchi di trachite di medie dimensioni, disposti a filari orizzontali. Ingombro di pietrame nella camera inferiore, mostra dell’interno solamente la linea delle pareti del corridoio del piano superiore, disposto in modo trasversale rispetto alla scala elicoidale – ostruita anch’essa – che si dipartiva dal piano terra.

Menhir di Gedilis

Alla zona archeologica si arriva percorrendo un astrada di penetrazione agraria che parte dalla Via Cimitero, proseguendo dritti all”incrocio in località Gedilis e oltrepassando il pianoro di Pranu Corongiu fino alla strada vicinale destra.
L”area rivestì certamente, nel passato, un ruolo di spicco per quanto riguarda le manifestazioni religiose; sono infatti ben dieci i menhir ritrovati nella valle e associati ai contesti funerari di Pranu Corongiu